UN SABATO IMPEGNATIVO - parte 1

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Era passato troppo tempo dall'ultima volta che mi ero infilata la maledettissima divisa delle Royal Ladies: ne sentivo addirittura la mancanza, nonostante la odiassi.
Infilai la tuta della mia scuola sopra la divisa, afferrai il cappotto e volai fuori di casa.
Dovevo incontrarmi con le Royal Ladies alla Raymond High per il nostro allenamento speciale alla Palestra Inabikari.
Ovviamente mi presentai molto in anticipo rispetto al resto della squadra: ero troppo eccitata per dormire. Quindi iniziai a riscaldarmi al campo della Raymond, che era ancora vuoto.
Dopo un paio di giri di campo fui raggiunta dal primo giocatore della Raymond.
"Buongiorno Nikki!" Mi salutò Mark Evans mentre si infilava i guanti da portiere.
"Oh Mark! Buongiorno! Oggi sono arrivata troppo presto temo..." risposi un pò imbarazzata.
"Vedo che finalmente hai tolto il gesso! Cavolo scommetto che non vedi l'ora di calciare il pallone vero?" mi chiese sorridente mentre tirava fuori una palla dalla sua borsa.
Poi scoppiò a ridere "Lo vedo dal luccichio nei tuoi occhi. Forza! Facciamo qualche tiro!" esclamò correndo verso la porta.
Fermai la palla con la pianta del piede, me la alzai e iniziai a palleggiare un pò, per riprendere dimestichezza. Poi la stoppai con il ginocchio e la rimisi a terra.
"Allora, sei pronto? Dovrai avere pazienza non tocco palla da più di un mese." dissi a Mark prima di prendere un bel respiro e di concentrarmi solo sul pallone.
Presi una breve rincorsa e calciai con tutta la potenza che avevo, con tutta la voglia di giocare che avevo represso per un mese.
Ovviamente Mark parò il tiro.
Io sbuffai, mentre riposizionavo la palla di fronte a me.
"Non preoccuparti Nikki! Era un bel tiro! Ricordati che sono uno dei portieri più forti del FF, ci vorrà ben altro per fregarmi!" mi incoraggiò Mark.
Andammo avanti così per una ventina di minuti, senza renderci conto del piccolo pubblico di giocatori della Raymond e di giocatrici della Royal che si era creato pian piano dall'altra parte del campo, alle mie spalle.
Mark era riuscito a prendere tutti i miei tiri fino a quel momento. Mi stavo veramente scocciando. Non avevo nemmeno una tecnica speciale da provare contro di lui, potevo puntare solo sulla precisione.
Ormai mi sentivo bollire, ero super accaldata.
D'un tratto riuscii a vedere la porta con una precisione incredibile e i movimenti di Mark mi sembravano rallentati. Probabilmente questo effetto era dovuto alla tensione e all'ansia di fare una buona impressione al Capitano della Raymond.
"Foza Nikki non dirmi che è tutto qua quello che sai fare!" mi spronò il portiere. "Va bene che sei stata ferma un mese, ma da settembre a novembre hai fatto qualcosa?" continuò a punzecchiarmi.
"Cosa?" chiesi io sbalordita.
A quel punto mi resi conto che anche mio cugino e Kevin Dragonfly, l'altro bomber della Raymond si erano avvicinati a noi.
"Mark cosa ti aspettavi? È solo una ragazza!" ridacchiò Kevin.
"Si vede che non possiede i geni del calcio dei Blaze." continuò Axel con tono strafottente.
'Ma che cazzo sta succedendo? Perchè mi parlano così?'
Stavo stringendo i pugni così forte che mi sentivo le unghie infilarsi nei palmi.
La goccia che fece traboccare il vaso fu la frase di Bobby Shearer "A vederti Nikki non si direbbe proprio che giochi per la Royal Academy, ha fatto bene il Comandante a tenerti fuori dalla squadra maschile."
'Ora capisco il detto "vedo rosso dalla rabbia"' pensai tra me e me mentre cercavo di calmarmi e di non prendere a pallonate mio cugino e quegli sbruffoni dei suoi amici. 
Ormai andavo letteralmente a fuoco. Individuai un punto della porta che Evans avrebbe raggiunto molto difficilmente, e posizionai di nuovo la palla a terra.
A quel punto mi alzai il pallone e lo calciai al volo con tutta la potenza e la rabbia che avevo i corpo.
Vidi Mark Evans sorridere compiaciuto e muoversi a rallentatore per raggiungere quell'angolino che avevo mirato con tanta precisione. Sfiorò la palla con la punta delle dita, prima che questa gonfiasse la rete.
Il quell'istante tutta la rabbia svanì e fui pervasa da un profondo senso di soddisfazione e gioia.
"Oh mio Diooooo HO SEGNATO A MARK EVANS!" mi misi a urlare felice, accorgendomi solo in quel momento della presenza di un pubblico che mi stava applaudendo.
"Brava Capitano!" Sarah mi raggiunse dandomi il cinque.
"Complimenti era un tiro davvero fantastico!" esclamò Mark con uno strano luccichio negli occhi.
Bobby mi diede una pacca sulla spalla "D'altra parte hai imparato dai migliori."
"Buon sangue non mente." commentò Axel sorridendo soddifatto.
"Ma se fino a cinque secondi fa mi stavate riempiendo di merda!" sbottai io.
"Oh dai non te la prendere!" si intromise Kevin. "Ti stavamo solo provocando. Ognuno ha un modo diverso di evocare la sua tecnica speciale. Io stesso prima di riuscire a sviluppare il Dragon Crash ho dovuto imparare a gestire e a sfruttare la rabbia e la gelosia nei confronti di Axel."
"Ma io non ho una tecnica speciale."
Tutti si fermarono a guardarmi confusi.
"Cioè tu non-" Iniziò Axel.
"Questa è bella!" scoppiò a ridere Kevin.
"Non ti sei accorta di niente?" mi chiese Sarah.
"Mi state facendo preoccupare."
"Nikki! I tuoi occhi brillavano! E avevi una strana aura rossa tutta intorno a te. Anche i tuoi capelli si muovevano come se fossero vivi." mi spiegò Mark Evans.
Erano le stesse cose che aveva già notato Caleb prima che i miei allenamenti fossero interrotti dall'infortunio. All'epoca mi aveva detto che probabilmente stavo iniziando a sviluppare una tecnica speciale, e che avrei dovuto lavorare a lungo e duramente per realizzarla del tutto.
Sfruttai quell'allenamento speciale con il solo intento di mettere a punto questa tecnica.
Ma non riuscii a evocare proprio niente: ogni tanto mi brillavano gli occhi e facevo dei tiri potentissimi, altre volte non succedeva proprio niente.

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