25. Journey to the Past - Parte 1

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Don't turn back now that we're here.
People always say
Life is full of choices
No one ever mentions fear!

Kyra chiuse gli occhi per poi spalancarli nuovamente.
Un gesto sciocco, così lo avrebbe definito se fosse stata lucida.

La bocca si spalancò e le braccia scivolarono lungo i fianchi, abbandonate. Fece un passo indietro ritrovandosi quasi a tremare e rischiando di perdere l'appoggio.
Un improvviso calore le avvolse la testa, mentre le mani diventavano sempre più fredde.

Non era possibile.

Negli ultimi anni l'unico pensiero che l'aveva mantenuta sana di mente era stato il suo piano e più nello specifico quel momento: quando avrebbe tenuto tra le mani lo Scrigno che l'avrebbe resa finalmente libera.

Ma lo Scrigno non c'era.

Ricordava senza più incertezze che l'antico oggetto era custodito in quel luogo segreto. Sapeva che, dopo tutto quel tempo, potevano esserci stati cambiamenti e avrebbe dovuto prevedere che l'Antico avrebbe spostato l'oggetto la cui esistenza aveva rivelato solo a lei.

Ma allora perché in quel nascondiglio si trovava un libro?

Se davvero lo Stregone Supremo avesse voluto renderle impossibile trovare lo Scrigno, allora perché aveva sostituito la reliquia con quel libro?

Kyra serrò la bocca e chiuse un istante gli occhi per tentare di recuperare la tranquillità perduta. Dopo un respiro profondo, si voltò verso la stanza e alzò le braccia perpendicolari al corpo, aprendo le mani e distendendo le dita.

Non voleva usare quel potere. Avrebbe di gran lunga preferito evitarlo perché era un rischio: Thanos avrebbe potuto rintracciarla, così come l'Antico. D'altro canto, ogni secondo che passava in quel luogo la probabilità che entrambi i suoi... temporanei "tutori" la trovassero aumentava esponenzialmente.

Si concentrò sui suoi ricordi, sulla firma energetica che aveva già osservato e memorizzato tanti anni prima. Non la ricordava con precisione assoluta, ma l'unico addestramento dello Stregone Supremo in merito ai suoi particolari poteri si basava proprio sul memorizzare e riprodurre forme di energia magica. Sebbene fossero passati decenni da allora, non aveva mai perso l'abitudine di osservare e riprodurre nella sua mente quel tipo di forza quando se la trovava davanti. Non poteva usare apertamente quel potere perché Thanos temeva che, se qualcuno lo avesse scoperto, avrebbe cercato di rapirla nonostante la protezione che le garantiva l'essere figlia del Titano. Questo non l'aveva mai fermata dal continuare ad analizzare la magia degli altri e tentare di riprodurla. Era un suo talento, quindi perché non sfruttarlo?

Questo non riusciva a comprendere dell'Antico e, in un certo senso, l'aveva spinta ad allearsi con Thanos. Lei aveva le capacità e la forza per cambiare il mondo, renderlo migliore, e invece non faceva nulla, nemmeno ci provava. Viveva nei suoi santuari insegnando la magia e proibendone l'uso se non in modo limitato. Perché?

Il Titano, quanto meno, aveva intenzione di sfruttare ogni sua risorsa per raggiungere quello che credeva essere un nobile obbiettivo... Certo, era folle, ma almeno agiva!

La giovane donna si focalizzò sull'energia magica che un tempo aveva visto intorno allo Scrigno. Un potere enorme, ma nascosto, come se invece di fuoriuscire dall'oggetto, come avveniva solitamente, cercasse di rimanerne all'interno, senza davvero riuscirci. Quello che più l'aveva stupita quando l'aveva osservato la prima volta non era stata la sua storia o i suoi possibili usi – che avevano acquisito importanza nel tempo –, ma il colore della sua energia: bianca.

Non le era mai capitato prima, né dopo, di vedere un flusso di quel colore; era quanto meno anomalo, eppure il suo stupore iniziale era stato ben più marcato della semplice sorpresa, o almeno così lo ricordava.

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