Il palazzo An'chi poteva anche meravigliare per via delle inconsuete opere d'arte che ne abbellivano i corridoi, eppure a Deming non piaceva. Il giovane lo trovava per certi versi soffocante, ma non lo avrebbe mai confessato al principe Haoran, sdraiato su un divano nella sala da giorno. Si sventolava elegantemente con un grande ventaglio, tenendo gli occhi socchiusi mentre un eunuco si inchinava al suo cospetto, porgendogli una missiva rilegata in carta dorata.
«Vostra altezza, la Nobile Consorte Chun vi invita al suo compleanno. Mi ha chiesto di dirvi che desidera essere sorpresa dai vostri affascinanti regali» sorrise serafico l'eunuco, sollevando il capo.
Deming rimase sulla soglia della porta ad ascoltare quella frivola conversazione, che il principe Haoran si divertiva a tirare per le lunghe. La sua sala da giorno era invasa dal profumo aromatico dell'ayurveda, un composto a base di erbe profumate proveniente dal lontano continente indiano.
«Dite a sua altezza, la Nobile Consorte Chun, che accolgo con gioia il suo invito» sorrise il principe Haoran, chiudendo il ventaglio e congedando con esso l'eunuco. «Ora sparisci, ho già fatto aspettare a lungo la guardia Ru, non vorrei che pensasse male di me.»
«Non potrei mai pensare male di voi, vostra altezza» si inchinò Deming, prima di oltrepassare le porte spalancate e fare il suo ingresso nel soggiorno. Su dei lunghi piedistalli marmorei giacevano sculture di leoni shishi, il maschio aveva una palla sotto la zampa, la femmina, invece, un cucciolo.
Quando l'eunuco chiuse le porte con un boato, Deming sussultò. Aveva finito per perdersi nei propri pensieri e ciò aveva provocato l'ilarità del principe che, messosi a sedere, aveva appoggiato i gomiti alle ginocchia divaricate. «Ti stai chiedendo perché non seguo le regole del feng shui, guardia Ru?»
«Sì, vostra altezza. Di solito i leoni shishi vanno posti all'entrata dei palazzi per avvertire gli ingenui visitatori di portare rispetto ai padroni della dimora. Perché li tenete dentro la vostra sala da giorno?» gli chiese Deming, lasciando vagare lo sguardo su altre sculture, meno imponenti.
Il principe Haoran si sollevò in piedi e posò una mano dietro la schiena. Il suo corpo snello era coperto da una veste blu scuro, ricamata d'argento sulla parte superiore. «Voglio essere sicuro che vengano notati. Io per primo odio passare inosservato, per questo durante le celebrazioni allieto la serata con regali ed esibizioni inaspettate.»
«Quindi amate brillare?»
«Sì. Non posso certo lasciare che i tetti d'oro della Città Proibita splendano più di me, guardia Ru» lo redarguì il principe, dirigendosi verso il tavolo alto, circondato da due sedie su ogni lato. «Gradisci assaggiare il tè del drago scuro? Proviene dai monti Wuyi, non è un'occasione che potrebbe ricapitarti.»
Deming chinò il capo e si avviò verso il tavolo, osando sedere. Nonostante il principe Haoran cercasse di metterlo a suo agio, lui non riusciva a calmarsi, forse perché sapeva che se gli avesse confessato tutto ciò che sapeva molte cose sarebbero cambiate. «Per me è un onore poter godere dei privilegi che mi offrite.»
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Dall'Alba fino al Tramonto
Historical Fiction{COMPLETA E AUTOCONCLUSIVA} Cina, 1750. La grande dinastia Qing ha trasformato la Città Proibita in un luogo di lusso e sfarzo, dove numerose concubine fanno a gara per servire nel letto dell'imperatore e dare alla luce un erede che garantisca loro...