18.03-I

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-Oh mio Dio! Dimmi che scherzi!- esultò Harry, facendo un piccolo salto emozionato e raggiante.
Gli mostrai lo schermo del telefono: -Te lo giuro!-
La sera prima, al Woolpack Live, a qualche persona del pubblico era venuta la brillante idea di filmarci.
Il video delle nostre esibizioni, era poi stato caricato su Youtube, e aveva fatto il giro anche dei social.
-Sono tantissimi likes quelli! Ci ha visto un sacco di gente!- gridai scuotendo il telefono.
Mi venne un colpo quando quello cominciò a squillare: -Oi Jordan, io ed Harry stiamo esultando come piccoli bambini euforici.- gli comunicai, dopo aver risposto e aver attivato il viva voce.
Lui emise un fischio: -Voi non vi rendete conto! Ho una notizia ancora migliore! Ma dobbiamo trovarci di persona.-
-Veniamo subito in studio.- disse Harry, afferrando di fretta la giacca dalla sedia e facendomi gesto di seguirlo.

L'aria fresca di marzo sfiorava leggera il viso di Harry, esposto al finestrino abbassato: possibile che riuscissi ad essere geloso anche di quella?
-Ti sei incantato.- disse lui, alzando un angolo della bocca e facendo scivolare una mano giù dal volante.
-Sei bello, mi godo la visione più che posso.- confessai, facendo il broncio ed incrociando le braccia.
La mano libera la portò sulla mia gamba:
-Se il mio ragazzo mi fissa incantato, mica mi offendo, eh.-
Sorrisi in modo timido: sentirmi chiamare da lui "il mio ragazzo", mi faceva sentire leggero, come se potessi camminare sulle nuvole.
Era strepitoso osservare quelle tre parole scivolare fuori dalla sua bocca, e soprattutto musica per le mie orecchie quando quelle venivano pronunciate.
-Eccoci arrivati, e quello è Jordan, ma... L'altro chi è?- domandò Harry, sporgendosi in avanti per cercare di identificare la figura dell'uomo alto ed elegante accanto al nostro amico.
-Non so chi sia.-
Lui mi picchiettò sulla spalla con le dita:
-Lou, quello c'era anche ieri sera.-

-Ragazzi, lui è il signor Laurent.-
L'alto individuo ci venne presentato da Jordan, mentre lui faceva un accenno d'inchino.
Era vestito in modo curato, con la camicia ben stirata, la cravatta rossa a righe bianche, ed un completo giacca-pantaloni blu scuro, con scarpe lucide e spessi occhiali sul naso.
-Salve ragazzi, sono molto contento di rivedervi.-
Prima Harry, poi io, gli stringemmo la mano, ricambiando il suo saluto.
-Io lavoro per una casa discografica.-
Sbigottito, deglutii.
"Louis, non illuderti troppo, suvvia." mi dissi, ma proprio non capivo come mai un uomo di una casa discografica volesse parlare con noi, o meglio, con me.
Harry parve stupito quanto me: -Una vera casa discografica?-
-Proprio così. Volevo incontrarvi di persona, perché ieri ho avuto l'onore di ascoltarvi dal vivo in quella tana di locale, e devo dire che sono rimasto sorpreso. Poi, i vostri video sui social, sono girati in fretta, raccogliendo un grosso numero di apprezzamenti.-
Cercai il contatto visivo di Harry: non potevo credere alle mie orecchie!
Jordan osservava la scena compiaciuto.
-Vorrei fare un periodo di prova con voi due, organizzarvi altre esibizioni, farvi pubblicità. Sareste due ottimi solisti esordienti nel mondo della musica.- disse in tono solenne,
-Sarei davvero contento di vedervi firmare un contratto da me un giorno.-
Nessuno parlava oltre a lui: la notizia era estremamente sorprendente.
-Devo scappare, ma vi aspetto per un colloquio nel mio ufficio settimana prossima, Harry lunedì e Louis mercoledì.-
Lo vidi impegnato a rigirarsi i polsi della camicia.
-È una cosa... Non ho parole.- ammisi: ero scioccato.
Qualcuno, per una volta nella vita, apprezzava davvero qualche mio dono.
-Sono davvero sorpreso.- confessò Harry, facendosi passare le dita tra i ricci disordinati, di una persona appena svegliata.
-Posso capire ragazzi miei, è una grandissima occasione quella che vi sto dando. Se non vi dispiace, adesso devo andare. È stato un vero piacere incontrarvi.-
Estrasse dalla tasca sul petto della camicia due biglietti da visita, e ce li porse sorridente.

Come due bambini che hanno appena ricevuto le caramelle, io ed Harry cominciammo a saltare nel suo salotto, tenendoci per mano.
Salti eccitati, di gioia.
-Cazzo, cazzo, cazzo! Una casa discografica!-
-Non ci credo, Lou! È una bomba!-
Il mio entusiasmo venne di colpo fermato da un pensiero: -Aspetta, Harry, ma quindi... Verremmo lanciati sul mercato come cantanti solisti, no?-
Lui arrestò i salti, e si piazzò in piedi di fronte a me: -Si... Oh no, ho capito a cosa stai pensando.-
Assunse uno sguardo deluso ed abbassò la testa.
Gliela alzai con una mano sotto il mento:
-Avremmo un sacco di impegni se questa diventa una cosa seria, ma non ti lascerò per la musica.-
Abbozzò un sorriso: -Spero proprio che questo diventi il nostro lavoro, ma non voglio essere costretto ad allontanarmi da te, Lou.- disse, -Tu lo vuoi? Ti piacerebbe lavorare nel mondo della musica?-
La musica era sempre stata una gran parte della mia vita, una gran passione nascosta, e se fosse diventata un impiego vero e proprio, non mi sarei dovuto preoccupare di cercare un lavoro, anche perché non avrei avuto la più pallida idea su dove andare.
-Si Harry, sarebbe davvero un sogno, e so che anche tu lo vuoi.-
-Già...-
Arricciai il naso: -Ci penseremo poi, devo anche parlarne con mia madre, e poi non c'è nulla di sicuro, soprattutto per me, che ho cantato solo due volte davanti ad un pubblico. Tu Harry, hai davanti il tuo futuro, quello che hai sempre sognato: è un'occasione da cogliere al volo.-
Due adorabili fossette gli si aprirono sulle guance: -È davvero ciò che ho sempre sognato. Ma adesso, dobbiamo festeggiare.-
Mi lasciò un bacio svelto e casto sulla bocca e, prendendomi per mano, mi trascinò fuori, per la seconda volta in meno di un'ora.

In auto telefonò Niall, e mi propose di chiamare il mio "amico infermiere".
-Vi offro da bere e anche il pranzo.- disse sistemandosi sul sedile passeggero.
Gli passai il mio cellulare: -Chiamalo tu, io sto guidando. Cercalo in rubrica.-
Accese il display e scorse sulla lista dei contatti: -Si chiama Zayn, giusto?-
-Si, lui.-
-Perché lo hai salvato con un cuoricino?- domandò inclinando lo schermo in modo da farmi vedere.
-Harry, è un caro amico.-
-Mi ingelosisco così.-

𝗡𝘂𝗺𝗲𝗿𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗶𝘂𝘁𝗼 »𝗹𝗮𝗿𝗿𝘆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora