Al di la del mare

Diciasettesimo capitolo.

Federica discussi gli ultimi esami tornò  a Roma,Michele venne a prenderla all' aeroporto di Fiumicino. Elena era rimasta a Boston per dare l' ultimo esame poi l' avrebbe raggiunta.
Lo intravide da lontano impegnato in una discussione telefonica, che chiuse quando si accorse di lei.
Le andò  incontro, sembrava preoccupato  per qualcosa." Michele tutto a posto?" " Certo, grattacapi sul lavoro!" cambiò  subito espressione e la tirò  a se baciandola.
L' accompagnò  a casa dei suoi genitori,  si sarebbero visti la sera per cenare insieme in un ristorante romantico .
In casa c' erano i domestici e suo padre era nel suo studio.Lo raggiunse: " Papà  ancora a lavoro?" " Ciao cara! Come stai? Sei sempre più bella!" le si avvicinò abbracciandola, " Mamma dov'è?" " È  andata al centro benessere, dovrebbe tornare a momenti!" rispose guardando l' orologio.
" Vado a fare una doccia! Io non ceno a casa! Michele mi porta al ristorante! "
" Federica sei felice?" Lei lo guardò " Certo che sono felice! Michele mi ama!" " E tu lo ami?" " Sto bene con lui! Mi riempie di attenzioni..." " Ma non lo ami! Sei ancora in tempo! Tua madre non può  decidere per te! Da quando quattro anni fa è  morta sua sorella...."
Sentirono  la porta sbattere dietro di loro, " Ciao cara! Ti trovo dimagrita! " Sua madre la baciò sulle guance guardando furiosa suo marito. Federica li lasciò  per andare in camera," Cosa stavi dicendo a nostra figlia?" " Niente! Mi ha detto che stasera cenera' con Michele!" " Parlavi di mia sorella! Le stavi raccontando  tutto?" " Ma no Laura! E poi perché  non parlarle di tua sorella! Non trovo niente di male!" " Ascoltami bene,io ti ho sposato per ripiego! Lo sai che non ti ho mai amato! L' unica cosa bella che mi hai dato è  mia figlia! Mi chiedo perché  non divorziamo! " e uscì sbattendo la porta.
Riccardo si avvicinò  alla scrivania e con rabbia buttò  a terra tutti i documenti a cui stava lavorando.
" Sapessi io quanto ti disprezzo!"
Federica raggiunse sua madre in salone: " Mamma non mi parli mai di zia Isabella! Dicono che mi somigliava! Io la ricordo poco, non ci toglievamo molti anni! Io avevo 14 anni quando ha avuto quell' incidente ed ero al college!" Laura aveva gli occhi lucidi:" Si,era molto bella e quando è  morta aveva solo 19 anni! Era la mia piccolina! È  nata dal secondo matrimonio  di mia madre ed ero 20 anni più  grande di lei! Per me era una figlia! Mi seguiva dappertutto! Era la mia ombra! Quella maledetta sera, era andata ad una festa! Forse aveva bevuto e di ritorno dalla discoteca, la macchina dove c' era anche Isabella ha avuto un'incidente  mortale." Laura tremava e singhiozza, Federica le si avvicinò e l' abbracciò forte." Mamma hai me! Dicono che le assomiglio!" " Si era uguale a mia madre! E tu sei una goccia d' acqua! Ho paura di perdere anche te!" " Non ti preoccupare  mamma! Non perderai anche me!"
Michele arrivò  con largo anticipo, " Laura sempre bella!" e le baciò  la mano, " Michele sono contenta della scelta di mia figlia! Passate una bella serata! Ti affido mia figlia, non la fare soffrire!"
Michele la portò  in un ristorante molto lussuoso,il cameriere li accompagnò in un tavolo con vista sulla città. " Che sorpresa! Questo posto è  meraviglioso! Tutto a vetri, si vedono le luci della città! Grazie Michele!" Cenarono a lume di candela, si avvicinò  un uomo con il violino e suonò la canzone sua preferita" Grande amore" e per un attimo si ricordò  del suo viso. Ricaccio' una lacrima, " Non volevo farti piangere!" Federica si sentì  in colpa, lui così gentile e romantico e lei pensava ad un' altro.
La sera dormi a casa di Michele, " Grazie per la bellissima  serata!" e si avventò  sulle sue labbra.Lui con foga la spogliò, la allontanò  un attimo per ammirarla in tutta la sua bellezza" Non potevo essere più  fortunato! Creatura bellissima!" la baciò e l' accarezzò dappertutto.Lei sospirando immaginò  che quelle labbra  e quelle mani appartenessero a qualcun altro. Aspettò  che lui si addormentasse e piangendo andò  in bagno e fece una doccia fredda per cancellare i segni di una notte di passione. Prese il cellulare  e fece il suo numero, dopo molti squilli:" Pronto! ..." e poi silenzio e clic non ebbe il coraggio di proferire  parola.La sua voce le aveva scaldato il cuore.