MINAKURA

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MINAKURA-NON RIESCO AD ODIARTI
Ci hai abbandonati. Mi hai abbandonato. Così, senza preavviso.
Cambi scuola, ti unisci ad un'altra squadra, non mi scrivi più...
Va bene, lo accetto. La vita è la tua e puoi fare quello che vuoi.
Ma non puoi ritornare da me dopo essertene andato.
Pensava il povero Michael mentre passeggiava per strada. Era quasi notte. Le luci dei lampioni si accendevano, illuminando la strada, mentre quelle delle case si spegnevano.
L'azzurro continuava a leggere quel messaggio
-Senti so che ho sbagliato, non dovevo abbandonarvi e soprattutto non dovevo abbandonare te. Da quando abbiamo perso i contatti mi sei mancato tremendamente e non riuscivo a smettere di pensarti. Non mi aspetto che tu risponda a questo messaggio, solo, dammi un'altra possibilità-
Nel mentre continuava a vagare per la città, senza una meta precisa. Aveva bisogno di rilassarsi
Decise di andare al campo al fiume. Dopo tutto, era il posto più significativo per tutta la squadra.
Gli faceva tornare in mente i ricordi di loro due che ridevano, scherzavano, giocav-
<Ciao> ci mancava solo questa.
Non aveva risposto al messaggio proprio perché voleva dimenticarlo.
Non voleva averci niente a che fare.
E ora?...bhe ora se lo ritrova lì davanti.
<Ciao...> Si era creata nell'aria un'atmosfera di tensione.
<Allora puffo, perché sei ancora in giro?>
<Potrei farti la stessa domande e, non chiamarmi puffo> odiava essere chiamato così. Gli ricordava di essere basso, gli ricordava i tempi in cui erano in squadra insieme.
<Ti devo per forza rispondere?>disse scocciato Dough
<Si e non ti hanno mai detto che è maleducato rispondere ad una domanda con un'altra domanda?>
<Acido eh> disse procurandosi un'occhiataccia da Michael.
<Uff, va bene ti accontento> disse con un tono di resa. Non gli avrebbe mai voluto dire quelle parole ma...alla fine, era venuto lì proprio per quello.
Si sedette di fianco all'azzurro e scrollando le spalle disse
<Volevo vederti>
<Come sapevi di trovarmi qui?>chiese sorpreso Mike. Quindi...gli mancava?
<Questo posto è importante per tutte le persone che sono state nella Reimon, e poi, quando hai bisogno di stare solo scegli sempre un luogo pieno di ricordi>
Certo che mi conosce davvero bene...
Ed era così.
Dough lo conosceva meglio di sé stesso
<E...come facevi a sapere che volevo stare solo?>
<Mi sa di interrogatorio questa roba>
<Rispondi e basta prugna secca>
<Uff, esigente il puffo>
Questa volta, al posto dell'occhiataccia si ritrovó ad evitare un pugno del turchese.
<Va bene, va bene parlo. Sapevo che col mio messaggio ti saresti un po' infastidito, per questo sono venuto qui. Abbiamo passato un sacco di giornate su questo campo.>
Che dire, aveva ragione.
<Mi devi dire qualcosa? Perché sennò io me ne andrei> disse acido e freddo il più piccolo. Ma il viola non aveva nessuna intenzione di lasciarlo andare. Almeno non più.
<Non ti lascerò andare via tanto facilmente. Non ti voglio perdere di nuovo e poi...a quest'ora le strade sono pericolose> disse Dough mettendo in viso un ghigno divertito.
Michael pensò che non fosse cambiato per niente e questa cosa lo rassicurò.
<Ah e sentiamo, come farai a impedire di andarmene?> lo sfidò il puffetto.
E fosse l'ultima cosa che disse eh.
La prugna lo prese di peso, a mo' di sacco di patate, caricandoselo in spalla.
L'azzurro iniziò a tirare bestemmie, calci e pugni ma niente. Ad un certo punto si arrese, ma solo dopo che i vicini si erano lamentati di fare silenzio. Beh, avevano ragione. Erano le undici di sera.
<E sentiamo, dopo mi vuoi portare?>
<A casa mia>
Mike si strozzò, letteralmente, con la sua saliva. Tanto che l'altro lo dovette mettere giù finché non si riprese.
<Eccoci> disse Dough entrando in casa sua. Viveva da solo e stranamente era tutto ordinato.
<Vieni?>
<Uff, va bene> disse seguendo il proprietario di casa. Era proprio come se la ricordava. Non era cambiato nulla. Sembrava di fare un salto nel passato, era tutto uguale. E neanche loro due erano cambiati.
<Ti ricordi la mia camera no? Ecco dormi qua, tiè metti questa come pigiama> disse porgendo all'altro una maglietta nera, abbastanza grande.
<Dove dovrei dormire scusa?>
<Qua. Nel letto. Con me....> Michael stava diventando completamente rosso.
<...se non preferisci dormire per terra> non c'era niente da fare.
<E va bene ma io non ne voglio sapere se durante la notte ti tiro un calcio nelle palle ok?>
<Me lo dovevo immaginare> ridacchiò l'altro.
<Non hai cenato vero? Cosa ti va?> ma seriamente? Ma che cazz* è? Mi conosce troppo bene si arrese il piccolo.
<Pizza>
Cenarono e dopo Michael si andò a cambiare cercando di prepararsi psicologicamente a quello che stava per succedere.
Tornò in camera chiudendo la porta.
<Spegni la luce>
<Non mi dai ordini prugna>
<Ok, allora dormi con la luce accesa>
<Fottit*>
Così spense la luce e si mise sotto le coperte.
Si davano le spalle.
Dough si girò facendo aderire il suo petto contro la schiena del puffo circondandolo con le sue braccia.
<Così non puoi scappare> gli sussurrò vicino all'orecchio. Michael arrossì vistosamente ma non si mosse.
Il più grande, prese ad accarezzargli i capelli mentre il piccolo si lasciava fare tutto. Adorava quel tocco così delicato sulla sua pelle.
<Se fai così non riesco ad odiarti> sussurrò l'azzurro come per dirlo più a sé stesso che all'altro.
Si girò e nascose il suo volto, ormai completamente rosso nel petto nell'altro.
<Non ti devi nascondere, sei bellissimo> disse il viola.
Appena l'altro si staccò dal suo petto per guardarlo, il più grande gli prese il volto con le mani e lo baciò.
Un bacio casto, che si trasformò in qualcosa di più.
Una volta che si staccarono, fu la prugna a parlare<Ti amo Mike>
<Anche io baka>.
E così si addormentarono. Uno nelle braccia dell'altro.
Il luce filtrava dalle tapparelle e colpì Michael in pieno viso.
<Ben svegliato amore>
Allora non era tutto un sogno.
Da quel giorno cominciò una nuova vita. Per entrambi. Insieme.
FINE
angolo scleri
Qualcuno mi deve spiegare come ci sono arrivata #5 in scleri.
Vabbè, comunque grazie mille per chi legge queste storie❤️
La prossima è una BanGaze
shiau
Alex

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