Harry ha ottantasei anni, ha avuto un'esistenza abbastanza felice, qualche alto e basso come è normale che accada, una moglie che lo ha accompagnato durante tutto il cammino della vita, tre figlie che ama alla follia, e cinque piccoli nipotini per i...
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Mi sveglio di soprassalto, ho il cuore che batte a mille, mi metto una mano sulla fronte e noto di essere tutto sudato, le lenzuola sotto la mia pelle sono umide per il mio sudore. Mi giro di botto alla mia destra, Louis non è accanto a me, mi ritrovo a piangere senza che abbia la forza di fermare le lacrime. < Buongiorno picc- > Louis esce dal bagno della stanza bloccandosi per un attimo vendendomi in quello stato. Dopo due secondi netti si fionda verso di me tirandomi a se. < Cos'è successo? > mi abbraccia, mi accarezza la schiena, ma io non riesco a fermare i singhiozzi. < Tu... tu te ne eri andato. > dico a scatti. < Ero sono andato a farmi una doccia Harry... > < No.. io ... ho fatto un incubo. Tu te ne eri andato, e sono rimasto solo, e piangevo, e tu non c'eri. Poi mi sono svegliato ed ero da solo veramente e .... cazzo..... > mi fermo un attimo. Mi stacco da lui e mi giro imbarazzato. < Oddio scusami. Sono patetico. Non so cosa mi sia preso. Sono andato nel panico. > mi porto le mani a coprirmi il viso. Lo sento alzarsi dal letto, sento i suoi passi e poi il nulla. Ho paura di spostare le mani e ritrovarmi di nuovo da solo. < Non sei patetico. > mi sposta le mani dagli occhi. < Un po' si. > Mi bacia per farmi calmare, e stranamente il mio respiro torna regolare. < Non sei patetico. > si sdraia di fianco a me, mi fa girare di lato facendomi a aderire la schiena al suo corpo. Inizia ad accarezzarmi la schiena con una mano, mentre l'altro braccio mi cinge il busto, tenendomi stretto a se, mi bacia delicatamente una spalla prima di parlare. < Raccontami cos'hai sognato, e io ti spiegherò perché non si avvererà mai. > < Io... > mi blocco. < Non vergognarti. Non con me. > dice.
< Eravamo usciti dal programma, e la nostra carriera era andata in fumo in poche settimane. Sai ieri sera stavamo parlando del fatto di non avere un contratto in mano e ... > < Va avanti. > mi incita. < Beh le nostre strade si erano divise in un batter d'occhio, tu eri tornato a Doncaster continuando la tua vita di prima, e così anche io. Dopo poco venni da te, perché sai... io non ce la facevo più a non vederti accanto a me tutti i giorni, era straziante solo in sogno... > mi blocco un attimo pensando. < Figurati nella realtà... > mi ritrovo a dire bisbigliando a me stesso. < Arrivato a Doncaster ti vedo passeggiare per le strade mano nella mano con una ragazza, alta, biondissima... e quando mi sono avvicinato per chiederti spiegazioni queste sono state le tue parole... > mi giro leggermente per guardarlo negli occhi. < "davvero hai pensato che potessimo durare per sempre?" Poi mi hai dato dello stupido e te la sei limonata davanti a me. Poi mi sono svegliato e non eri accanto a me, e per un attimo ho pensato che il sogno fosse la realtà e mi è preso il panico. > mi scende una lacrima.
Lui scatta, si mette a sedere sul materasso e fa fare lo stesso a me, in modo tale da guardarmi negli occhi, mi accarezza il viso e mi bacia in modo delicato. < Una cosa del genere non potrà mai accadere. E sai perché Harry? > Scuoto la testa. < Perché io ti amo più di me stesso. >
La mia bocca si schiude. < Capito? Io ti AMO. A-M-O. E lo farò per sempre. Tu sei il mio cuore, non potrò mai vivere senza un cuore. Quindi non potrò mai vivere senza di te. > Mi si butta addosso trascinandomi con se. Ci sdraiamo di nuovo abbracciati l'uno all'altro come fossimo una cosa sola.
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< Se dovesse ricapitarti di sognare una cosa del genere, non andare in panico, chiamami subito, a qualsiasi ora del giorno o della notte, anche se tu fossi in Italia e io in Giappone. Chiamami e io correrò da te per dimostrarti che non posso vivere senza il mio cuore. > Gli sorrido, e altre lacrime scendono a rigarmi il viso. < Ti amo da impazzire Lou. > mi stringo ancora di più a lui e cerco di inglobare il suo profumo.