28. Into the Open Air - Parte 2

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Pensava di averla capita. Credeva veramente che non potesse più sorprenderlo, ma ancora una volta si ritrovava confuso e disorientato davanti a lei.

Fin da quando aveva iniziato a rivelare il suo piano, Loki aveva dovuto trattenersi, aspettare a ribattere e completare le sue frasi in modo da avere, finalmente, un quadro completo di chi era Kyra e soprattutto perché si trovava su Midgard. Tutti i segreti e le rivelazioni evitate adesso avevano un senso.

L'insicurezza della giovane era evidente in ogni istante, dal modo in cui stringeva le dita delle mani e passava il pollice su di esse ripetutamente, dallo sguardo che cercava di mantenersi fisso e distaccato, ma falliva, continuando a spostarsi e lasciando trasparire il nervosismo e la paura.

Quello era il suo campo: comprendere la debolezza delle altre persone e usarla contro di loro per avere il controllo. Quando era scoppiato a ridere si aspettava la rabbia, l'odio sul viso della giovane. La immaginava a osservarlo con ira, in quella sua versione di furia quieta o attaccandolo direttamente, come già in precedenza aveva fatto, ma lei era riuscita a sorprenderlo ancora una volta.

La collera era fuoriuscita in ogni parola pronunciata con sempre più forza, arrivando quasi ad urlare e avvicinandosi a lui, ma non per scontrarsi, almeno non direttamente.

Ci aveva messo un po' di tempo a rendersi conto che il suo seiðr stava pian piano svanendo, come se lo avesse consumato del tutto, ma senza averlo mai utilizzato. Cosa stava accadendo?

Fu solo quando vide un rivolo di sudore scivolare sulla fronte di Kyra che comprese. Il potere della giovane era letteralmente quello: manipolava l'energia magica delle persone a suo piacimento, quindi perché non avrebbe potuto allontanare il suo potere?

Si ritrovò senza fiato, anche se non si era mosso di un centimetro. Come faceva a sorprenderlo ogni volta? Com'era possibile che ogni sua mossa fosse imprevedibile tanto quanto ovvia?

Era confuso: infuriato perché non aveva il controllo della situazione cosa che invece lei sembrava sempre ottenere senza sforzo, ma anche stupito in senso positivo perché quella che dopotutto era la sua alleata si stava rivelando sempre più sorprendente.

Quando cercò di sostenerla, forse per istinto o per ricambiare il gesto che lei prima aveva compiuto, scoprì di avere ancora meno energie di quel che credeva e si ritrovò su di lei.

Non era la prima volta che stavano in quella posizione, ma c'era qualcosa di diverso nell'atmosfera. La rabbia che prima aveva dominato lo spazio tra di loro adesso pareva essersi rarefatta insieme al potere magico di entrambi e cosa restava?

Istinto.

La vide ansimare per lo sforzo, le labbra sottili arrossate così come le gote che raramente assumevano un colorito differente. I corti capelli neri erano scompigliati intorno alla sua testa, ma un paio di ciocche rimanevano sul volto quasi incollate alla pelle per il leggero strato di acqua che la ricopriva e la faceva quasi brillare. Gli occhi ben aperti avevano perso ogni forza combattiva e lo osservavano con tutt'altra intenzione.

Aveva avuto molte donne, ma riusciva sempre a leggere nel loro sguardo qualcosa oltre al desiderio, spesso la ricerca di un posto a corte o i favori di un principe oppure il timore di fare qualcosa di sbagliato e perdere la loro posizione. Gli occhi azzurri di Kyra invece erano cristallini, senza secondi fini, colmi solo del suo stesso desiderio.

Dopo un lunghissimo istante, Loki la vide socchiudere lo sguardo e smise di pensare tuffandosi sul suo collo chiaro e iniziando a baciarlo e morderlo con lentezza esasperante. I sospiri della giovane erano il chiaro segno che lei voleva la stessa cosa. Percorse con le fredde labbra il profilo del collo, scendendo verso il bordo della sua maglia che ben presto scomparve nel nulla, senza che fosse necessario alcuno spostamento. Privo di ostacoli, il dio continuò a scendere, arrivando al centro dei seni, baciando con lentezza quel punto e sentendo il brivido di Kyra, forse dovuto alle sue labbra gelide o forse al desiderio; che importava?

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