03.03-III

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-Che dici, ce ne andiamo da qui?- gli proposi ancora con le labbra vicine.

-Andiamo via.- rispose, di corsa raccogliemmo le nostre cose e cercammo un'uscita sul retro.

-Vieni! Da qui si esce!- urlai avendo trovato una porta anti incendio aperta. Lo presi per mano, intrecciai le mie fredde dita con le sue.

Eravamo io e lui, una cosa sola. Corremmo ridendo uscendo dal locale. Era come un film: io e lui che correvamo mano nella mano nella notte.

-Salta su che ti porto in un posto.- gli proposi preso dall'entusiasmo avvicinandoci alla macchina.

Guidai con lui accanto: i finestrini abbassati nonostante il freddo, la testa fuori e cantava a squarciagola. -Little darling, it's been a long cold lonely winter, little darling, it feels like years since it's been here...-

Il petto mi esplodeva: era tutto così perfetto.

-Eccoci, vieni con me.- e lui mi si attaccò al braccio come un bambino alla madre. Lo condussi al buio fino al posto, al magico posto.

Una fontana di pietra illuminata dai raggi della luna si apriva imponente in mezzo ad un parco, sotto i raggi della luna. Nessuno intorno, eravamo soli, l'unico rumore erano i nostri passi e quello dello scrosciare dell'acqua.

-Che posto meraviglioso...- commentò lui sorpreso.

-Ci venivo spesso, è come un piccolo Paradiso in terra per me, soprattutto la notte, senza gente intorno.-

Harry mi prese la testa tra le mani: -Lou...-, aveva gli occhi che brillavano e la luce pallida della luna che gli rischiarava il volto.

-Si?-

-Baciami.-

Senza farmelo ripetere due volte posai le labbra sulle sue e tirai il suo corpo verso il mio.

Sentivo il suo cuore, batteva più forte di quello del sottoscritto. -Dimmi che questo non è solo un sogno ti prego.- supplicai tra un respiro e l'altro.

-È un sogno ma noi ne siamo i protagonisti.-

Il bacio divenne pieno di foga e lo presi in braccio per farlo sedere sul bordo della fontana: -Pensi che sia sbagliato?-

Mentre gli rivolgevo quella domanda mi vennero le lacrime agli occhi. Avevo paura che quella cosa sarebbe durata per troppo poco tempo. Io non volevo quello, io volevo quel ragazzo accanto a me ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Volevo poterlo baciare, abbracciare, cucinargli da mangiare, portarlo fuori a cena, accompagnarlo a passeggiare, cantare ancora con lui.

-Tu pensi che stiamo sbagliando?- domandò a sua volta.

-Penso che questa cosa sia meravigliosa, tu sei meraviglioso. Voglio essere sicuro che già domani tutto questo non sarà da dimenticare.-

Mi accarezzò una guancia con le sue lunghe dita: -Se fosse per me questa a questa cosa non metterei mai una fine.-

Sorrisi con una lacrima che mi rigò il volto. Le mie ginocchia si fecero molli e deboli: mai avevo pianto davanti ad altri.
-Sono innamorato di te.- ammisi a voce alta per la prima volta guardandolo negli occhi.

-Io sono completamente pazzo di te Louis Tomlinson! Davvero non si era capito?- urlò ridendo buttando indietro la testa.

-E tu davvero non avevi capito che mi piaci da morire?- domandai ridendo a mia volta.

Harry mi asciugò una lacrima e mi baciò la fronte: -Ci consociamo da poco ma giuro, se avessi potuto scegliere, ti avrei conosciuto tanto tempo fa. Cosa non avrei dato per questi tuoi occhi azzurri...-

-Anche io Harry, anche io.-

Con un balzò lui saltò giù dalla fontana. Mi mise le due mani sulle spalle e intuendo le sue intenzioni gliele misi sui fianchi.

Cominciammo a ballare. Ballammo come due folli sotto le stelle. Due folli innamorati. Tra una risata e l'altra, un bacio dopo l'altro, ballammo proprio come fanno nei musical le coppie felici.

-Ho un'idea: andiamo a casa mia, cerchiamo qualcosa da mangiare e guardiamo un bel film insieme. Ti va? Oppure, che so, devi tornare a casa?- propose ad una certa.

Estrassi il telefono dalla tasca: una chiamata da Lottie. Le scrissi un breve messaggio tipo "Non so quando torno, buonanotte." e me lo rimisi in tasca:
-Andiamo allora.-

-Tieni questi.- disse lanciandomi dei pantaloncini sportivi ed una maglietta,
-Almeno stai più comodo.-

Dopo averci riflettuto per un attimo, scelsi di andare a cambiarmi in bagno per non provocare situazioni di disagio. Mi chiusi a chiave nel bagno e mi spogliai infilandomi i suoi vestiti. Avevano il suo profumo. Mi alzai la maglia sul naso e feci un lungo respiro. Quando riaprii la porta rimasi bloccato sulla soglia: -Ah, scusa.- ridacchiò lui imbarazzato in mutande.
Per la prima volta vidi tutto il suo corpo senza vestiti addosso.

Di tatuaggi anche lui ne aveva molti ed anche molto belli. Non era troppo muscoloso ma aveva il suo fascino, era meraviglioso.

Ero imbarazzato ma anche contento di aver davanti ai miei occhi quel ben di Dio.

-Se continui a fissarmi così sarò costretto a vestirmi più lentamente.- disse con un sorriso malizioso.

Mi morsi il labbro dal desiderio di averlo.
-Fai come se non ci fossi.- risposi alzando le mani e dirigendomi verso il salotto,
-Cerco del cibo in cucina.-

Il film romantico fece commuovere Harry.

Lo baciai e gli asciugai le lacrime col pollice. Che tenero.

-Dormi qui?- domandò speranzoso.

-Vuoi ch'io resti?-

-Certo!-

-Allora dormo qui.-

Lui intrecciò le sue dita con le mie e io sospirai appoggiando la testa contro la sua.

Sbadigliai io e a catena sbadigliò lui.

-Loueh andiamo di là?- propose lui alludendo alla stanza.

-Io dove dormo a proposito?- gli chiesi, anche se di risposta ne desideravo una precisa.
Lui finse di pensarci su, ma lessi nei suoi occhi ciò che avrebbe voluto rispondere:
-Preferisci il divano o il letto? Nel letto però dobbiamo starci in due, ti avviso.-

-Ci stringiamo.- risposi aggiungendoci un occhiolino.

𝗡𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗶𝘂𝘁𝗼 »𝗹𝗮𝗿𝗿𝘆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora