SARUFEY

232 4 0
                                    

SARUFEY-FAMIGLIA PERFETTA
*Piccoli avvisi prima di leggere:
-Goldie sarà la madre di Fey
-Sarà una psicopatica non voletemi male
-leggere l’angolo in fondo è importante!*

Prese in giro.
Pugni.
Calci.
Erano all’ordine del giorno.
Fey Rune.
Un ragazzino timido, veniva bullizzato ogni giorno...perché mi chiedete?
Forse è perché non era normale.
In che senso normale dite?
Prima di tutto bisogna capire che cosa intendono loro per normale.
Fey era un ragazzo che frequentava il club di canto, aveva una voce da ragazza e un viso aggraziato, e per di più, girava la voce che fosse gay.
Per quei ragazzi, essere gay non era normale.
Ecco perché se la prendevano tanto con lui.
Lo ritenevano contro-natura, uno sbaglio e lo ripudiavano per questo.
La sua famiglia lo adorava e non capiva che cosa stesse passando.
Dovevano essere la famiglia perfetta e non volevano credere alle parole che il figlio gli riferiva.
E non gli credevano finchè non tornò a casa coperto di tagli e lividi.
Sua madre si mise a piangere e il padre lasciò la moglie e Fey in quella  catapecchia, andandosene non si sa dove.
Goldie iniziò a ridere istericamente con ancora le lacrime agli occhi, di avvicinó a quel coniglietto che cominciò a tremare di paura.
Non aveva mai visto su madre in quelle condizioni e ne era altamente spaventato.
<Noi saremo comunque una famiglia perfetta vero? hihihihih....Anche senza papà, non è cosí?>
Il figlio non annuí e neanche rispose, si limitò ad aprire la porta e correre il più veloce possibile.
Ora sí che aveva perso tutto.
Non aveva amici, non aveva fratelli e neanche una famiglia adesso.
Le lacrime iniziarono a scendere involontariamente da quei dolci e grandi occhi.
Si sedette sul pontile del molo, richiudendosi a riccio.
Sperava che nessuno l’avesse visto, ma non era cosí.
Simeon Ayp, che l’aveva preso in giro e picchiato fino l’altro giorno, si avvicinò a lui.
<Coniglietto che è successo?>
Fey non si era mai accorto del tono con cui pronunciava ogni volta quello stupido nomignolo.
Lo diceva con un tono dolce e in un sussurro come se avesse paura che anche un semplice nome, si potesse rompere.
Si chinò vicino a lui e gli prese una mano continuando a guardare il mare.
A quel contatto il verdino si irrigidì per poi rilassarsi.
Forse un posto dove andare c’era.
Le lacrime cessarono e inizió a parlare.
<Mio padre se nè andato di casa e mia madre è diventata una psicopatica di quelle da manicomio e non so dove andare> disse ridendo un po’ e pensando a come facesse a rendere una situazione tragica come quella una da film comico.
Fey si schiarí la voce è decise di raccontargli tutto.
Non sapeva neanche lui perchè si stava confidando con quello scimmione, ma in quel momento aveva tanto bisogno di qualcuno di cui potersi fidare.
<Vieni da me> Cosí gli aveva risposto Simeon.
Anche se a scuola lo prendeva in giro e maltrattava come gli altri, in reltà se n’era innamorato.
Aveva una voce angelica che faceva invidia a molti/e cantanti.
Aveva un faccino tenerissimo che riusciva a sciogliere il cuore anche di una persona insensibile come Ayp e poi aveva un carattere che faceva tenerezza a tutti.
Era praticamente un cucciolo di coniglietto e i lupi affamati se la prendevano con lui.
C’era solo una cosa che non andava, era gay.
Già, questo a molti fece perdere tutta la completa stima che gli riservavano.
Cominciarono a trattarlo di merda e odiarlo perchè, come detto all’inizio, lo definivano contro natura.
Solo ad una persona questa notizia scaldò il cuore di gioia, Simeon...allora aveva una possibilità!
<Ma ne sei proprio sicuro?>chiese timidamente Fey anche se era ciò che voleva.
<Si e se non. ieri di tua spontanea volontà ti porterò con la forza> alle ultime parole il coniglietto iniziò a tremare ma smise subito quando vide che Simeon lo aveva preso in spalla a mo’ di sacco di patate.
<Simeon!! Guarda che posso benissimo camminare da solo!>
<A me non sembra> entrambi iniziarono a ridere, chiedendosi perchè non si fossero trattati bene fin da subito.
Arrivarono a casa del bianco.
Era enorme.
Le pareti bianche tendenti ad un color panna ricoprivano tutti i muri della casa.
Entrarono al suo interno.
Il pavimento di legno di quercia luccicava come se fosse stato lavato da poco, le stanza erano piene di oggetti e non c’era nessun segno di un’adulto.
<Vieni, dormirai nella mia camera> disse Simeon salendo le scale.
Arrivarono davanti ad una porta abbastanza scura e una volta aperta avanzarono al suo interno.
Le finestre erano chiuse e la luce filtrava dalle tapparelle.
Il letto era ancora intatto e il pc era acceso.
Fey si ricordò di una cosa.
<E-ecco...i-io non avrei i vestiti> disse mentre le sue guance si tingevano  di rosso.
Simeon invece sorrise a trentadue denti <Tieni> disse e gli lanciò addosso un cambio.
Fey si diresse verso il bagno e si cambió.
La felpa che gli aveva prestato gli stava grande e le maniche gli arrivavano sotto le mani. I pantaloni invece raggiungevano il ginocchio e quando uscí, Simeon non potè fare a meno di pensare che fosse incredibilmente carino.
<Sei bellissimo> disse Ayp facendolo arrossire ancora di più.
Il coniglietto scese in cucina, seguendo l’altro che stava cucinando.
Mangiarono parlando e scherzando come non avevano mai fatto.
Ormai era chiaro che si fossero innamorati.
Finita la cena, salirono in camera del maggiore sdraiandosi sul letto.
Fey, non sa neanche lui con quale coraggio, poggiò la testa sulle gambe del bianco che cominciò ad accarezzargli i capelli.
< Fey>
<Mhh>
<Mi canti una canzone?>
Fey era stupito.
C’era veramente qualcuno a cui piaceva la sua voce?
Anche se un po’ in imbarazzo, accettò la proposta
<You're the light, you're the night
You're the color of my blood
You're the cure, you're the pain
You're the only thing I wanna touch
Never knew that it could mean so much, so much...>
Fey gira la testa dall’altra parte della stanza cercando di evitare lo sguardo di Simeon.
<...You're the fear, I don't care
'Cause I've never been so high
Follow me through the dark
Let me take you past our satellites
You can see the world you brought to life, to life...> Simeon continua ad accarezzare i capelli al coniglietto mentre sente il cuore battere ancora più forte e le guance si tingevano di rosso.
<... So love me like you do, lo-lo-love me like you do
Love me like you do, lo-lo-love me like you do
Touch me like you do, to-to-touch me like you do
What are you waiting for?...>
Fey si fermò appena il bianco gli poggiò una mano sulla guancia.
Il coniglietto si girò verso di lui e si ritrovò ad un centimetro dal viso di Simeon. I loro occhi erano incatenati, nessuno dei due aveva la forza di annullare quel contatto.
Ayp si spinse ancora un po’ verso Rune, facendo combaciare le loro labbra.
Un bacio casto che diventò sempre più carico di emozioni e sentimenti.
<Ti amo coniglietto> sussurrò Simeon al suo fidanzato continuando a coccolarlo.
Gli prese la mano ad intrecciò le loro dita in una salsa stretta.
<Anche io scimmione>rispose baciandolo dolcemente.
Dopo qualche altro minuti di carezze, baci e abbracci, i due innamorati si addormentarono ignari di cosa stesse per accadere.

Tic
Tac
Tic
Tac
Il suono dell’orologio riecheggiava per tutta la casa.
Cric
Crack
Cric
Crack
Il suono di dei passi sul legno riecheggiava per tutta la casa.
Simeon si svegliò e stringe il suo coniglietto a sè.
Lui non aveva i genitori, lo avevano abbandonato sin da bambino e allora...di chi erano quei passi?

La porta si apre.

Un passo.
Due passi.
Tre passi.

Fey si svegliò e iniziò a tremare appena capí la situazione.
Sua madre era tornato a prenderlo.
Simeon abbracciò Rune abbracciandolo e tirandolo fuori dal letto.

<Allora erano vere quelle voci...> Goldie mise in faccia un sorriso da psicopatica mentre si avvicinava pericolosamente a quei due.
Simeon mise dietro di se il verde che aveva ricominciato a tremare.

<...allora è lui quello che ti ha fatto diventare gay...allora sei tu quello che ha rovinato la vita a mio figlio...>
Ayp stava per scoppiare, non poteva sentire una parola di più.
<Cosa sei venuta a fare> ringhiò in fare protettivo
<Sono venuta per riprendere mio figlio...dobbiamo creare la famiglia perfetta...tu devi scomparire...> la donna tirò fuori un coltello da dietro la schiena.
Fey che fino a quel momento era rimasto in disparte prese coraggio e si avvicinò a sua madre.
<LUI NON HA FATTO NIENTE DI MALE! SEI TU CHE NON CAPISCI CHE LUI È L’UNICA PERSONA CHE AMO E CHE MI HA VOLUTO BE-!>
<TU NON TI RIVOLGI COSÍ A TUA MADRE!> uno schiaffo.
Il viso pieno di lacrime.
Il dolore sulla guancia.
Simeon prese per mano Fey ed uscirono di casa.
<D-dove stiamo andando? sigh>
Chiese il verdino tra le lacrime
Il bianco non rispose, si limitò a seguirlo.
Arrivarono alla stazione di polizia e dopo aver denunciato l’accaduto andarono dal signor Rune che cercava in tutti i modi di scusarsi.
<Potete rimanere qua a dormire, questa sarà la vostra camera...Fey scusami ancora, mi dispiace tantissimo, in ogni caso sono felice per voi, vedete di non fare troppo rumore sta sera> Rune diventò rosso fin sopra le orecchie e Simeon sghignazzava.
In che situazione siamo finiti pensarono baciandosi prima di addormentarsi.

<Goldie Lemmon, una donna di 42 anni(età inventata) è stata arrestata per violenza e tentato omicidio verso il fidanzato di suo figlio>

I ragazzi tirarono un sospiro di sollievo.
Ora erano liberi.
Fey e Simeon si trasferirono dal padre del primo e cominciarono a trascorrere la vita di sempre ma felici, e insieme.
FINE
*angolo scleri sofbsofnf*
Salveh
allora, vi avviso che da ora in poi scriverò appena ho tempo e quindi potreste trovare due storie in un giorno oppure neanche una.
Detto questo io vado
Alla prossima
Alex~

♡ONE SHOTS INAZUMA♡ ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora