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-Loueh! È arrivato Harry!- mi gridò Fizzy dal piano di sotto.
-Fallo salire!-
In meno di un minuto mi aveva già raggiunto.
-Hey piccolo.- risuonò nella stanza.
Mi accorsi che appesa alla spalla, portava la custodia della chitarra.
-Ciao Harry.-
-Stai bene?-
-Fa male, ma il dolore non lo sento quasi più, va meglio.-
-Mh,- fece, -mi fa piacere.-
Si fece scivolare la chitarra dalla spalla e la appoggiò al muro.
Venne a sedersi accanto a me accarezzandomi i capelli.
La visione di Harry, ai miei occhi, era come una visione divina: quei suoi occhi che mi intrappolavano ogni volta, la sua voce, i suoi bei ricci castani, il suo sorriso con quelle adorabili fossette...
-Sei bellissimo.- gli dissi con un filo di voce.
Lui sorrise in modo timido, per poi chinarsi e baciarmi le labbra: -Anche tu.-
-Mi vuoi suonare qualcosa?-
-In verità volevo tirarti su il morale suonandoti qualche canzone a tua scelta, giusto per farti compagnia.- rispose.
Si alzò per recuperare lo strumento, lo tolse delicatamente dalla custodia e tornò al suo posto. 
-Hai qualche richiesta particolare?-
Ci pensai.
In realtà, ogni cosa che lui avesse suonato o cantato, la avrei amata.
Proprio come lui.
-Scegli tu, dai.- gli risposi scappando dai miei pensieri.
-Dimmi almeno l'artista.-
-Allora suonami qualcosa a tua scelta di Robbie Williams.-
Annuì borbottando un "Volentieri."

Quando egli finì di suonarmi "Strong" del mio cantante preferito, gli diedi un bacio sulla fronte: -Sei molto bravo.-
-Ti voglio scrivere una canzone.- disse sorridendo.
-Sarebbe una cosa molto dolce, Haz.-
Lui ricambiò il bacio, ma me lo diede sulle labbra.
Le sue erano umide, appena impregnate di saliva, ma potevo chiamarlo Paradiso.
-Jordan mi ha chiamato ieri sera.- mi annunciò, -Dice che vuole vederci domani, a cena fuori. Vuole proporci una cosa, ma non ho capito cosa, non me lo ha detto.- aggiunse grattandosi dietro un orecchio.
-Oh certo, mi farebbe piacere.-
-Ottimo, allora gli dico che ci saremo.-
Harry tirò fuori dalla tasca posteriore dei jeans il suo cellulare e scorse col pollice sulla lista delle chat finché non trovò il contatto dell'amico.
Digitò in modo veloce un breve messaggio, chiedendogli anche le informazioni sul dove e il quando per la cena del giorno dopo.
La risposta non tardò ad arrivare, un messaggio vocale: -Ciao Harry, mi fa piacere che alla fine Louis abbia accettato. Comunque ti mando l'indirizzo del ristorante, e per l'orario... Facciamo le otto? Vi va bene? Fammi sapere.-
Si rivolse a me: -Ti vanno bene le otto?-
-Credo di si, credo vada bene.-

Qualche minuto dopo mia madre bussò alla porta.
-Ciao mamma.-
-Salve Jay.-
-Ciao Harry!- lo salutò andando verso di lui per dargli un bacio sulla guancia, -Lou, tu come stai?- chiese poi rivolgendosi a me.
-Va meglio, ah e comunque, domani sera esco a cena con Harry e Jordan, il produttore.-
Lei si illuminò in volto: -Nessun problema, basta che te la senti.-
-Ce la faccio, ce la faccio.-
-Non preoccuparti Jay,- aggiunse Harry,
-ci penserò io a lui.-
Per la prima volta, senza vergogna, lo baciai davanti a mia mamma.
In realtà, era la prima volta che baciavo un ragazzo davanti a mia mamma.
Posai le labbra sulle sue, lasciandogli un tenero bacio, cogliendolo di sorpresa, ma alla fine ricambiò il bacio.
-Siete proprio belli insieme, sapete?- commentò mia madre.
Fu come se io ed Harry ci baciammo ancora con gli occhi.
-Johanna,- la richiamò lui, -tuo figlio è il ragazzo migliore ch'io conosca, ed ora capisco da chi abbia preso.-, girò di un po' la testa per ammiccarmi.
-Sei proprio un tesoro Harry. Vuoi restare a pranzo da noi?-
Gli presi una mano tra le mie: -Dai si, resta.-
-Resto con piacere.-

Vedere la persona che amavo ridere e scherzare con la mia famiglia mi scaldava il cuore.
-Harry, ma cosa fai nella vita?- gli domandò ad una certa Fizzy appoggiandosi il mento sul palmo della mano.
-Io faccio musica, e lavoro part-time in un bar qui in zona per pagarmi l'affitto.-
Al "faccio musica", si spalancarono gli occhi di tutte.
-Davvero?! È una figata!-
-Poi magari un giorno ci fai sentire qualcosa, mh?-
Gli tirai una gomitata: -Oppure puoi invitarci alla tua prossima esibizione.-
Mi corresse schiarendosi la voce: -La nostra prossima esibizione, intendevi.-
Le donne attorno al tavolo si scambiarono un'occhiata confusa.
-Ah si, magari mi son scordato di dirvelo... Mi sono esibito con lui in un locale, cantando.-
Scoppiò un piccolo applauso eccitato.
-Ma non ce lo avevi detto! Saremmo potute venire a vederti Loueh!- esclamò Lottie.
-Verrete alla prossima, sarete le benvenute.- rispose Harry per me.
Gli sorrisi, lui sorrise a me.
Era un attimo da congelare.
Io, lui, la mia famiglia.
"Wow," pensai, "mozzafiato."
-Aspetta, ma mi state dicendo che il mio piccolo Louis ha cantato davanti ad un pubblico?- domandò sorpresa mia madre.
In verità, non ci credevo ancora nemmeno io: se non fosse stato per Harry, quella sera sarei rimasto a rosicchiarmi le unghie dal nervosismo nel retro.
-Proprio così Jay.-
-Ometti un particolare importante Haz,- aggiunsi, -se non fosse stato per te io non ce l'avrei mai fatta.-
Appoggiò delicatamente la sua testa sulla mia spalla, solleticandomi il collo scoperto coi suoi ricci.
-Che teneri che siete!- esclamò Fizzy.
-Già già, proprio belli.- commentò anche mia mamma.
Ero felice, davvero felice.
Soprattutto sorpreso che avessero reagito così: non gli avevamo nemmeno detto che eravamo fidanzati, eppure per loro era una cosa scontata, e lo accettavano.

-Beh, io adesso vado.- annunciò Harry caricandosi la chitarra in spalla, -È stato un piacere stare con voi oggi.-
Tra una cosa e l'altra, era già sera.
Il tempo era passato in fretta, guardando un film tutti insieme, ascoltandolo suonare e bevendo un paio di tazze di tè.
Proprio una bella giornata.
-Oh, vieni qui.-
Mia mamma si diresse verso di lui con le braccia spalancate, pronta ad abbracciarlo.
-Ci uniamo anche noi!- urlarono le altre in coro.
Mi immischiai in quel caloroso abbraccio di gruppo, un miscuglio di profumi diversi: quello di vaniglia di Harry, quello di muschio bianco di Lottie, quello di fragola di Fizzy e quello di casa e miele di mamma.
-Vi amo.- dissi tra tutte quelle braccia.
Mi avvicinai all'orecchio di Harry: -Ti amo.-

𝗡𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗶𝘂𝘁𝗼 »𝗹𝗮𝗿𝗿𝘆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora