CAPITOLO 16

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2080

< Durante la settima settimana ci invitarono ad assistere alla partita di calcio più importante della stagione, Inghilterra contro Francia. Louis era entusiasta, mi ricordo che non aveva dormito per due giorni, tenendo svegli anche noi, parlando, palleggiando con un ammasso di magliette arrotolate... Amava il calcio, ed era anche molto bravo a giocarci. >

2010

Questa settimana Simon ha deciso di farci cantare All you Need is love, dei Beatles. È una responsabilità enorme portare i Beatles sul palco, ma ce la caveremo bene, come al solito, sarebbe bastato provare provare provare e ancora provare.
Le giornate le passiamo in sala prove, da soli, o con Savan che ci sa indirizzare sicuramente meglio.
Fatichiamo a restare seri per più di due ore, Louis è quello più divertente del gruppo, scherza sempre, ha anche lui le sue giornate no eh, ma non lo da a vedere. So che gli manca terribilmente la sua famiglia, soprattutto la madre, alla quale mi ha confessato di essere davvero molto legato, ha anche quattro sorelle più piccole che a detta sua "lo tengono occupato per gran parte della giornata."
Durante quei rari momenti in cui non è scherzoso e con il sorriso stampato sulla faccia, ho capito, a mie spese, che l'unica persona che tollera accanto a se, sono io.
Mi ha fatto sentire in paradiso quando me l'ha confidato.

< Cadi spesso in questi stati di trance Harold? > mi chiede mentre torniamo al residence per mangiare qualcosa.
< Stavo pensando Lou. >
< E non hai intenzione di dirmi a cosa, vero? >
< Esattamente. > alzo le sopracciglia sorridendo.
< Per voi va bene se cucino io? > dice Zayn entrando in cucina.
< Basta che non fai la tua famosa mappazza di pasta al burro... > commenta Niall.
< Cos'hai contro la mia pasta Horan? >
< Quella roba è tutto fuorché della pasta... > sussurra sottovoce Liam, ma lo sentiamo tutti, e scoppiamo a ridere sotto lo sguardo di Zayn, che cerca di rimanere serio.
< Allora non toccherò mai più un fornello. > chiude il cassetto delle pentole fingendosi offeso.
< Ed è qui che sbagli. Vieni, ti aiuto io. > Niall prende due grembiuli e gli dice di mettere a scaldare l'acqua in una pentola.

< Vieni. > Louis mi prende per mano in modo tale da allontanarci dalle cucine.
< Cosa c'è? > gli chiedo quasi preoccupato per il suo tono di voce.
< In realtà è un po' imbarazzante... > muove nervosamente i piedi, strusciandoli l'uno contro l'altro, adorabile.
< Lo sai che puoi dirmi tutto. > gli accarezzo una guancia, e lui si abbandona totalmente al mio tocco.
< Ok... > inizia, continuando a fissarsi le scarpe.
< Lo so che avevo detto che volevo aspettare a fare l'amore con te, ma non ce la faccio più. Sono eccitato tutto il santo giorno, e poi tu... cazzo continui a morderti quelle maledette labbra così perfette. Non so quanto ancora potrò resistere solamente con seghe e qualche mio lavoro di bocca. >

Rimango fermo quasi sotto shock per il tono tremolante della sua voce.
< Da quanto tempo ti senti così? >
< In realtà da settimane... > si sta martoriando nervosamente le pellicine delle dita.
< Perché non me ne hai parlato prima? > gli prendo le mani nelle mie per farlo smettere.
< Perché hai 16 anni, sei ancora piccolo, e soprattuto vergine, non volevo affrettare le cose. > mi dice accarezzandomi i fianchi.
< Questa sarà la tua prima relazione seria e io non voglio che... >
< No! Ho avuto Ashley al liceo. > sono abbastanza offeso da quella sua supposizione.
< E cosa ci hai fatto con Ashley del liceo Harreh?> ora mi guarda fisso negli occhi sorridendomi.
< Qualche bacetto... qualche palpatina, ma mai oltre l'intimo.... > ammetto.
< Esatto... non voglio obbligarti a fare nulla prima che tu sia pronto. > mi tira a se e mi bacia.
Ci penso un po', anche io voglio andare oltre i baci, e le seghe clandestine, ma come lui, voglio che la nostra prima volta sia speciale.
< E se... > inizio un po' titubante.
< Andassimo oltre le seghe, ma ci fermassimo prima del... dell'atto completo? >
Gli si illumina lo sguardo.
< Lo faresti davvero? >
< Certo Lou. > faccio sfiorare le nostre labbra ancora una volta.
< Io ti amo. Farei qualsiasi cosa per farti felice. >
< Sul tetto! > urla mimando Superman.
Lo seguo ridacchiando.

When we were 18Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora