CAPITOLO 19

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< Eravate uguali nonno! > Charlie mi mostra una foto sul tablet.  

< Si ce lo hanno sempre detto

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< Si ce lo hanno sempre detto... >
Guardo il volto di mia mamma, tocco piano lo schermo con un dito tremante mentre una lacrima mi scende lungo la guancia, è mancata anni fa, e mi manca ancora da morire, come se fosse successo ieri. Mi manca poterle raccontare tutto, mi manca il suo viso dolce, i suoi abbracci, le sue carezze, il suo profumo delicato, la sua voce... mi manca tutto di lei.

Tiro su col naso e continuo a parlare, se mi fermo sono sicuro di non riuscire a bloccare le lacrime.
< Partimmo la sera stessa per Bradford, il paese di Zayn, ci fecero fare un'apparizione alla NMV, anche lì un sacco di gente, ancora più di quanta ce ne fosse davanti casa mia, Zayn era davvero davvero felice, non lo avevo mai visto sorridere così tanto. Ci siamo dovuti tappare le orecchie dal casino che c'era quella sera. Abbiamo fatto un piccolo firmacopie. >
< Avevate già un CD? >
< No Charlie, firmammo foto. Fu davvero strano. > ci pensai, era la prima volta che facevamo una cosa del genere, e ricordo ancora la sensazione che provai nel dover firmare la mia faccia stampata su un foglio.
< Le ragazze urlavano, piangevano, avevano i nostri nomi scritti in faccia... fu davvero pazzesco. Non trovo ancora oggi le parole per descriverlo. Fu incredibile. > prendo fiato.
< Quando salimmo sul van quella sera, capimmo di avercela fatta. Ormai avevamo il sogno stretto nelle nostre mani. >
Daisy mi sorride, ci stringiamo le mani, poi mi scruta con sguardo preoccupato...
< Papà, se sei stanco e vuoi fermarti possiamo continuare un altro giorno... > mi dice.
< Assolutamente no tesoro. > le stringo di più la mano.

< L'ultima tappa fu Wolverhampton, la città di Liam. Simon si unì a noi quella sera. Avevano montato un piccolo palco nel mezzo di una delle piazze principali, solo per noi. Lì, le persone raggiunsero un numero così elevato che ci fece girare la testa, non vedevamo la fine della folla, la piazza, le vie circostanti, erano tutte piene di persone venute li per vedere solo noi. >

2010

< Votate per gli One Direction! > sentiamo Simon urlare al microfono, e le persone impazziscono, urlano, si disperano, piangono.
Per un attimo mi sento sovrastare da tutto, così faccio l'unica cosa che so che possa calmarmi, guardo per un attimo Louis, vedo i suoi occhi brillare mentre guarda la folla che abbiamo davanti, sorride, e il mio mondo si illumina.

La sera della finale.
Come siamo arrivati a questo punto così in fretta? Sono tremendamente nervoso, non riesco nemmeno a parlare, sembro uno zombie mentre esco dal camerino con del correttore spalmato sotto le occhiaie scure. Sorrido alla truccatrice che mi fa una battuta sul fatto che non abbia parlato molto come mio solito.
< Hai perso la lingua stasera Harry? >
Se non avessi limonato duramente con Louis contro il muro del bagno poco fa potrei anche considerare l'ipotesi di averla persa sul serio.

Mi tengo questo pensiero nella testa e le sorrido di nuovo. Cammino a testa bassa per i corridoi del teatro, respiro a fondo l'aria del luogo, mi fermo un attimo, chiudo gli occhi cercando di riprendere controllo del mio respiro.
Fuori.
Dentro.
Fuori.
Dentro.
Respira Harry, respira.
< Stai bene piccolo? >

When we were 18Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora