GENSAKU

237 6 0
                                    

GENSAKU-VOGLIAMO RACCONTARE UNA STORIA
POV. DAVID
<Jude come faccio?!>
<Come fai sempre!>
<Non sei d’aiuto!>
Ora vi spiego cos’è successo.
In pratica, quel genio dell nostro prof ha organizzato un progetto a gruppi.
Fin quei tutto ok, ora direte qual’è il problema?
IL PROBLEMA È UN FOTTUTO PORTIERE DI NOME JOE KING CHE FARÀ IL PROGETTO CON ME!
Ve bene che con noi ci sono anche Jude e Caleb ma sono comunque in ansia...e se dovessi fare una figuraccia? E se dovessi sbagliare tutto? E se provassi a dichiararmi? Ma se poi non gli piacessi?
<DAVID!> la voce di Jude mi distoglie dai miei pensieri facendomi tornare alla reltà.
<Ti stai facendo dei problemi inutili e mi farai venire mal di testa se continui a camminare in tondo in quel modo!> Ah è vero, stavo continuando a girare intorno al tavolo. Con una calma disumana mi siedo sul divano aspettando che il moscone parlasse.
<Dimmi che dubbi hai-> non lo feci finire che cominciai a parlare a raffica.
Avevo troppa ansia!
<Intanto, sia che tu faccia un errore o una figuraccia sei comunque carino perchè arrossisci peggio di un pinguino in calore> no no no, allora chiariamo una cosa, NESSUNO PUÒ TOCCARE I MIEI PINGUINI!
Dopo questa piccola chiacchierata, sono tornato a casa mia, preparando lo zaino che avrei dovuto prendere su per oggi pomeriggio.
Vediamo...libro di scienze, ok; astuccio e quaderno ok, telefono e auricolari ok. C’è tutto, perfetto.
Ora mi devo vestire.
Guardo dentro l’armadio e la prima cosa che noto è una canottiera verde lime un paio di jeans azzurri.
Li prendo e li indosso per poi guardarmi allo specchio.
I capelli azzurri erano sciolti e mi ricadevano dolcemente sulle spalle, la canottiera lasciava trasparire la mia pelle abbastanza abbronzata e i jeans ricadeva un poco prima della caviglia.
Constatando che ero bellissimo, presi lo zaino e uscí di casa.
Il sole era ancora alto in cielo che era limpido, senza nessuna nuvola.
I bambini giocavano per il parco, gli uccellini cantavano e una cazzo di chiamata dal mio telefono rovina l’atmosfera.
<Joe?> chissà cosa voleva.
Intanto ero quasi arrivato sotto casa sua.
<Jude e Caleb si fermano a dormire da me sta sera, rimani anche tu?>
No allora...MA DIRMELO PRIMA NO?!
<Joe...sono sotto casa tua...mi piacerebbe rimanere ma non ho il cambio> nel frattempo ero davanti alla porta e suonai il campanello.
<Vabbè ti presto io i vestiti> oddio...MA CHE BELLLOOO! Sento del valora salire verso le mie guance, sto arrossendo, magnifico.
<Ah ehm ok, ma comunque, CE LA FATE AD APRIRE O NO?>
Sento degli urli provenire dall’interno della struttura, stanno seriamente litigando-Urlando poi- per chi deve andare ad aprire la porta? Se non si muovono la sfondo e ne sono capace, soprattutto quando mi arrabbio.
Gli dico che se non si muovono la butto giù e in un lampo Jude mi si presenta davanti.
<Paura eh> ci mettiamo a ridere come due scemi e poi entriamo in casa.
Joe e Caleb ci stavano aspettando in camera del primo per incominciare il progetto.
Il portiere aveva una camicia a maniche corte e dei pantaloni lunghi fino al ginocchio.
Erano all’incirca le due e mezza quando iniziammo il lavoro.
Ogni tanto facevamo qualche pausa e ci fermavamo a chiacchierare più del previsto.
<Quindi, che cosa sono gli ibridi?> provó a chiedere per l’ennesima volta Jude.
<Ehm...ecco...> era da circa dieci minuti che stavano su quell’argomento senza fare progressi.
<*faceplm di gruppo*>
Inutile dire che eravamo esasperati.
Dopo altri cinque minuti deciso di provare a spiegarglielo io
<Quindi un ibrido è una creatura generata dall’incrocio di due organismi di specie diverse per più caratteri?>
Silenzio.
Altro silenzio.
<È sbagliato?>
Silenzio.
Altro silenzio.
<RAGAZZII!!>
<Ah ehm scusa, no è giusto, David d’ora in poi gli insegni tu> rispose Jude. Ho capito che lo amo e che gli posso volere tutto il bene del mondo ma questo anche no eh!
Tiro un sospiro esasperato, mi aspetteranno delle giornate impegnative.
Continuiamo a studiare tranquillamente finchè non si fanno le sei e mezza.
<Che ordiniamo?>
<PIZZA!>
<Tutti d’accordo vedo>
Joe prese il telefono in mano e compose il numero del pizzaiolo.
Una volta ordinata la cena, si sedettero in soggiorno scegliendo un film da guardare finita la pizza.
Mangiammo tra le battute sconce di Caleb e Joe e i rimproveri miei e di Jude.
Che serata magnifica.
Una volta che tutti avevano finito quello che c’era nel nostro piatto, ci cambiammo mettendoci il pigiama per poi sederci sul divano.
<Allora, facci-MA CHE BELLO!> quando il proprietario di casa era andato ad accendere la TV la luce saltó.
Ora eravamo al buio e optammo per realizzare un fortino con i cuscini.
Mi sembra di essere tornato bambino, che bellooo!
Una volta finito ci allontaniamo per ammirare il nostro capolavoro.

♡ONE SHOTS INAZUMA♡ ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora