Branch e Barb camminavano verso i Tunnel Radici con tante domande per la testa: dove erano fuggiti i loro amici? Qual era l'origine del potere di Poppy? Perché Barb non aveva perso i suoi colori? Nessuno dei due riusciva a immaginare una possibile spiegazione, tanto era assurda la situazione in cui si trovavano. Il cielo si stava lentamente annuvolando, la temperatura scendeva gradualmente mentre nell'aria si percepiva l'odore della pioggia.
Branch: questo non è un buon segno.
Barb: pensi sia opera di Poppy?
Branch non rispose: aveva sinceramente paura di scoprirlo. Guardò verso l'alto e, allungando i suoi capelli, si arrampicò in fretta su un albero. La rock-queen fece le stesso e quando entrambi si trovarono in cima videro uno spettacolo spaventoso: un vortice nero si stagliava in direzione ovest e prosciugava i colori dell'ambiente circostante. Stormi di uccelli migravano dalla parte opposta, nel tentativo di sfuggire a quella tempesta oscura.
Barb: forse è peggio di quanto ci aspettassimo...
???: A CHI LO DICI!
Barb: AAAH!
Branch: Signor Nuvola! Cos'è successo?
Sig. Nuvola: ho visto Poppy cavalcare una nuvola nera, era con quel Creek di cui mi parlavi. Aveva un aspetto terrificante, se ci ripenso...
Branch si avvicinò al suo amico: stava tremando. Non aveva mai visto il Signor Nuvola in quelle condizioni, di solito era scherzoso e oltremodo irriverente, per non dire fastidioso.
Barb: dunque sono andati da quella parte?
Sig. Nuvola: sì... quella nube ha trascinato con sé alcuni dei miei amici... se continua così non ci saranno più stagioni, solo un gelido e plumbeo inverno...
Branch: non preoccuparti, sistemeremo ogni cosa. Te lo prometto.
Sulla riva di un lago, Poppy osservava la sua immagine riflessa nello specchio d'acqua. Toccò la superficie e l'intero bacino si tramutò immediatamente in ghiaccio. Creek, preoccupato, poggiò una mano sulla sua pallida spalla.
Creek: Poppy... come stai?
Poppy: oh, non potrebbe andare meglio.
Creek: sai che sono qui per te...
Poppy: lo so... ed è proprio per questo che non ho preso i tuoi colori. Sei l'unico a non avermi abbandonato... mentre tutti gli altri mi hanno messa da parte.
Creek: capisco bene come ti senti... ma forse non era quello che volevano, insomma...
Gli occhi della regina si riempirono d'ira mentre il suo amico pronunciava quelle parole. Creek, spaventato, cercò di rimediare prendendo le sue parti, sebbene volesse difendere i suoi amici. A quel punto Poppy si calmò, tornando totalmente inespressiva.
Creek: sai... l'unica cosa che voglio è renderti felice, Poppy. Mi permetterai di starti vicino?
Poppy: cosa intendi dire? Mi sei già vicino.
Creek: nel senso che... volevo dirtelo anche stamattina... quello che c'era tra noi, prima dell'arrivo dei Bergens... era speciale, ricordi?
Poppy continuava a fissare il ghiaccio mentre Creek esprimeva i suoi sentimenti. Cercò di ricordarsi cosa provasse nei tempi in cui era felice, ma ciò che le venne in mente fu soltanto il tradimento del suo amico. Perché quando l'oscurità ti rende schiavo della tristezza, tutti i ricordi e i pensieri non possono che nutrirsi di dolore.
Poppy: tu volevi abbandonarmi... come hanno fatto gli altri...
Creek: adesso sono qui... e non voglio lasciarti mai più, Poppy. Non ho mai dimenticato quello che provo per te, nonostante ci abbia provato e riprovato. Sono tornato solo per poterti dire tutto questo... e riaverti vicino.
Creek si avvicinò dolcemente alla regina guardandola dritta negli occhi. Poppy trovò consolazione tra le braccia del suo amico: aveva disperatamente bisogno di un appiglio, di qualcuno su cui contare. Le venne in mente Branch, il suo sorriso impacciato, i suoi disturbi ossessivo-compulsivi: quelle immagini, che di solito la facevano sorridere, scesero dai suoi occhi sotto forma di lacrime amare, non più rosa come una volta.
Creek: non piangere... farò di tutto per farti tornare felice.
Poppy: come?
Creek poggiò una mano sulla guancia della regina e le diede un timido bacio. Poppy rimase immobile, con gli occhi ancora gonfi di lacrime. Avrebbe voluto accogliere e ricambiare i sentimenti del suo amico, ma in quel momento era vittima dell'apatia.
???: lasciala subito.
La regina avrebbe riconosciuto quella voce tra mille: si voltò di scatto e vide Branch, chiaramente adirato, che fissava Creek con odio. Poppy sentiva il desiderio di correre verso di lui e gettarsi tra le sue braccia: voleva con tutto il cuore scusarsi per i danni che aveva causato e in qualche modo rimediare ai suoi errori. Per un istante, si accese una flebile scintilla negli occhi della regina: Branch era lì per lei, per salvarla da quella straziante sensazione di abbandono.
Poppy: Branch! Io...
Barb: FINALMENTE. Non ho mai corso tanto in vita mia. Sei schizzato via come un fulmine, accidenti.
La rock-queen sbucò dai cespugli con un'aria stanca e affaticata. Poppy fu profondamente infastidita dalla sua presenza e vederla al fianco di Branch la fece oltremodo infuriare. La tristezza prese nuovamente il controllo del suo cuore spazzando via l'ultimo barlume di speranza rimasto, proprio come il mare cancella le orme impresse sulla sabbia.
Poppy: ma certamente... non sei solo.
Barb: è un piacere rivederti, Creek. O preferisci che ti chiami Corey?
Creek: Corey?
Branch: Poppy, devi allontanarti da quel traditore.
Poppy: traditore? Ma tu avevi appoggiato la mia decisione... mi hai presa in giro per tutto questo tempo?
Branch: voleva assicurarsi che lui non ti facesse del male!
Creek: Poppy... non lo farei mai, devi credermi.
Il troll prese le mani della regina, scatenando la gelosia di Branch. Non poteva averla vinta, non poteva portargli via la persona alla quale teneva di più. Non glielo avrebbe permesso.
Branch: SEI UN BUGIARDO!
Branch saltò addosso a Creek, allontanandolo dalla regina. La rabbia era talmente forte da offuscargli la vista: sferrava colpi violenti completamente alla cieca, senza seguire gli schemi d'attacco da lui stesso ideati. Creek schivava con difficoltà i pugni e i calci del suo amico, senza mai contrattaccare. Cercava di calmarlo e farlo ragionare, ma Branch lo spinse oltre la riva del lago. La lastra di ghiaccio iniziò a creparsi a causa dell'urto, mentre Creek restava immobile per non sprofondare.
Poppy: CREEK!
Creek: va tutto bene, solo... non posso muovermi.
Poppy: perché?...
La regina strinse i pugni e scoppiò in lacrime. La nube nera si ripresentò più minacciosa di prima, avvolgendo la regina ed espandendosi verso l'alto. Barb e Branch si scambiarono uno sguardo d'intesa e alzarono la guardia, temendo il peggio.
Poppy: PERCHE' VOLETE PORTARMI VIA ANCHE LUI?!
Creek: Poppy, non farlo!
La nube esplose violentemente, come una tenebrosa eruzione vulcanica: zampilli oscuri cascavano sul terreno e sugli alberi, prosciugando definitivamente i pochi colori rimasti. Barb trovò riparo dietro a una roccia vicina e pregò il suo amico di fare altrettanto, ma Branch non sentì una sola parola e, con il cuore in gola, cercò di avvicinarsi alla regina. Percepiva la sua immensa sofferenza ed era pronto a farsene carico.
Si trovava a pochi passi da lei, quando un fascio di tenebra lo colpì in pieno petto. Sentì la rock-queen urlare disperatamente il suo nome, poi il buio.
(continua...)
Ciao Lettore! Non è stato semplice scrivere questo capitolo, spero tanto ti piaccia! Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti 😉 probabilmente pubblicherò il prossimo episodio con un po' di ritardo rispetto al solito... vi chiedo di avere pazienza, come sempre farò del mio meglio 😊
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Trolls: Poppy e Branch
FanfictionNon è passato molto tempo da quando la regina Barb ha cercato di conquistare il mondo. Tutti i Trolls vivono finalmente in perfetta armonia, ma Poppy e Branch dovranno fare i conti con un passato che impedisce loro di essere felici... Sono letteralm...