JOSH
A pranzo nessuno ha intenzione di spiccicare parola. La mia tristezza per la perdita di Cris viene rimpiazzata dalla rabbia nei confronti di mia sorella, uno dei tanti motivi per i quali Cris non vuole più vedermi.
<<Com'è andata oggi a scuola? >> Ci chiede babbo.
<< Molto bene, mi è piaciuto molto l'argomento che abbiamo affrontato d'italiano... >>, invento <<... la mensogna. E' piaciuto molto anche a te, vero Cloe? >> Le chiedo sarcastico.
Lei annuisce continuando a mangiare. E' molto imbarazzata e quando i suoi occhi incontrano i miei noto quel poco di timore e paura che tutto il suo malefico piano venga svelato ai nostri genitori.
Avere vicino una persona simile mi fa veramente sbottare, perciò senza una morale mi alzo dal tavolo e vado in camera mia. Stare rinchiusi in casa con questo sole mi fa venire il nervoso, ma la mia voglia di uscire adesso come adesso è pari a zero.
Prendo il pacchetto di sigarette, che pensavo di non dover toccare più e poi salgo sul tetto della casa, guardando il punto in cui tempo fa, io e Cris ci siamo baciati. Accendo una sigaretta e inizio a ricordare che quella sera avevamo litigato per uno dei tanti pettegolezzi che giravano e lei come sempre aveva dato la colpa a me. Quel bacio penso che sia stato il più bello di tutta la nostra storia: ancora mi ricordo le sue dolci labbra soffici che si intersecavano con le mie.
Prendo il cellulare e dopo aver sbloccato il mio cervello dallo sfondo di me e Cris insieme, vado nella mia playlist di canzoni e faccio partire 'perfect'.
Ricordo quella sera d'estate, io e lei vestiti eleganti, le miei mani sui suoi fianchi, le sue dita tra le mie... tutto era così perfetto e lontano.
Tutte quelle volte che mi provocava e mi faceva incazzare, quando metteva il musetto, e nei momenti di pura dolcezza. Il suo buffo cappellino invernale e il suo orrendo pigiama della nonna. Lo scivolo con Miele e il Natale frenetico.
Stare qua su mi fa sentire libero, riesco anche a vedere la casa di Cris... peccato che la sua stanza si trova dall'altra parte della casa. A quest'ora avrei cercato di vedere che cosa stesse facendo.
<<Josh >>, mi richiama mia sorella. Non le rispondo, rimango immobile, seduto sull'orlo del parapetto.
<<Josh cadrai... >> , mi avverte. Si sente la sua voce sempre più vicina.
Mi giro di scatto e la guardo bieco <<non ti è mai interessato ciò che facevo, ora devi metterti a fare la sorella? >>
Lei abbassa lo sguardo e inizia a piagniucolare. Sinceramente non mi fa il minimo di tenerezza.
<< Mi dispiace Josh... ma io ti sono sempre stata accanto, qualunque cosa facessi.>>Si difende.
<<Mi sei sempre stata accanto come sorella o come persona gelosa di me? >> Ribatto.
Ho un po' di vertigini a stare qui sopra, ma per orgoglio non farò un piacere a mia sorella.
<< Non ho mai pensato alle conseguenze Josh. Volevo solo il bene di Cris, volevo che la mia migliore amica si confidasse con me come prima >> , sussurra.
<<Cloe non fare la vittima ora. Se dici di voler solo il meglio per Cris, allora le lasciavi fare ciò che voleva. Non aveva bisogno di una persona che decidesse come doveva andare il suo futuro >>, spiego <<e poi, nella sua vita eravamo in due... e potevi prendertela con me... non con lei. >>
Lei si siede a terra e incrocia le gambe <<magari la chiamo o vado a casa sua per spiegarle meglio tutto. >> Dice.
<<E' tutto inutile. Non ti vuole più vedere... e anche se fosse, io e lei abbiamo chiuso definitivamente >>, ammetto. <<Vai a dire anche questo alla tua amichetta, mi raccomando >>, le faccio sarcastico. Scendo dal muretto e vado verso l'uscita. O per lo meno, ci provo, ma Cloe mi si è attaccata alla gamba come una mocciosa.
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All we are (la storia finisce così...)
RomanceLa frenetica storia d'amore tra Cris e Josh continua, tra alti e bassi, tra litigate e incomprensioni; problemi su problemi vengono creati da una figura senza un nome, che fa parte del gruppo di amici più stretti dei due... ma la domanda più comune...