Quindicesimo capitolo.

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Michele si laureò  con il massimo dei voti, da un mese erano andati a convivere.La loro convivenza li fece avvicinare di più  e conoscere meglio, lui sembrava che vivesse solo per lei.Federica era felice se non fosse che quando sentiva nominare Marco aveva un po'  di malinconia.Un attimo e poi le passava, si era convinta che lui non provasse niente per lei.Da quella notte d' amore trascorsa insieme, da quel misero biglietto di lui non aveva saputo più  niente. Michele si sarebbe trasferito a Roma a lavorare per l' azienda del padre, il suo ruolo era di Direttore amministrativo.
La sera prima che partisse trascorsero tutta la giornata insieme, e lui le promise che sarebbe volato da lei ad ogni weekend.
Elena si sarebbe trasferita nel loro appartamento sino a quando non sarebbe rientrato a Boston.
Federica e Elena lo accompagnarono all' aeroporto: " Sento già  la tua mancanza! Come farò  a starti lontano tanti giorni?" Michele la tirò  a se e la baciò  con passione. " Anche a me mancherai! La colazione a letto, le tue coccole appena sveglia..." " Fammi andare prima che ci ripensi!" prese i suoi bagagli e si diresse all' imbarco senza voltarsi.
La giornata trascorse velocemente, avrebbe cenato con Elena e poi dopo la doccia sarebbe andata a dormire.Fuori c' era un brutto temporale, anche il cielo sentiva la mancanza di Michele pensò  sorridendo. Preparò  una cena leggera, i suoi pensieri furono interrotti  dal suono del campanello. Guardò  l' orologio mancava un' ora dall' appuntamento  con Elena. " Avrà  anticipato!" pensò  sorridendo mentre andava ad aprire la porta.
" Sei in anticipo.." ma le parole le morirono in gola. Si trovò  davanti lui, il suo incubo " Cosa vuoi?" stava per chiudergli la porta in faccia, ma lui fu più  svelto e bloccò  la porta con un piede, " Vai via! Cosa sei venuto a fare dopo mesi a casa mia? Non sei il ben venuto! Aspetto qualcuno!" Lui non rispose, era più  bello da come lo ricordava se non fosse per la barba incolta e i capelli che erano cresciuti tenuti fermi da un elastico.
" Non mi fai entrare? " chiese con voce roca, " Aspetto una persona!" continuò  lei ferma." Ti do solo alcuni minuti e poi sparisci dalla mia vita così come sei riapparso!" " È  un bell' appartamento! Lui è  partito?" " Sei venuto a farmi i complimenti  per l' appartamento e per chiedermi della sua partenza?"
Era tutto bagnato, sembrava un pulcino indifeso ma lei non si fece intenerire ricordandosi come l' aveva trattata.
" Perché  sei arrabbiata? Io dovrei essere arrabbiato  con te, non hai perso tempo a fidanzarti con un' altro addirittura vi sposerete! Non ero così importante  per te..." Federica rossa in viso per la rabbia gli si avvicinò  come una furia e gli tirò  un ceffone:" Fuori da casa mia! Non voglio vederti mai più!" Lo strattono' fuori da casa sbattendo  forte il portone. Si accovaccio' davanti all' entrata e diede sfogo alle sue lacrime:" Cosa vuole da me? Io ho fatto di tutto per dimenticarlo!" All' arrivo di Elena la trovò  con gli occhi gonfi e arrossati: " Ti manca già  mio fratello? Non sono trascorse ancora le 24 ore!" disse lei allegra," Federica non stai piangendo  per mio fratello  vero? È  successo qualcosa ai tuoi genitori?" Singhiozzando l' abbracciò  forte" Mi stai facendo preoccupare! Cosa è  successo? Chiamo Michele.. " " No Elena ti prego! Pochi minuti fa è  venuto a trovarmi  Marco!"  Elena
si sedette sul divano, le tremavano  le mani:" Cosa voleva da te? Sei fidanzata con Michele! Ti devi sposare con lui..." " L' ho cacciato  via! Non l' ho fatto parlare!" " Perché  piangi? Hai fatto bene a comportarti così! Lui deve stare lontano da te!"

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