studiare.

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marzo 2016

Nonostante qualche momento di sconforto, avevamo deciso di goderci al meglio gli ultimi mesi che ci sarebbero rimasti. Volevamo comunque divertirci e non volevamo passare le ultime settimane a piangerci addosso, tutt'altro.

Andavamo a ballare, uscivamo ogni volta che era possibile e, anche molto spesso, passavamo i pomeriggi o le serate in studio insieme agli altri.

Anche se, io ero impegnata con gli esami, ed appunto per questo scendemmo ad un classico patto che era valido per entrambi.

Prima il dovere, poi il piacere. Ovvero, prima lo studio, e poi tutto il resto. Quindi le uscite, le cene fuori o cose simili.

"Ciao." dissi, una volta che tu entrasti dentro casa. "Hai pranzato?"

"Sì amò, non ti preoccupare." mormorasti, accennando un sorriso. "Ho mangiato pure troppo."

"Dai, mettiamoci a studiare. Prima iniziamo, prima finiamo."

"Non so neanche perché ho accettato." sbuffasti, per poi buttare lo zaino per terra ed andare in cucina a prendere qualcosa da bere. "Non avrei mai dovuto farmi convincere da te a fare una cosa del genere. Che spreco di tempo. Piuttosto, perché ho accettato?"

"Perché devi studiare." esclamai, per poi infilarmi una felpa e mettermi più comoda sul divano.

"Seh, come no."

"Dai vieni." mormorai, mentre tu continuavi a sbuffare, per poi sederti al mio fianco.

"Tanto non studierò niente, lo sai." sospirasti, tirando fuori il pacchetto di sigarette dalla tasca dei jeans.

"Con me sì."

Ti ricordi?

Alla fine ogni giorno passavamo almeno un paio di orette sopra ai libri e grazie a me riuscivi ad impegnarti almeno un po' nella scuola. Avevamo trovato il giusto metodo per studiare, senza che pesasse troppo a nessuno dei due.

Siamo sempre stati una buona squadra.

"Quindi Kant sosteneva che..." mormorai, con gli occhi fissi su un quaderno pieno di schemi disordinati, che ovviamente avevo fatto io, mentre ti accarezzavo il lobo dell'orecchio e stendevo le gambe sulle tue.

"Che mi distrai se fai così!" esclamasti, per poi passarti le mani sul volto e sbuffare.

"Se faccio così come?" ridacchiai, portando lo sguardo su di te.

"Eh se mi accarezzi, non li riesco a gestire gli ormoni se fai così." sbuffasti, per poi lanciarmi un'occhiataccia e chiudere i libri. "Che cazzo! Non ci riesco. Sono distratto."

"Quanto sei scemo."

"Vabbè, allora parlami di D'Annunzio." esclamasti, stendendoti su di me, per poi lasciarmi vari baci sul collo, mentre con una mano mi stringevi una coscia. "Parla."

"Dai basta." mormorai, mentre sentivo la pelle d'oca lungo tutta la schiena.

"No, vai."

"Non ce la faccio." ridacchiai, una volta che le tue mani si infilarono sotto la mia felpa, sfiorandomi l'addome.

"Appunto." dicesti, per poi tornare al tuo posto e scrollare le spalle. "Prendiamoci una pausa, okay?"

"Una pausa eh!"

"Certo amò, poi finiamo di studiare. Promesso." esclamasti, per poi lasciarmi un bacio sulla guancia ed accennare un sorriso.

"Va bene."

"Io e Peppe stiamo finendo il disco." mormorasti, passandomi una sigaretta.

"Poi me lo fai sentire, vero?" domandai, appoggiando la testa sul tuo ventre, mentre mi accarezzavi con dolcezza i capelli ed il volto.

"Certo amò, che domanda stupida." sorridesti, per poi pizzicarmi una guancia ed alzare le spalle. "Spero che ti piacerà, ci tengo molto."

Quel disco è bellissimo Lù, te lo ripeto.

"Di sicuro."

"Vita mia." ridacchiasti, mentre già avevo capito dove volevi andare a parare. "Cuore mio, mi fai qualcosa da mangiare? Ho tanta fame."

"Vieni con me, dai." dissi, per poi alzarmi in piedi ed andare in cucina.

Non so come, ma dopo un'ora riuscii a fare dei pancake con la Nutella, che mangiammo per merenda.

"Che spettacolo." mormorasti, con la bocca piena. "Sei troppo brava amò, io non li aspetto i trent'anni se mi tratti ogni giorno così." dicesti, mentre io scoppiavo a ridere.

"Ma smettila, scemo."

"Dico sul serio eh. Tu mi vizi un po' troppo." esclamasti, per poi lasciarmi un bacio sulla guancia. "Non appena faccio i diciotto, giuro. Ti sposo prima."

"Continuiamo?"

"Sì."

Alla fine studiammo, sul serio, per un'altra ora, fino a quando non furono le cinque passate.

"Wow, non ho mai studiato così tanto in vita mia." esclamasti, per poi stiracchiarti e voltarti verso di me.

"Incredibile, no?"

"Sì." dicesti, appoggiando un braccio sulle mie spalle. "Grazie, davvero."

"Sai, in questo preciso momento mi pento di aver fatto la primina." mormorai, per poi sedermi sulle tue gambe ed accennare un sorriso.

"Già, ti capisco." mormorasti, per poi stringermi i fianchi con le braccia ed appoggiare la testa sulla mia spalla. "Non ci pensiamo mo."

"Non ne parliamo mai."

"Manca ancora tanto." sbuffasti, per poi alzare le spalle. "Poi non mi va di parlarne, ecco. Non mi va di entrare nel discorso, già ci penso troppo spesso durante la notte."

"Va bene."

"Ti va di venire in studio con me?"

"Devo finire di studiare amò." ammisi, portando un braccio dietro al tuo collo.

"Ti puoi mettere sul divanetto, tanto io devo solo scrivere, non registro." mormorasti, per poi accennare un sorriso. "Non c'è né Peppe né Ava. Stiamo solo noi."

"Okay."

"Sul serio?"

"No, per finta." ridacchiai, per poi stringerti ed appoggiare il mento sulla tua spalla. "Ci continueremo a sentire anche quando saremo lontani?"

"Sì, io ogni tanto verrò su. Poi ci vedremo quando tornerai qui a salutare tuo padre." dicesti, infilando le mani sotto alla mia felpa, accarezzandomi con calma la schiena.

Non mi vedi da mesi.

Non fu proprio così, dico bene, no? Ci siamo subito persi di vista, sin dal primo momento. Una volta che lasciai Salerno, non ti sentii più.

"E se diventerai famoso? Insomma, già saremo distanti..." sbuffai, prendendoti il volto tra le mani.

"Non cambierà nulla tra di noi, io sarò sempre il solito Luca. Non cambierò." esclamasti, per poi farmi l'occhiolino. "Non diventerò mai un montato, so da dove vengo e non lo scorderò mai. Sarò sempre e comunque uno di quartiere."

Tutto quanto cambia, io resto uguale.

"Fidati di me, amò." mormorasti, accennando un sorriso. "E se anche fosse..."

"Succederà Lù." dissi, mentre tu scuotevi la testa con convinzione. "Ci perderemo di vista."

"E se anche fosse, quando ci rivedremo sarà tutto come prima. Nulla cambierà tra di noi, nonostante il resto."

Ricordi? | Capo PlazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora