CHIARIMENTI E SCUSE

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Avevo raggiunto quello che ormai era il "nostro" tavolo e avevo aspettato tutte le mie compagne: dovevo assolutamente scusarmi con loro. Continuare a saltare gli allenamenti, sebbene fosse per cause di forza maggiore, non era un comportamento appropriato per il Capitano.
Inoltre dovevo assolutamente metterle in guardia rispetto alle cose che avevo scoperto, o meglio che il Comandante aveva confessato.

"Che cosa?"
"Mi stai dicendo che abbiamo giocato a calcio vestite da veline per settimane solo perchè sperava di liberarsi di noi?"
"Lascia stare la storia delle divise: ha minacciato di farci del male!"
"Anzi: con il Capitano ci è proprio andato pesante."
"Tutto perchè temeva che i ragazzi perdessero il campionato?!?!?"
"Si ragazze, lo so, anche io non ci potevo credere." ascoltavo distratta i loro commenti mentre giochicchiavo con il cibo nel mio vassoio.
"Ma come ha fatto uno psicopatico del genere a diventare educatore in una scuola?"
"Quindi i ragazzi non sono bipolari, c'era un motivo dietro al loro comportamento strano e contraddittorio."
"Allora lui... forse non ha un'altra. Forse non sono solo una scopata da dimenticare." mugugnò Sarah. In realtà stava palesemente pensando ad alta voce, probabilmente non si era nemmeno resa conto di aver esternato i suoi pensieri.
Aveva gli occhi lucidi e fissava un punto nella mensa, che con ogni probabilità corrispondeva con il viso del suo amato portiere.
"Mi dispiace tanto Sarah." la abbracciò Naomi.
"Da quel poco che so, Joe ti vuole ancora molto bene. Credo che volesse davvero proteggerti, e forse lo ha fatto. Sai mantenendo le distanze..." cercai di confortare la mia amica, mentre delle grosse lacrime le rigavano le guance.
"Inizio a pensare che Bobby abbia cambiato scuola per lo stesso motivo." sospirò Amy, ottenendo cenni di assenso dalle gemelle.
"Ma se tutta la squadra era al corrente di questa situazione... perchè Stonewall non si è comportato come gli altri?" intervenne Lisa.
L'attenzione di Sarah fu immediatamente distolta dal portiere con gli occhi di ghiaccio e fu rivolta a noi.
Si asciugò velocemente il viso con la manica.
Ora tutte mi osservavano in attesa di una spiegazione che, onestamente, non avevo.
Non ci avevo pensato in effetti.
"Caleb ed io ci siamo messi insieme prima che lui tornasse in sqiadra..." provai a giustificarlo.
"Che c'entra? Se quello che dici è vero, il Comandante avrà minacciato anche lui." rispose seria Sarah.
"Non lo so ragazze, lui non mi ha mai detto niente."
"Mi ricordo che al ballo Joe sembrava leggermente alterato quando aveva scoperto che tu eri l'accompagnatrice di Stonewall." commentò Diana.
In effetti... sia Joe che tutti gli altri, compreso il Comandante Dark, erano rimasti piuttosto stupiti nel vedermi insieme a Caleb. Nonostante stessimo insieme già da un pò. Lui non si era fatto alcun problema a riguardo, anzi mi "sfoggiava" con orgoglio.
"Ragazze davvero, non saprei dirvi. Cercherò di parlarci oggi." mi passai sbuffando una mano tra i capelli. Mancavano pochi minuti alla fine della pausa pranzo: quindi avevo poco tempo prima di dover iniziare le ore di punizione con Sharp e Cal.
"Per ora, volevo scusarmi per essermi fatta sospendere dall'attività." mi alzai dal mio posto iniziando a frugare nella borsa.
"Non voglio abbandonarvi, ma il Comandante mi ha proibito di assistere agli allenamenti o di avvicinarmi allo stadio." continuai a cercare disperatamente nella borsa, cercando di mantenere un senso nel mio discorso e provocando occhi al cielo e imprecazioni nelle mie compagne. "Ma dov'è? Ah ecco finalmente!" estrassi un oggetto sgargiante e sorridendo mi avvicinai a Sarah.
"So che potrebbe sembrare solo un simbolo, da un certo punto di vista lo è. Però per me non è mai stato solo questo." legai la fascia da Capitano al braccio sinistro del mio portiere.
"So che mancherò solo per due settimane agli allenamenti, ma vorrei che continuaste con la stessa serietà e impegno che mettereste se avessimo una finale alle porte: quindi Sarah, ti affido il mio ruolo, e le mie ragazze." sorrisi alla mia amica.
"Capitano quanto la fai lunga tra due settimane sarai di nuovo al nostro fianco!" commentò Sam ridacchiando.
"Non ti preoccupare, Nikki. Ci penso io. Grazie per la fiducia." Sarah mi abbracciò commossa, poi si girò verso Sam "Oi Westside, saranno anche solo due settimane, ma una Nave senza Capitano non va da nessuna parte! So che non abbiamo manifestazioni sportive in vista, ma quello che Nikki vuole dirci è che non dobbiamo abbatterci. Continueremo a testa alta, alla faccia del Comandante."
Tra le mie compagne si levarono urla di assenso, che attirarono ovviamente l'attenzione di quasi tutta la mensa.
Istintivamente mi girai verso il tavolo solitamente occupato dai ragazzi. Non sapevo quale viso stessi inconsciamente cercando, fatto sta che incrociai lo sguardo con moltissimi giocatori prima di soffermarmi su uno in particolare: ci stavano osservando tutti con uno sguardo interrogativo. Tranne Joe, che guardava verso di noi con un sorriso orgoglioso e gli occhi a forma di cuore. Probabilmente aveva visto la fascia da Capitano sul braccio di Sarah.

Non amo solo il calcioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora