34. Chillin' like a villain - parte 1

261 20 36
                                    

Let me tell you something you really trust
Everybody's got a wicked side
I know you think that you can never be like us
Watch and learn so you can get it right

Le idee si manifestano nella mente come fulmini a ciel sereno. Non sono prevedibili, non sempre è possibile capire da quali assurde connessioni logiche siano state create. Compaiono dal nulla e, a volte, possono trasformare una situazione senza vie d'uscita in una... un po' meno disperata.
Così, appena si era risvegliata dopo la caduta tra le braccia di qualcuno, che solo dopo capì essere Thor, nella mente di Kyra apparve un pensiero e, da esso, derivò un'idea.

Cosa ci facesse tra le braccia del dio del tuono, non riusciva proprio a capirlo, ma per far riuscire il suo piano non poteva spalancare gli occhi e chiederlo, doveva fingere di essere ancora svenuta, almeno finché non si fosse trovata insieme agli altri.

Ci sarebbe stato anche Loki, ovviamente, e già si immaginava il suo viso sconvolto, ma era la sua via d'uscita ed entrambi erano stati più che chiari sul fatto che l'unica cosa importante erano i loro rispettivi piani: il resto era secondario.

Un conto era pensarlo, esserne consapevoli, ma vedere il suo viso fu molto più terribile di quel che si era aspettata. La parola tradimento riprese a pulsarle nella mente, come se quella sua azione fosse la goccia che fa traboccare il vaso, rendendo palesi le sue intenzioni.

Il pensiero comparso nella sua mente era che tutti coloro che veniva controllati dallo scettro di Loki avevano una cosa in comune: gli occhi azzurri, causati proprio dalla magia dell'oggetto. Il dio stesso aveva subito quell'effetto, ma su Kyra il potere delle gemme non aveva alcuna ripercussione.

Lei, però, gli occhi azzurri li aveva sempre avuti.

Da quel pensiero era nata un'idea folle che avrebbe richiesto molto più tempo per limarne i dettagli, ma il suo piano era comunque quello di rimanere con gli Avengers. Aveva bisogno di stare con loro per capire se fossero abbastanza potenti da difenderla da Thanos, perché quella sconfitta lo avrebbe rallentato, ma non fermato. Si sarebbe preso il suo tempo per ingrossare l'esercito ed era difficile che si muovesse lui stesso, persino per trovarla. Non aveva fretta e ancora non sapeva dove si trovavano tutte le gemme e senza quell'informazione non si sarebbe esposto.

Non c'era molto tempo e per questo partire con un certo vantaggio sarebbe stato essenziale. Quindi perché non fingere di essere sempre stata sotto il controllo dello scettro?

Eccola, l'idea. Folle, ma ormai si era abituata a quella parola, quindi perché non tentare? Cosa potevano saperne gli Avengers di un potere simile? Nulla, era ovvio, visto che si erano ritrovati spiazzati quando Loki e lo scettro avevano iniziato a crearsi un loro mini esercito all'inizio di quella storia.

Ai dettagli avrebbe pensato in un secondo momento, ma quello che più la faceva star male, per qualche assurdo motivo, era proprio il pensiero del dio, quando lei si sarebbe svegliata. Lui poteva smascherarla o almeno provarci, ma perché avrebbe dovuto farlo? Ormai aveva perso, era evidente, sarebbe stato portato ad Asgard come prigioniero e lì sarebbe stato al sicuro, almeno per il momento.

Thanos non si sarebbe avventurato in uno scontro diretto contro Odino e il suo popolo, non ancora, non senza una ragione più che valida e questa non poteva essere solo Loki.

Fu per questo che, non appena Thor la portò nella sala della torre di Stark, dove si trovavano gli altri Avengers e il dio dell'inganno, Kyra aprì gli occhi cercando di sembrare più confusa e disorientata possibile.

Il dolore alla testa non dovette simularlo, ma rimanere totalmente impassibile mentre vedeva lo sguardo spaesato di Loki non fu altrettanto semplice. Cercò di passare oltre il più in fretta possibile, così da evitarlo, ma c'era comunque, in un angolo della sua visuale.

Frozen HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora