❝ 𝐂𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝟏𝟔 ❞

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Forse in fondo
non ti merito e basta,
forse in fondo
la mia vita è una farsa,
campione mondiale nel
mettermi in dubbio ogni volta,
a volte mi rimbalza,
a volte cazzo non passa.
Devo essere più forte per te,
devo essere più forte per tre,
sono Terminator, frate,
I'll back, don't worry, I'll back.
Tornerò sì dal futuro come
John Titor, su un Q4-Etron,
non brucerò un litro,
verrò a prenderti come
in un film di Tarantino,
noi due gli unici a colori,
il mondo scolorito.

(Scatola Nera,
MadMan ft. Gemitaiz)

LORENZO'S POV

"Buongiorno ragazzi" ci saluta la professoressa di scienze entrando in classe.

"Buongiorno" rispondiamo in coro.

"Prima di iniziare la lezione ho due comunicazioni da darvi" annuncia posando la borsa sulla cattedra "La prima è che la settimana prossima inizierò ad interrogare, e non voglio sentire se o ma" alza appena la voce per sovrastare i nostri mormorii scontenti "La seconda è che ieri abbiamo avuto il vostro consiglio di classe, e la cosa principale di cui si sono lamentati molti colleghi è che diversi di voi parlano troppo. Vi abbiamo lasciato come preferivate voi nella speranza che ormai a diciassette anni sapeste capire da soli quando stare zitti, ma così non è stato, quindi..." tira fuori un foglio dal registro "Questa è la nuova piantina dei posti. Niente obiezioni"

Sbuffo seccato, odio quando fanno questi discorsi. Proprio perché abbiamo diciassettenne anni non possono aspettarsi che stiamo tutto il tempo fermi e zitti, sarebbe irreale anche solo immaginarlo.

"Che palle" si lamenta la bionda di fianco a me, annuisco concorde.

"Sara, in prima fila con Jessica" dice la professoressa facendola accigliare ulteriormente.

Credo proprio non le vada a genio né la posizione né la compagna, ma cerca di fare buon viso a cattivo gioco.

"Addio Lore" scherza tragica facendo ridere tutta la classe, ma si vede che un po' le dispiace davvero.

"Addio amore mio" affermo ironico a mia volta.

"Lorenzo, Lorenzo, invece di fare lo spiritoso... Lorenzo di fianco a Chiara" annuncia.

Mi si ghiaccia il sangue nelle vene. Sono certo che per lei sia lo stesso, pur non avendola guardata o altro, so che sta sfoderando la sua solita faccia da poker ma dentro stia urlando.
La classe inizia a mormorare, facendomi aumentare l'ansia.

E se qualcuno sospettasse qualcosa?

"Forza Ostuni, non fare quella faccia. Per farvi parlare il meno possibile, abbiamo cercato di accoppiare persone che ci sembrano avere meno rapporti. Se vi avessimo messo con dei vostri amici non avremmo risolto niente, no? E ora vai, non voglio perdere tutta l'ora"

Persone che ci sembrano avere meno rapporti.

Mi alzo senza dire una parola, sforzandomi di non apparire turbato. Prendo zaino e giacca. Ogni passo nella sua direzione è un cappio intorno al collo che si stringe un po' più stretto. Mi siedo sulla sedia di fianco a lei.
La professoressa continua ad annunciare la nuova disposizione dei banchi, a cui io non presto minimamente attenzione.
Chiara è qua di fianco a me e io la sento, la percepisco su ogni cellula.
Il suo respiro regolare, le sue unghie che tamburellano piano contro un evidenziatore. Intravedo una ciocca perlacea ricaderle sul viso e le dita mi formicolano dalla voglia di spostarla.
Ma so bene che se lo facessi finirei per guardarla negli occhi, e il tutto si concluderebbe con la mia bocca che per qualche strano stupidissimo motivo si attacca alla sua in automatico. Stringo i pugni.
Inizia la lezione e nessuno dei due dice una sola parola per almeno quaranta minuti.
Poi un sussurro.

𝐃𝐞𝐯𝐢𝐥 𝐦𝐚𝐲 𝐜𝐫𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora