❝ 𝐂𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝟑𝟔 ❞

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Stare vicino a chi ami
credo non sia mai una scelta,
e non ce l'ho avuta io st'idea,
senti l'atmosfera che si crea
quando ti tratto con la verità
che meriti e lei non merita te,
reagisci baby, ahi, quei capelli
lisci e neri, mi dici di stare buono,
vorrei sparare a quei viscidi lì,
cosa ridi? È il momento
di essere felici.
Sì sto imparando a vivere,
o forse sto solo morendo,
e invecchiando con te.
Ora che no, non c'è più
una fine tra noi due.

(Ti am*,
Nayt)

LORENZO'S POV

So cosa fare. Ora lo so, e mi maledico per non esserci arrivato prima, per tutti gli euro e i secondi e i battiti cardiaci sprecati a fingere.
Eppure, adesso che sono a casa di Sara, e lei è qua davanti a me con i suoi capelli biondi e il suo sorriso a raccontarmi della gita, mi viene difficile aprire bocca. Perché nonostante tutto le voglio bene sul serio, seppur come amica, e ferirla è l'ultimo dei miei desideri.
Ripenso a quando ho preso questa decisione, l'altra mattina sull'auto di Massimo, quando Chiara mi si era addormentata sulla spalla e la sua testa rimbalzava appena ad ogni dosso facendo sobbalzare i capelli ancora crespi dal mare.
Prendo una boccata enorme d'ossigeno.

"Sara" la chiamo.

"Dimmi"

"Puoi... Venire qui un secondo?" dico nel modo più delicato possibile.

Lei annuisce guardandomi con aria preoccupata e si siede accanto a me sul suo letto.

"Non... Non so bene da dove iniziare, quindi credo lo dirò e basta così come mi viene, perché sai che non sono bravo in queste cose" premetto stringendole una mano "Io e te siamo sempre stati migliori amici, sai quanto ti ho sempre voluto bene e quanto te ne vorrò sempre"

Chiudo per un attimo le palpebre.

*Tutto d'un fiato. Come un cerotto. Forza*

"Ci abbiamo provato, ma per me non ha funzionato, scusami" esalo.

"Questo... Questo cosa vorrebbe dire?" riesce a replicare con voce tremante, sperando che io smentisca ciò che ha già capito.

"Per me sei ancora un'amica, con l'aggiunta di tutti i vari contatti fisici che implicano una relazione. Non ti vedo in... In quel modo diverso" arrossisco appena scacciando Chiara dalla mia testa "So di averti baciata prima io, mi dispiace, ho sbagliato e me ne prendo tutta la colpa, ma per me questa è una forzatura. Non me la sento di mentire ancora, né a me stesso né a te"

Non ho mai fatto nulla di più difficile di guardarla negli occhi in questo momento, ma anche se vorrei solo scappare il più lontano possibile mi obbligo a restare perché glielo devo.

"Tu... Tu mi hai usata!"

"No!" protesto, nonostante una minuscola parte di me teme che abbia ragione.

"SEI UN PEZZO DI MERDA!" grida con voce rotta dalle lacrime.

Un attimo dopo mi ritrovo con la guancia ancora bruciante dallo schiaffo e lei che piange davanti a me, facendomi stare solo peggio.

"Mi hai detto solo cazzate" singhiozza coprendosi il volto con le mani.

"No, non è vero, ho solo... Mi son solo convinto che andasse bene qualcosa che in realtà per me non andava" cerco di spiegarle.

"IN PRATICA NON SAI NEMMENO TU COSA VUOI!" mi accusa alzando ulteriormente il tono.

"Mi dispiace" ripeto con un peso sul petto.

𝐃𝐞𝐯𝐢𝐥 𝐦𝐚𝐲 𝐜𝐫𝐲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora