22.02-II

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In quel momento ringraziai Dio di aver fatto ubriacare Harry e avergli fatto sbagliare numero quella sera.
Era passata meno di una settimana ma a me sembrava di conoscerlo da sempre.

-Avanti, canta con me.-

Ma un nodo in gola mi rendeva tutto più difficile: -Where did I go wrong? I lost a friend...- Era tutto così difficile con lui affianco ma allo stesso tempo era tutto così semplice. Sono un casino. Provai a chiudere gli occhi e cercare, nonostante fosse impossibile, di non pensare ad Harry che mi teneva per mano. Volevo dimostrargli che sapevo fare qualcosa. Avrei cantato per lui. Cosa che non avevo mai fatto per nessuno. -Somewhere along in the bitterness, and I would have stayed up with you all night, had I known how to save a life...- finii riaprendo gli occhi.

Lui mi guardava a bocca aperta, gli occhi sbarrati e un'espressione sorpresa in volto.

-Che c'è?-

-Lou, tu-tu sei... la tua voce.-

-Scusami, mi sono lasciato andare.-

-Cazzo Lou! Non ti devi scusare! Hai una voce stupenda!- esultò saltandomi al collo.

-Non esagerare...- risposi non sapendo che altro dire.

-Louis, non sottovalutare il potenziale che hai.-

-Mi vergogno.-

Lui si staccò da me e mi prese per le spalle: -Questa voce deve essere sentita da tutti: Louis Tomlinson ha una voce divina signori e signore.-

-Wow, sono molto lusingato, nessuno mi aveva mai detto certe cose. Grazie per essermi stato vicino.-

-Meriti tanto. Se la mettiamo così però, meriti anche una chance nel mondo della musica. Saresti perfetto, ti farò conoscere al mio amico, il proprietario di questo studio.- annunciò lui deciso sistemandosi la fascia tra i capelli.

-Non credo di esserne all'altezza...- risposi titubante ma felice.

-Devi essere tu a volerlo. Secondo me saresti veramente una bomba. Ti va un giro fuori?-

-Adesso?- domandai speranzoso.

-Si, adesso.- rispose con occhi luccicanti e rimettendosi la giacca.

-Dai, sono sicuro che non mi prendi!- gridò lui cominciando a correre per il vicolo.

-Harry Styles, ti pentirai di avermi sfidato!- risposi ridendo e prendendo a correre per raggiungerlo.

Tornammo bambini per un attimo, tornammo in quell'età sperduta.

Si voltò senza cessare di correre per farmi la linguaccia.

-Ti raggiungo!- lo avvisai standogli alle calcagna.

-Louis, sei len...- ma non riuscì a finire la frase.

Gli stavo talmente vicino che per sbaglio gli calpestai una scarpa, quella gli si sfilò dal piede e lui cadde faccia avanti. Fortuna volle che io inciampassi su di lui e gli caddi a peso morto addosso.

Lui rideva come un pazzo, io ero preoccupato. Okay, in verità ridevo anche io.

-Scusa, ti ho fatto male?- domandai preoccupato ma lui non riusciva a rispondere dalla risata che quasi lo soffocava.

Gli stavo ancora sopra e lui rideva a pancia in su tenendosi le mani sugli occhi:
-È stato divertente.-

-Non volevo...-

Eravamo molto, troppo vicini. La tentazione di baciarlo era tanta.

"Perché non ti sei ancora alzato? Cosa stai aspettando?"

Non aspettavo nulla. Lui era troppo bello anche da quella angolazione, possibile?

Quando non fu più a rischio soffocamento ricominciò a parlare: -Lou?-

-Si?-

-Mi hai fatto male alla caviglia.-

-Cazzo, scusami tanto, te la curo.-

-Ma è stato bellissimo.-

-Mi sono divertito anche io ma sono un idiota!-

-Smetti di incolparti! Non mi divertivo tanto dall'ultima volta che sono caduto in bicicletta!-

-Hai un modo strano di divertirti...-

E ancora eravamo nella stessa posizione.
Chissà se ci avesse visto qualcuno cosa avrebbe pensato. Non mi importava, per una volta non mi importava cosa avrebbero pensato gli altri. Decisi di alzarmi dopo interminabili attimi lì, stesi a terra sul pavimento ghiacciato di un vicolo di Doncaster. Aiutai Harry ad alzarsi e gli offrii la spalla per appoggiarsi.
Mi sentii mortificato.

Tornammo alla macchina, gli sfilai le chiavi dalla giacca e guidai fino a casa sua.

-Salgo con te, mi sento troppo in colpa sennò.-

-Non mi dispiace, tranquillo.- rispose con un sorrisino furbo.

"Harry non fare così..."

Una volta dentro il suo appartamento lo feci sedere sul divano e mi feci dare indicazioni sul dove trovare del ghiaccio e una crema. Quando tornai col necessario mi inginocchiai ai suoi piedi e gli sfilai la scarpa e la calza, notai che la caviglia era un po' gonfia ed a toccargliela faceva una smorfia di dolore. -Sono un coglione.-

-Smettila di incolparti e mettimi il ghiaccio.- disse ridendo.

Gli lasciai su il ghiaccio per un po' e quando glielo tolsi spalmai della crema anti dolorifica. -Spero ti passi presto...- dissi mortificato.

-Ho il medico migliore.- rispose ammiccando, -Ah Loueh, prendi due birre dal frigo.-

Scolammo le birre continuando a parlare della nostra epica caduta e ridevamo, ridevamo tanto.

Ero felice. Non fingevo, stavo bene. Non pensavo agli esami, erano la mia ultima preoccupazione. Una cosa di cui non parlammo fu la nostra vicinanza, la distanza troppo corta tra i nostri volti. Preferii tacere. Ad una certa guardai l'orologio: era passata da un po' la mezzanotte. -Devo proprio andare.- annunciai dispiaciuto.

-Mi piacerebbe che restassi.-

Quelle parole le sentii come un pugno in pancia. -Anche io vorrei restare. Vogliamo vederci domani pomeriggio? Così la mattina finisco le cose per scuola e poi ti passo a prendere.-

Lui annuì felice e allargò le braccia per farsi abbracciare.

Lo abbracciai forte.

Potei sentire il mio cuore perdere un battito.

-A domani allora.-

-A domani.-

Per tutta la settimana seguente io e lui ci vedemmo tutti i giorni quasi. Passavo a prenderlo in macchina e andavamo a mangiare fuori, a camminare o tornavamo allo studio di registrazione. Ah, riparai anche il cellulare. Stavo proprio bene con lui, mi sentivo sempre leggero e da quando lo conobbi mi vidi cambiato.

Anche la mia famiglia lo aveva notato.
-Sei sempre raggiante in questi giorni, sarà merito del tuo nuovo amico?- domandò Lottie affacciandosi a camera mia.

-È una bella persona, mi trovo bene con lui.-

-Ti alzi sempre col sorriso, non sei più tanto acido: ti fa un bell'effetto insomma.-

-Direi di sì.-

𝗡𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗶𝘂𝘁𝗼 »𝗹𝗮𝗿𝗿𝘆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora