Capitolo 8

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2080

< Cosa successe dopo il ritiro nella casa al lago?>
< Siamo partiti per gli Home Visit. L'ultimo step prima dei live. Quell'unica performance avrebbe deciso tutta la nostra carriera. >

Charlie continua a guardarmi impaziente di sapere tutti i dettagli della mia vita.
< Scusa se te lo domando nonno, ma non ti sentivi strano nel viverti Louis tutti i giorni e non potergli dire quello che provavi? >
< Non mi sentivo strano Charlotte, mi sentivo male. Quello che non sapevo però, era che anche Louis si sentiva alla stessa maniera. >

2010

Stiamo volando verso gli Home Visit, siamo davvero tutti molto tesi, spero con tutto il cuore che l'esibizione vada bene e che chiunque sia il giudice di categoria decida di portarci ai Live insieme a lui.
Sono seduto vicino al finestrino, e guardando fuori penso al fatto che la divisione della canzone non sia stata fatta nel modo giusto.
Inizierà Liam con le prime righe, il che è ottimo, ha una voce potente, ottima per iniziare, quello che non ho pienamente accettato è stata la decisione unanime di far cantare tutto il resto della canzone a me.
Insomma, siamo un gruppo! Non è giusto che gli altri mi facciano da coristi!
Zayn ha solo qualche armonizzazione, mentre Louis e Niall quasi non si sentono.

Mi giro a guardarli, sono tutti elettrizzati, nessuno sembra pensare alle stesse cose che invece stanno logorando me.

< Louis... > cerco di richiamare la sua attenzione senza farmi sentire dagli altri, ma il mio bisbiglio non lo tocca minimamente.
< Lou... > lo richiamo un po' più forte...
< Oi. > si gira verso di me sorridendo.
< Stai bene? > mi chiede.
< Si bene. > mi schiarisco la voce.
< Ma a te sta bene? Il ridurti a un coro per questa canzone? >
< Se ci farà passare quest'ultimo step si. >
Mi fissa, ma la mia espressione preoccupata non sembra voler cambiare.
< Harold te lo abbiamo già ripetuto milioni di volte, hai la voce più bella. Sei quello che può assicurarci un riscontro positivo. Simon ti adora, agli altri sta bene, qual'è il problema? >
< Non ho la voce più bella. > abbasso lo sguardo sulle mie gambe.
La sua mano si posiziona sotto al mio mento, mi fa alzare la testa verso di lui, e i nostri occhi si fondono.
< Per me lo è. La più bella di tutte. >
Tremo sentendogli pronunciare quelle parole.
< Smettila di farti paranoie inutili ok? > mi accarezza il mento prima che la sua mano torni poggiata sulle sue gambe.
< Non mi sento così sicuro. > mi volto di nuovo verso il finestrino.
< Andremo alla grande... vedrai. >

2080

< Ma che carino nonno! >
Mi imbarazza un po' raccontare queste cose, ma vedendo i sorrisi sulle loro faccette commosse capisco di star facendo la cosa giusta.
< Si... lo è sempre stato. >
Nella mia mente passano tutte le frasi carine che Louis mi abbia mai detto, era un gran motivatore, sempre molto allegro, il suo senso dell'umorismo mi rendeva leggero.
< Appena arrivati a Malibù, davanti ad una Villa gigante, Charlotte non puoi nemmeno immaginare quanto fosse grande quel posto. > lei mi sorride viaggiando con la fantasia.
< Scoprimmo che il nostro giudice di categoria sarebbe stato Simon, erano tutti molto felici, io sinceramente speravo di non capitare con lui, perché  alla prima impressione non mi era piaciuto molto... ma non lo diedi a vedere... >
< Era antipatico? > Charlotte con la sua innocenza di una ragazzina di soli 14 anni non poteva capire quanto quell'uomo fosse stronzo.
< Diciamo di sì, comunque, decidemmo di trascorrere una giornata al mare, con il resto dei gruppi, per rilassarci prima del provino del giorno dopo...>
Sorrido.
< Ci divertimmo davvero tanto, ridemmo fino a scacciare la preoccupazione... ma ad un certo punto le urla di Louis interruppero le risate... >
< Cosa successe?! >
Charlie si agitò cambiando la posizione in cui era seduta sul tappeto di fronte a me, e mi si avvicinò di botto.
< Venne punto da un riccio di mare, tra la caviglia e il dorso del piede, gli si gonfió in un secondo. >

Mi fermai di nuovo a pensare a quella giornata...

< Passó la nottata in ospedale, ero così preoccupato per lui... gli scrissi per tutto il tempo. >

2010

< Cosa dice? È grave? Lo rimetteranno in tempo? >
Liam, muovendosi istericamente per tutto il perimetro della stanza mi stava mettendo più agitazione di quanta già non ne avessi in corpo.
< Allora? Ha risposto? >
< Non lo sa ancora Liam... dice che probabilmente lo rimetteranno domani mattina. >
< Oddio... non ce la faremo mai. Perché diavolo si è allontanato in quel modo! >
< Non è stata colpa sua Liam!>
< Lo so , lo so... è solo che... >
< Hai paura che andrà tutto in fumo... ti capisco. Ma andrà a tutto bene vedrai... faremo in tempo. >
Lo rassicuro, e quelle parole calmano un po' anche me, scrivo la buonanotte a Lou e ci mettiamo a dormire.
Sento Niall russare leggermente dall'altra parte della stanza, anche Zayn dorme senza problemi, io e Liam invece siamo ancora svegli. Sono troppo preoccupato per riuscire a chiudere occhio.

Mi sveglio di soprassalto sentendo vibrare il telefono in continuazione, devo essermi assopito per qualche ora.
Sono le sette in punto, mi giro piano per non svegliare gli altri.

MI FANNO USCIRE GIUSTO IN TEMPO!

CI VEDIAMO DIRETTAMENTE DA SIMON!

TRANQUILLIZZA LIAM CHE MI È SEMBRATO PIÙ AGITATO DI ME NEGLI ULTIMI 37 MESSAGGI!

Sorrido allo schermo, immagino la sua felicità nel poter raggiungerci più tardi...

SONO DAVVERO MOLTO FELICE! COME STAI? IL PIEDE SI È SGONFIATO?

< È Louis? > la voce roca di Liam mi fa accelerare il cuore.
< Si... dice che lo rimetteranno tra qualche ora. >
< Ottimo. > si rigira dandomi la schiena.
< Ci raggiunge direttamente lì. >
< Mmmm....mmmm.... > si sistema il cuscino riaddormentandosi di sasso.

STO BENONE! IL PIEDE È GONFIO COME UNA PALLA DA BOWLING, MA HANNO DETTO CHE È NORMALE PERCHÉ IL VELENO DI QUEL MALEDETTO RICCIO MI HA FATTO ALLERGIA. 

Rido sotto ai baffi, come se dovessi nasconderglielo.

MALEDETTO! 

Gli scrivo sempre sorridendo.

Il mio cuore si ferma appena vedo il suo nome spuntare sullo schermo... mi sta chiamando.
Cazzo. Calmati Harry. Calmati.

< Ciao Harold. >
< Lou... > sorrido come un ebete mentre mi sposto verso il bagno per non svegliare gli altri con la mia voce.
< Mi sei mancato stanotte. >
< Anche tu Louis... > sento il rossore salirmi verso le guance.
< Mi ero abituato ad averti nel letto, è quasi strano dormire da solo. > rimango senza parole, mi stanno salendo le lacrime agli occhi, cerco di non fargli capire quanto quelle parole mi stiano facendo effetto.
< Lo sai che durante la notte hai l'abitudine di utilizzarmi come cuscino? > mi dice.
< Ah si? >
< Si... è da un mese che mi sveglio tutte le mattine con te addosso.>
< E questo ti reca qualche disturbo Louis? >
Rimane in silenzio per qualche secondo, lo sento respirare affondo.
< Non ho mai detto questo Harry. > non mi lascia il tempo di rispondere che
< So che sei sveglio mentre ti accarezzo la fronte e ti tocco i capelli prima di alzarmi. > dice.
Cazzo.
< Ehm... io... > non so cosa dire.
Mi sento un perfetto idiota.
< È tutto ok. > mi tranquillizza.
< Ci vediamo tra qualche ora Harold. >
< Non vedo l'ora. >
< Anche io. >

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