Salerno mi sta stretta.

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dicembre 2015

'Dal Quartiere' era uscito da un paio di giorni, eri felice e fiero di quel singolo. Io invece continuavo a dirti che amavo da morire il video.

E come biasimarmi, l'ho rivisto l'altro giorno e continuo a pensare che sia bellissimo.

In quel periodo ero piena di cose da studiare, in quanto stavo nel bel mezzo del primo quadrimestre, ma andava tutto bene.

Tu in compenso riuscivi a gestire meglio di quanto pensassi il tuo tempo, tra me, la musica e lo studio.

Ti ricordi della prima volta che parlammo di Salerno?

Quella volta non abbiamo parlato di futuro e non abbiamo neanche sognato ad occhi aperti. Quella volta mi dicesti che volevi davvero andartene via il più presto possibile. Per quanto tu amassi la tua città, non ce la facevi più a viverci.

"Eccomi, scusa per il ritardo ma ho finito ora di studiare filosofia." mormorasti, per poi lasciarmi un bacio sulla guancia e sederti al mio fianco.

"Non ci crede nessuno."

"Sì, infatti non ho fatto praticamente nulla. Ore buttate." ridacchiasti, per poi scrollare le spalle.

"Come stai?" ti chiesi, prendendoti sotto braccio.

"Bene." dicesti, per poi voltarti verso di me e guardarmi. "Sai, ho già i primi hater."

"Che intendi?"

"Uno si è messo a criticare le mie strofe sui social, ma non me ne fotte un cazzo."

"Non importa. È solo invidia." mormorai, per poi accarezzarti la schiena ed accennare un sorriso.

"Non importa nulla infatti, non mi frega degli altri, basta che lo sappiamo noi, che ci stiamo facendo un mazzo enorme per farcela, in qualche modo." sospirasti, mentre prendevi un pacchetto di sigarette dalla tasca dei tuoi jeans.

Solo tu lo sai, gli altri ne dubito.

È sempre stato così, potevi avere anche tutto il mondo contro, ma non ti è mai importato granché. Le uniche cose che volevi erano i tuoi amici al tuo fianco, io compresa, ed il sostegno della tua famiglia. Per farcela ne avevi bisogno a tutti i costi.

L'importante però è che ce l'hai fatta anche senza di me, no?

"Tu invece?"

"Sto bene anche io." mormorai, per poi appoggiare la testa sulla tua spalla.

"La scuola?"

"Tutto apposto."

"Sai, l'altro giorno stavo a Milano con gli altri, no?" sospirasti, portando un braccio sulle mie spalle.

"Sì."

"La vita lì è così diversa... è migliore." mormorasti, per poi accenderti la sigaretta ed accarezzarmi il braccio con calma. "Tutto è diverso."

"Da Salerno?"

"Sì, là la mentalità è più aperta. Nessuno ti guarda male se fai rap o se porti i pantaloncini larghi, là è tutto normale. Qua invece fanno tutti i chiacchieroni, sono invidiosi e trovano sempre la parte negativa delle cose. Non gli va mai bene niente. Stanno troppo indietro qua. Come se fossimo ancora nella preistoria."

Era così, io la pensavo proprio come te. Entrambi amavamo da morire la nostra città, ma ad una certa età iniziava a diventare opprimente, per lo meno per noi che avevamo grandi ambizioni ed una mentalità aperta. Non c'erano molte possibilità e opportunità. Non eravamo destinati a restare lì, volevamo molto di più.

"Salerno è una città piccola, la mentalità è chiusa." concordai, per poi accarezzarti il dorso della mano.

"Non vedo l'ora di riuscire ad andarmene, vivere di musica e stare senza pensieri per tutta la vita." mormorasti, per poi stringermi la mano ed accennare un sorriso. "La prossima volta verrai con me, vero?"

"Sì."

"Ti prometto che tra un anno ci ritroveremo a scegliere l'attico più bello dove abitare, mica tra le popolari." ridacchiasti, per poi lasciarmi un bacio tra i capelli. "La vista sarà più bella di questa, te lo assicuro."

Tu ci hai ripensato? A me è capitato spesso di immaginare come sarebbe stato bello, se solo non me ne fossi andata. Se solo tu non fossi sparito. Se solo non fossero successe così tante cose. Se solo non avessimo rovinato tutto.

Ci piaceva sognare ed immaginare cose lontane, forse un po' fantasiose, ma ci credevo davvero che un giorno avremmo vissuto a Milano insieme al resto del gruppo. 

Ho creduto a tutte le promesse che ci siamo fatti.

"Sarà bellissimo." mormorai, per poi voltarmi verso di te e guardarti dritto negli occhi. "Per sempre Lù?"

"Per sempre insieme amò, te lo prometto."

Mi vedi solo sugli schermi, penso a quando mi dicevi che saremmo stati eterni.

Credevo a tutto ciò che ti avevo detto e credevo davvero che saremmo durati per sempre.

"Salerno mi sta stretta, tra poco sarà ora di andarmene via sul serio." sbuffasti, per poi accarezzarmi la schiena. "Ho solo il bisogno di..."

Questa città che mi sta stretta come i miei jeans.

"Farcela, ce la devi fare."

"Mi leggi nella mente amò, come sempre." ridacchiasti, per poi stringermi con forza.

"Anche se non parli io capisco forte e chiaro." mormorai, lasciandoti qualche bacio sul collo.

"Che scema." ridesti, per poi alzarti in piedi e sistemarti i jeans. "Mi è venuta un po' fame, ci andiamo a mangiare una pizza giù da Gino? Che dici?"

"Certo."

"Allora vieni, dai." esclamasti, per poi prendermi in braccio, mentre io allacciavo le gambe attorno al tuo bacino. "Non pensavo pesassi così poco."

"Ma smettila." dissi, portando le mani sulle tue spalle, mentre continuavi a camminare, come se nulla fosse.

"Ti potrei portare sempre in giro così." ridacchiasti, per poi accarezzarmi le gambe.

"Poi non rimorchi."

Ed era così, visto che agli occhi di tutti stavamo insieme e tu stesso respingevi praticamente tutte le ragazze che provavano ad avvicinarsi.

"Tengo una come te affianco, che mi frega delle altre." ridacchiasti, per poi lasciarmi un bacio sul collo, mentre io mi stringevo ancora di più a te, portando una mano sui tuoi capelli corti. "Solo noi sappiamo quanto è speciale tutto questo."

Non lo sanno, solo noi sappiamo.

"Certo amò, solo noi." mormorai, appoggiando la testa sulla tua spalla.

Tutto sembrava andare bene e per un attimo ci eravamo persino scordati di tutto ciò che sarebbe successo e che quelli sarebbero stati i nostri ultimi mesi.

Ci sembrava tutto nostro ma non era tutto apposto.

Ricordi? | Capo PlazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora