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Dopo aver sperato di non aver perso l'autobus, sono ritornata a casa e qui non sapevo più che fare.

La valigia era pronta, i cani anche e di Josh non c'era traccia. Ho atteso più volte il rombo dello scooter passare davanti casa mia, ma rischiavo di perdere il treno.

Mi ero promessa che se Josh fosse passato di lì, gli sarei corsa incontro senza preavviso e l'avrei baciato, scongiurandolo di mettersi con me e tenermi con cura.

Ho sperato con tutto il cuore che venisse, ma non l'ha fatto.

Ebbene ora, sono sopra questo treno che mi porterà in un'altra vita, un'altra realtà e un'altra storia.

Prima di partire, mi sono accertata di lasciare la mia storia stampata sopra al letto, così da farla leggere ai miei genitori. Poi sono passata a casa Martino, senza il timore di incontrare Cloe; mi sono fatta dare i fogli per le varie spese della casa da Stewart e dopo avermi baciata la testa mi ha salutato con 'stammi sempre bene e nei momenti di difficoltà, cerca di riuscire a cavartela da sola'.  So che non paragonava quella frase alla relazione tra me e il figlio... sicuramente parlava del lavoro e del mantenimento.

E riguardo Josh... bè è finita così. Non sono riuscita a parlargli né a trovarlo in alcun modo. Ogni volta che mi decidevo a parlargli non l'ho mai visto e credo che questo sia stato il destino a dirmi che non ne valeva la pena.

Metto gli auricolari, facendo partire per l'ennesima volta 'Perfect'. Penso che questa sia l'ultima volta che ascolto questa conzone: ciò che fa parte di Josh, deve morire con lui.

Ricordo come mi strigeva forte quella sera. Le sue mani nei miei fianchi e il suo fiato caldo sul mio collo. Se potessi ritornare indietro non avrei scherzato su come stavamo ballando, anzi, mi sarei gustata di più il lento, con la persona che amavo.

Io sarò felice senza di lui e Josh... quando capirà che sono partita per sempre non si darà tregua sicuramente, ma alla fine accetterà il fatto che non avrebbe funzionato, come lui ha detto.

Nessuno tranne i miei genitori e Stewart sa in che casa andrò a vivere... sarò da sola in tutt'altro mondo e questa cosa inizia a piacermi.

Mi dispiace aver lasciato là tante amicizie che valevano la pena esser continuate: come con Giulia e Doroti, o anche con Francesco. In questi ultimi giorni ho capito che ho sprecato tempo a stare con Luca e Cloe... gli altri sono personaggi davvero spettacolari.

Cloe e Luca oramai vivono tutta una loro vita di coppia... alla fine i due antagonisti finiscono sempre insieme. Mi dispiace per Cloe, che apparte aver chiesto il mio perdono, a casa è tormentata da Josh che non la tratta più come prima. Oggi a scuola avrei tanto voluto perdonarla, ma non è così che funziona la vita e me ne sono accorta proprio ora, che è venuta fuori tutta questa falsa.

Ogni tanto accarezzo Miele e Clean, che si annoiano a stare dentro il trasportino, ma non potevo lasciarli liberi.

Leggo un po' un libro che ho comprato pochi giorni fa e di tanto in tanto mi disperdo su qualche parola pensando a Josh.

Josh...

Quanto vorrei che tu fossi qui amore mio. Vorrei che mi sedessi accanto, che mi stringessi la mano e che mi sussurrassi cose carine all'orecchio per farmi addormentare sulla tua spalla.

Mi manchi e pensare di non vederti più fa aumentare la mia malinconia.

Spero che comunque te la caverai anche senza di me, magari con un'altra ragazza all'altezza per te e che ti tiene testa... per quanto possa essere gelosa voglio comunque il meglio per te.

Sono arrivata nella mia fermata, quella che in quest'anno mi ha condotta nel mio Locus Amoenus e che adesso mi porterà via da tutti.

Metto il guinzaglio ai due cagnolini e inizio a dirigermi verso l'indirizzo che Stewart mi ha segnato, aiutandomi con Google Maps.

La mia casa è in periferia, in un luogo del tutto tranquillo e immezzo a delle villette a schiera.

Prendo le chiavi di casa, nascoste sotto il tappeto ed entro nella mia nuova abitazione. E' molto carina e per noi andrà bene sicuramente.

Faccio un tour delle stanze: c'è il salotto con un divano davanti alla televisione, un orologio e un bellissimo mobile. Il pavimento è in parquet anche nel bagno. Poi ci sono altre due stanze, una con un letto a due piazze, una scrivania e un armadio e l'altra completamente vuota, allestita semplicemente da qualche mobile.

Dal salone c'è l'accesso alla cucina che è piccola e accogliente. Sia dalla cucina che dal salone c'è l'ingresso al giardino, completamente verde e allestito di gazebo e tavolino.

Mi piace questa casa, appena ne ho l'occasione ringrazio con un messaggio Stewart.

Inizio ad aprire le valigie e mettere in ordine le mie cose. Lascio Miele e Clean in giardino e accendo lo stereo per avere più compagnia.

JOSH

Uscito da scuola ho sentito la voce di Cris chiamarmi, ma sicuramente sarà stata la mia immaginazione, perché quando ho sussurrato quasi dentro di me 'Cris' nessuno ha più risposto.

Dopo aver salutato con una stretta di mano Rigoni sono uscito dalla palestra e rientrato a scuola che come ogni anno, mi piaceva vederla vuota e disperdermi a guardare angolo per angolo e ricordarne ciò che è successo.

Poi ho preso lo scooter e sono andato a farmi un giro per sentirmi libero. L'aria che mi ronzava addosso mi dava l'istinto di aprire le braccia e poter volare.

Sono arrivato a casa nel tardo pomeriggio, ho pranzato fuori e preso una bella boccata d'aria e una giornata per pensare a me stesso.

Finalmente vivo tre mesi di libertà. E' da due anni che non succede più: da quando sono arrivato al liceo ho sempre avuto uno o due debiti da recuperare che non mi hanno permesso di svagarmi un'intera estate.

Mentre ritornai a casa, l'occhio mi cadde sulla finestra di Cris, che stranamente aveva le persiane chiuse. Con questo sole è ovvio odiare il caldo. A quest'ora, se non fossimo stati in queste condizioni, avrei chiesto a Cris di andare al mare. Voglio molto rivederla in costume, quel liscio e fino costume nero, che al mio compleanno mi ha affascinato.

A casa, mia sorella mi ha subito dato il benvenuto con un abbraccio, al quale mi sono posto del tutto indifferente. Ho riniziato a parlarle, ma in modo distaccato, solamente perché mi fa pena.

<<Oggi a scuola ho parlato con Cris. >> Ammette, seguendomi in camera.

<<Che cosa?>> Domando stupito. Mi immagino la scena in cui Cris cerca di evitare Cloe e lei la rincorre, quanta pateticità.

<<Sì... le ho chiesto scusa, le ho detto che mi dispiaceva di tutto e infine l'ho abbracciata sussurrandole di perdonarti >>, spiega.

<<E lei? >>

La cosa più importante in tutta questa scena è la risposta di Cris, tutto il resto non mi interessa.

<<Mi ha dato da intendere che ti avrebbe perdonato. >> Sussurra.

Rimango stupito dalla sua risposta: forse all'uscita mi stava veramente chiamando per chiarire...

Vabè pazienza, la vedrò domani e cercherò di stare con lei per tutta la vacanza. Non vedo l'ora!

Mi dispiace in parte saltare il ballo di fine anno: penso proprio che quest'anno al posto di Romina, avrei ballato con lei... come quella magica notte.

<<Grazie Cloe >>, dico, dopo aver appoggiato il casco sulla scrivania.

Lei sorride a trentadue denti, ovviamente stupita della mia risposta.

<<Grazie per avermi aiutato in questi giorni a riconquistare la donna della mia vita. Sono sicuro che la sposerò. >> Ammetto.

<<Seriamente? >> Domanda lei.

Annuisco <<vedi Cloe non ho mai amato nessuna come lei, quanto lei. Ed è proprio grazie a te e quel testa di cazzo di Luca, che ho capito quanto in realtà voglia stare con lei. Per aver provato ad allontanarci, siamo stati così tanto male, che la mancanza si è trasformata in amore puro. Quindi grazie, e belle merde che siete state! >> Sorrido andando a mettermi il pigiama.

All we are (la storia finisce così...)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora