❝ 𝐂𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝟏𝟕 ❞

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Baby abbiamo fatto pace,
il passato si azzera,
e se mi pensi le notti nel sonno,
capisco perché ti agiti in quel modo,
a tratti siamo simili,
attratti come siamesi.
Stavo cercando te perché
per me eri una da conquistare,
una con cui stare.
Ti vedo che studi teatro
ma con me non ci sai recitare.
E sti cazzi, ho preso i tuoi pregi,
tu hai preso i miei difetti,
e difatti siamo diversi e divelti,
te dal terreno, temevo
un fiore colto fosse morto,
ma ho travasato il vaso
e dato spago al tronco.

(Pensa se piove rmx,
Tedua)

LORENZO'S POV

Due triangoli neri su una distesa bianca. Ecco tutto ciò che riesco a registrare prima che il portone mi venga chiuso in faccia.

"Chiara, aprimi" dico con voce calma.

Nessuna risposta.

"Ti devo dare delle cose per la scuola, poi me ne vado promesso"

Silenzio.

"Ti prego Biancaneve"

Dopo alcuni istanti la porta si socchiude.

"Chiudi gli occhi" sento la sua voce fuoriuscire da quel piccolo spiraglio.

"Perché?" protesto, se c'era una cosa che volevo fare era proprio vederla.

"Perché altrimenti non entri"

Sbuffo assecondandola per pura disperazione e faccio un paio di passi avanti pregando di non inciampare.
La porta si chiude alle mie spalle.

"Puoi aprirli" annuncia la sua voce già lontana.

La vedo salire le scale con addosso solo un paio di pantaloni della tuta neri e il reggiseno. Mi dà le spalle, i lunghi capelli perlacei le ondeggiano sulla schiena nuda lasciando intravedere di tanto in tanto il pizzo dell'intimo.

"Dove cazzo vai?" riesco a dire dopo alcuni istanti di imbambolamento.

"Aspettami in camera, e non fare commenti stupidi" mi anticipa.

Mi nasce un sorrisino sul volto.

È mezza nuda e mi ha appena detto di aspettarla in camera, come faccio a non farli?

"La maglia te la potevo togliere anche io, però grazie per risparmiarmi la fatica" dico malizioso iniziando a seguirla.

"Fottiti" mi alza il medio senza voltarsi per poi chiudersi in bagno.

Ghigno divertito.
Entro in camera sua e poso lo zaino per terra prima di appoggiarmi alla scrivania aspettando che torni.
Dopo circa cinque minuti rientra in camera, sempre in reggiseno.
Si dirige verso una sedia colma di vestiti gettati lì senza un criterio ed inizia a frugare tra essi senza degnarmi di uno sguardo.
Trova una maglietta a maniche corte e se la infila prima di rivolgermi uno sguardo assassino, facendo morire sul nascere qualunque altro commento da parte mia.

"Non fare quella faccia" alzo le mani in segno di difesa "Mi hai fatto entrare in casa tua ad occhi chiusi e fatto aspettare un'eternità, dovrei essere io a guardarti male"

"Ero struccata" scrolla le spalle come se questo spiegasse tutto.

"E sti cazzi?" ribatto con un sorriso.

"Fidati, non vuoi davvero vedermi struccata" borbotta, prima di tornare a fissarmi la spalla "Allora? Dov'è sta roba di scuola"

Le passo le schede e gli appunti con uno sbuffo scettico.

𝐃𝐞𝐯𝐢𝐥 𝐦𝐚𝐲 𝐜𝐫𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora