When one knows the world is watching
One does what one must
Some minor adjustments, darling
Not for my vanity
But for humanity
"Stiamo andando in un hotel, principino."
Cosa?
Come faceva quella ragazzina a conoscere gli hotel? Forse era già stata sul pianeta, ma non era sicuramente una midgardiana: cosa avrebbe dovuto fare una figlia di Thanos in un posto simile?
Alla fine anche lui li conosceva, ma solo perché aveva trascorso decine di giorni chiuso nella biblioteca del palazzo per imparare tutto quello che poteva e sfuggire dallo sguardo tronfio del fratello. Possibile che anche la ragazzina fosse così colta?
Tutte quelle domande passarono in secondo piano quando un preciso pensiero varcò la mente del dio.
Perché diamine dovremmo andare in un hotel in questo momento, quando sono a un passo dal conquistare il trono che merito?
Quella donna lo stava facendo impazzire: prima lo sfidava davanti ai suoi sottoposti, poi gli rubava lo scettro e ora pretendeva che la seguisse in uno stupido hotel? Per quale motivo, poi?
L'assenza di risposte a così tante domande lo infastidiva non poco. Lui era un maestro nell'arrivare alle conclusioni prima degli altri, nel manipolare le menti deboli per ricavare informazioni e collegarle senza fatica.
Per farlo, però, aveva bisogno che l'interlocutore parlasse, mentre quella donna sembrava più blindata delle segrete di Asgard. Non che ci fosse mai stato per più di una visita, ma conosceva bene le misure di sicurezza di quel luogo e sospettava che, se il suo piano fosse fallito - cosa impossibile - sarebbe finito proprio in quelle celle.
Non che avesse il timore di venir sconfitto, i midgardiani erano stolti e deboli, anche con il sostegno di questi fantomatici Vendicatori, ma il dio sapeva di non poter prevedere tutto e sarebbe stato da sciocchi non considerare neanche vagamente la possibilità.
Loki incrementò il passo, cercando di affiancare Kyra, ma la giovane l'aveva già distanziato di vari metri e solo alla fine delle scale che portavano all'esterno dei sotterranei, riuscì a posizionarsi al suo fianco. Una vecchia porta in metallo arrugginito delimitava il loro nascondiglio dal resto di New York e la giovane l'aprì appena prima che il dio potesse proferir parola.
La luce del giorno costrinse Loki a socchiudere gli occhi e il caos della città, seppur a distanza, lo stordì per qualche secondo. Non appena riuscì a mettere a fuoco l'anonimo corridoio in cui si trovava - con grandi vetrate come soffitto - e che saliva portandoli all'esterno, a una strada trafficata, si voltò verso Kyra incrociando le braccia al petto e mostrando il suo disappunto sul viso: "In effetti girare per una delle città più grandi di questo mondo, mentre l'intero pianeta ci sta cercando, è molto sensato!"
Il sarcasmo nella voce del principe era più che evidente e, quando guardò la compagna e la vide alzare gli occhi al cielo, si sentì soddisfatto perché aveva raggiunto il suo scopo. Provava un senso di appagamento quando riusciva a modificare il viso della giovane plasmandolo come desiderava, perché erano state fin troppe le volte in cui le sue azioni non avevano minimamente modificato l'indifferenza che aveva stampata in volto.
La donna non si voltò neanche e riprese a camminare come se non avesse udito le parole del dio, ma prima che quest'ultimo riuscisse a commentare quella scelta poco saggia, Kyra alzò una mano, muovendola inizialmente nella sua direzione e poi verso Loki. Nel frattempo avevano raggiunto la strada principale e decine di persone li circondavano senza degnarli di uno sguardo.
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Frozen Hearts
Fanfiction"Loki, dio degli inganni, vuoi il potere? Vuoi la vendetta?" Sì, Loki li vuole. E per averli è disposto a tutto: a essere ingannatore e traditore, alleato e nemico. Il patto che dovrebbe stringere con Thanos potrebbe finalmente esaudire il suo des...