CAPITOLO 4

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2010

Sono passate poche settimane, i casting di Xfactor si sono conclusi, quindi eccomi ai Bootcamp, questo step è quello più difficile da superare, almeno così ho sentito dire.
Sono ancora più nervoso di quanto non fossi al primo provino, perché ora ho un briciolo di speranza, sarebbe orribile essere arrivati a questo punto e non potercela fare.
Entrando si può vedere la tensione di tutti che vola nell'aria, proprio sopra le nostre teste, ci dividono per categorie, raggruppano tutti i ragazzi al di sotto dei venticinque anni, e in questo gruppo, cerco di trovare una faccia amica, so perfettamente quale volto sto cercando, quello di Louis.
Vorrei tanto poterci parlare di nuovo, avere una persona che conosco, beh più o meno, qui con me ora mi farebbe sentire meno a disagio.
Ma nulla, il gruppo è troppo esteso, ci sono troppe persone per poterlo trovare, potrebbe anche non aver passato il primo provino, e quindi non essere qui oggi. Questo pensiero mi logora dentro.
Ci informano che oltre a cantare, dovremo preparare una mini coreografia da mostrare ai giudici, sempre in gruppo. Ci buttano sul palco tutti insieme e ci insegnato poche, imbarazzanti, mosse sulle note di Telephone di Lady Gaga, cerco di seguire i movimenti del ballerino davanti a noi, ma mi sento un completo idiota. Mi volto per osservare come se la stanno cavando gli altri, e il mio cuore si ferma per qualche secondo, eccolo lì, con un cappello bordeaux in testa, mentre balla in modo alquanto discutibile.
Appena i giudici ci raggiungono, e abbiamo un attimo di pausa mentre Simon fa il suo discorso di incoraggiamento cerco di raggiungerlo facendomi spazio tra gli altri ragazzi.
< Louis! > gli tocco una spalla attirando la sua attenzione.
< Ciao Harry! >
Si crea un leggero momento di imbarazzante silenzio, in effetti non so più cosa dirgli, congratularmi per aver passato il provino? Chiedergli come sta? Cosa ne pensa di questa stronzata di dover ballare?
< Bella stronzata questa eh? > ci pensa lui a parlare.
< Enorme. >
< Come se qualcuno tra questi ragazzi decidesse mai ballare in questo modo mentre si esibisce. > ride, la sua risata è leggera.
< Il primo gruppo della categoria dei ragazzi salga sul palco per favore! > la voce del ragazzo dello staff al microfono ci separa.
< Tocca a me. > dice prima di allontanarsi.
Lo osservo ballare sorridendo, è buffo, le mosse che fa non sono per nulla simili a quelle che ci erano state mostrate poco prima.
< Secondo gruppo! >
Salgo sul palco, tirandomi su il cappuccio della felpa larga che porto, ricordandomi solo dopo di avere ancora addosso il cappello nero che mi aveva dato Gemma prima di uscire, ma ormai è tardi per toglierlo, quindi rimango così, pronto a umiliarmi di fronte alle telecamere, sento gli occhi di tutti puntati addosso, anche se è impossibile che stiano guardando tutti me, quando Simon stoppa l'addetto alla musica.
< Qualcuno sa dove sia Zayn? > dice guardandosi in torno.
Chi è Zayn?
< Ci manca un ragazzo! Qualcuno trovi Zayn! >
Ah, Zayn è un concorrente, in che senso non si trova? Come hanno fatto a perdersi un ragazzo?
Simon si assenta e noi rimaniamo impalati sul palco senza sapere cosa fare.
Poco dopo un ragazzino con lo sguardo basso ci raggiunge sul palco, qualcuno applaude, altri lo guardano male, a me sembra solo un ragazzino imbarazzato dalla situazione.
< Ok, procediamo. >
Parte la musica e iniziamo a ballare, cazzo che imbarazzo, cerco di fare il mio meglio, ma so di non essere portato per questo genere di cose.
Appena ci danno l'ok corro nel backstage insieme agli altri del mio gruppo.
< Com'è andata? > Louis è seduto per terra.
< Uno schifo. > ammetto.

Il secondo giorno, fortunatamente ci fanno cantare, prima di esibirmi mi fermano per farmi qualche domanda davanti a una telecamera che un po' mi intimidisce, ma non lo do a vedere.
Canto di nuovo davanti ai giudici cercando di dare tutto me stesso, ma non è andata come volevo che andasse, tengo il ritmo con un piede cercando di non sbagliare, eppure sento di non aver dato il massimo. Raggiungo il retro del palco dove tutti gli altri stanno ripassando i testi delle canzoni, qualcuno cammina nervosamente avanti e indietro, ma nella mia testa ho un solo pensiero. Non voglio tornare a casa. Voglio andare avanti, arrivare ai Live e cambiare totalmente la mia vita.
< Belle scarpe Harry. > alzo lo sguardo.
< Louis. Ciao. >
< Cos'hai? >
< Nulla, ho appena finito di cantare, e non è andata come volevo. Tutto qui. >
< Aspetta domani per essere triste. >
Lo guardo, mi sorride toccandomi una spalla.
< Sei bravo Harry, andrai avanti. Fidati. >

When we were 18Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora