Sono passati giorni e giorni, ho provato a contattare di nuovo gli editori ma invano, la risposta tarda tutt'ora ad arrivare. Dopo aver detto tutto ai miei genitori, mi hanno acconsentito di ritornare a Milano, sulla bellissima collina isolata.
Mi sono voluta portare anche Miele e il mio computer, così mi resta più semplice scrivere.
Quando mi sono accasciata a terra, ho subito guardato il cielo azzurro e le betulle sparse attorno a me. Respiro l'aria fresca e limpida di marzo e dopo aver svolto i compiti per domani, inizio a scrivere.
I due protagonisti e la loro storia hanno preso la stessa piega della mia relazione con Josh: ho influenzato anche il mio libro con il mio umore, incredibile!
Più volte guardo il telefono per vedere la posta, ma gli unici messaggi che ho, sono tutte chiamate perse di Josh che continua ad assillarmi, per riempirmi ancora la testa di cazzate.
Ieri stavo andando ad aiutare Luca a ripassare greco, ma ho inciampato su di un filo che penzolava dallo zaino di Josh: era il mio caricatore del computer.
Ora tutto mi torna: me lo ha preso per non farmi mai venire a scoprire ciò che aveva fatto... che stupido infame di merda!
Per colpa sua non riesco neanche a scrivere: mi impappina sempre di più il cervello, facendomi credere che lui sia innocente, che questo sia tutto uno scherzo e che ora finirà...
<<Pensi che dovrei chiamarlo?>> Domando a Miele, che si alza. <<DOVREI?>>Ripeto.
Lui si abbassa di nuovo, come se mi rispondesse. <<Giochiamo un po'?>>
Mi alzo e prendo la pallina... glie la lancio e lo rincorro.
Immagino di stare con Josh in questo momento, mentre giochiamo con Miele e lui mi abbraccia felice: vorrei condividere con lui questo momento, questo posto, ogni singolo bacio.
Miele abbaglia per attirare la mia attenzione, ma io ho le lacrime agli occhi e la prima cosa che faccio è quella di inviare a Josh la posizione di dove mi trovo aggiungendo 'vieni, io sono qui...'
La risposta arriva quasi subito 'dove cazzo stai?'
'Non rompermi i coglioni, se vuoi parlarmi vieni!'
Scrivo e poi spengo tutto, spero di aver fatto la cosa giusta per una volta ogni tanto.
Continuo a giocare con Miele per una bella ora, quando alla fine vedo l'ombra di Josh avvicinarsi a me. Lentamente scorgo sempre di più il suo ciuffo, la sua felpa rossa e le sue mani in tasca.
<<Ciao...>>, sussurra avvicinandosi. Faccio un cenno con la testa e poi mi siedo a terra, commuovendomi alla scena di Miele che gli graffia le caviglie, per le coccole.
Josh si siede accanto a me e io vorrei tanto baciarlo, ho le farfalle nello stomaco solo a sentire il suo odore...
<<Allora? Che mi devi dire?>> Domando.
Sospira <<non sono stato io a fare tutto...>>, dice.
<<Tutti direbbero come te Josh, perché dovrei crederti?>>
<<Perché ci tengo troppo a te per farti del male, te lo avevo promesso cazzo, ti avevo detto che non ti avrei fatto più scherzi.>>
Mugulo <<hai ammesso che a dire stronzate sul mio conto sei stato tu, no?>>
Lui si gratta la testa e si scompiglia i capelli: la brezza sale e l'aria si rinfresca, facendomi venire i brividi. <<No...>>
Mi giro verso di lui che contraccambia <<non ho mai detto nulla di tutto ciò... ho solamente detto a Romina che eri vergine per non farti passare da zoccola.>>
Mi strofino le mani sulle braccia <<perché avevi il mio caricatore? Era dentro il tuo zaino, non puoi negarlo.>>
Si toglie la felpa e me la mette sulle spalle. Me la scrollo di dosso e glie la ridò.
<<Hai i brividi>>, mi fa notare.
<<Non voglio la tua felpa però.>>
<<Cris porca puttana finiscitela di fare la stronza e metti questa felpa>>, ringhia.
<<TE LA SMETTI DI DARMI ORDINI?>>
<<E TU LA PIANTI DI FARE I CAPRICCI?>> Ribatte. Sbuffo e mi metto la felpa: non se la farebbe più finita sennò.
<<Perché fai la finta incazzata?>>
<<Lo sono, non fingo.>>
<<MH, certo...>>, sbuffa <<come se non ti piacesse tenerti la mia felpa...>>, sorride.
Mi guarda e si avvicina di poco ma lo scosto <<se hai qualcosa di serio da dirmi fai pure, sennò vattene.>> Dico.
Rotea gli occhi al cielo <<Cris, sono venuto fino a Milano per te, la settimana scorsa ho dovuto stoppare gli allenamenti perché non avevo la testa per giocare e tu continui a trattarmi come una merda?>>
<<Lo sei!>>
<<So che non lo pensi...>>
<<Invece sì, come posso chiamare una persona che si è presa gioco di me e scopava con un'altra persona?>>
<<Lo facevo per farla smettere di parlare male di te... cercavo di raggirarla, ma alla fine Romina ha raggirato me e tu sei libera di crederci o meno, ma come potevo dire tutte quelle cose su di te, se passavamo tutti i pomeriggi insieme?>>
Incrocio le gambe << solo tu Josh sapevi certe cose, tu e basta...>>
<<Invece no, come potevo inviare la tua rinuncia agli editori se prima sono andato a parlare con Rigoni e dopo ho avuto lezione? Cazzo Cris, non sapevo neanche che i tuoi avevano deciso di farti pubblicare il libro!>> Esclama.
<<L' avevo detto quando eravamo in gruppo. >> Ribatto.
<<Bè, allora io ero già andato via... >>, sussurra.
<<Hai avuto tutto il tempo necessario durante le lezioni e mentre andavi a parlare con l'allenatore...>>, dico.
<<Ah si? Vai a leggere l'orario di spedizione, se è prima delle otto e un quarto allora non puoi dirmi nulla, perché avevo lasciato il cellulare dentro lo zaino che Cloe mi ha portato in classe...>>
Sospiro <<sei un rompipalle!>>.
Sblocco il telefono e leggo l'e-mail...è stata inviata alle sette e cinquantuno.
<<OH...>>, dico abbassando la testa <<non ci sto capendo più nulla...>>, ammetto.
Josh si avvicina e mi stringe forte a se, baciandomi la guancia. Cerco di dimenarmi, ma lui mi tiene stretta.
<<Non ti allontanare da me Cris... non sono il bastardo che tu pensi che io sia...>>, sussurra, continuando a baciarmi. Un po' di lacrime cadono sui miei jeans, sono completamente distrutta... non so con che persona ho a che fare, non so più chi sia...
<<Spostati...>>, cerco di dire, ma è strozzato...
<<Cris mi manchi...>>, dice, abbracciandomi <<...ho fatto tantissime cazzate con te, ma non fino a questo punto...>>, continua.
<<Ti prego piccola credimi!>> Sussurra, alzandomi il mento...
Lo guardo negli occhi, anche i suoi sono rossi e mi scongiurano il perdono... come posso credergli... non ce la faccio, non riesco a fidarmi.
<<Non posso Josh, mi dispiace ma non riesco a perdonarti...>>, dico, alzandomi da terra e prendendo Miele, il computer, tutto il mio ambaradram e andando via.
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All we are (la storia finisce così...)
Storie d'amoreLa frenetica storia d'amore tra Cris e Josh continua, tra alti e bassi, tra litigate e incomprensioni; problemi su problemi vengono creati da una figura senza un nome, che fa parte del gruppo di amici più stretti dei due... ma la domanda più comune...