Capitolo Dodicesimo

436 53 182
                                    

Non appena l'imperatore mise piede nel salone, un sorriso fatto di gioia illuminò il volto ancora pallido di Eryue, che si sollevò in piedi, rivolgendo un inchino elegante al marito

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Non appena l'imperatore mise piede nel salone, un sorriso fatto di gioia illuminò il volto ancora pallido di Eryue, che si sollevò in piedi, rivolgendo un inchino elegante al marito. «Vostra maestà, sono felice che siate venuto. Il medico è appena andato via, così potremo parlare in privato.»

Meizhen sollevò la tenda di broccato per permettere all'imperatore di attraversare la stanza, seguito dal suo inseparabile eunuco. Il figlio del cielo sorrise alla concubina e posò le dita sotto il suo mento, accarezzandoglielo. «Mia adorata, allora è vero che stai male?»

«Sì, maestà, sto così male da non riuscire a ingoiare» si lamentò Eryue, sedendo sui cuscini di piuma e contraendo il viso in una smorfia. Meizhen sapeva che stava solo fingendo malessere, così da far preoccupare l'imperatore, e lei voleva proprio godersi la scena.

Qianlong sedette accanto alla sua favorita e le strinse la mano destra, cercando di tranquillizzarla. «Dimmi, cosa ti ha detto il medico di corte? La situazione è grave, oppure c'è modo di arginare il problema?»

Eryue posò una mano sulle labbra imbellettate, nascondendo un sorriso lusingato. «Dovremo solo attendere, vostra maestà. Il medico mi ha detto che entro dieci mesi tutti questi sintomi passeranno da soli.»

«Dieci mesi?!» esclamò il sovrano, che forse stava cominciando a capire. «Vuoi dire che...»

«Sì, vostra maestà. Sono incinta!» esclamò Eryue, incurvando le labbra verso l'alto. Gli zigomi si colorarono di rosso e gli occhi divennero lucidi, mentre l'imperatore scoppiava a ridere e allargava le braccia, in modo che Eryue potesse sprofondarci dentro.

Meizhen non pensava di aver visto un uomo tanto felice in tutta la sua vita. «Sua altezza l'imperatrice e Shan guì rèn sono entrambe in attesa. Quale notizia migliore di questa? Li Yu, sono stato benedetto!»

L'eunuco si affretto a inchinarsi, stringendo la frusta a coda di cavallo fra le braccia conserte. «I Cieli vi sorridono, vostra maestà, e hanno deciso di premiarvi per le vostre gesta nei confronti delle popolazioni dell'ovest, colpite dalla carestia. Siete un sovrano magnanimo!»

Meizhen si inchinò a sua volta, decisa a non trattenere la gioia. Non ve n'era motivo, quello era un giorno di festa, e ce ne sarebbero stati molti altri in futuro. «Sua maestà è un uomo abile, i Cieli lo hanno ricompensato.»

«E io ricompenserò tutti voi!» esclamò l'imperatore, sollevandosi in piedi e continuando a stringere Eryue al petto. Lei gli aveva circondato i fianchi e si godeva il suo tocco, con gli occhi chiusi e un'espressione serena. «Li Yu, dirama il mio decreto: la Nobil Donna Shan possiede un piacevole aspetto e un tenero carattere, è umile e rispettosa persino nei riguardi della servitù, per questo verrà investita del titolo di Concubina Imperiale.»

Eryue sgranò gli occhi e Meizhen schiuse le labbra pur di trattenere un sorriso orgoglioso. Non poteva credere che una simile benedizione fosse ricaduta sulla sorella. Se il bambino fosse stato un principe, la loro felicità sarebbe stata completa.

Dall'Alba fino al Tramonto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora