Lo stress cambia la vita. Controllare la rabbia e gestire l'ansia diventa sempre più complicato, per non parlare del senso di responsabilità che esercita una costante pressione sulle spalle e sulla mente. Si diventa rigidi e incapaci di reagire. Branch stava così, seduto in disparte, mentre gli altri si disperavano per aver perso l'ultimo sostegno rimasto.
Grandino: cosa faremo adesso? Senza Branch a dirci cosa fare...
Barb: sul serio? Avete bisogno che sia Branch a dirvi come muovervi?
Grandino: non hai idea di come ci sentiamo. Tu hai ancora i tuoi colori, noi invece-
Barb: voi invece non fate altro che lamentarvi! Anch'io sono stata colpita da quella nube. La differenza risiede nel fatto che sono stata in grado di resistere, mentre voi vi siete lasciati sopraffare.
La rock-queen sapeva di utilizzare parole troppo dure, ma vedere Branch soffocare sotto il peso delle aspettative, mentre nessuno mostrava un minimo di riconoscenza o empatia nei suoi confronti, la faceva impazzire.
Barb: adesso sarò io a guidarvi. Branch è stato fin troppo accondiscendente con voi e questo è il vostro modo di ripagarlo?
Bronx: Barb, non penso che...
Barb: con tutto il rispetto, non ho chiesto il tuo parere. Ti chiedo solo di prenderti cura di tuo figlio, adesso.
L'anziano troll non osò fiatare davanti a una tale presa di posizione. Gli altri si sentirono profondamente mortificati dal proprio comportamento e, di conseguenza, s'incupirono ancor di più.
Barb: la questione è semplice, ragazzi. Cercate Guy, Suki e Creek. Se trovate degli indizi, venite subito da me. Tu, Ciccio Bello: sei nato ieri, ma sei l'unico ad avere ancora i propri colori. Resterai con me, non voglio che gli altri ti infettino con la propria negatività.
Mini Diamante: d'accordo Zia Barb! E il tuo ragazzo cosa fa?
Barb: il mio cosa?
Mini Diamante: il tuo ragazzo.
Barb: ma di che parli? Non ho un ragazzo, ti sembro tipo?
Mini Diamante: allora chi è quel troll che ti fissa con aria sognante da quando sei arrivata?
La rock-queen si voltò e trovò davanti a sé Riff, esattamente come il piccolo lo aveva descritto.
Barb: oh, è solo Riff, non è il mio ragazzo.
Mini Diamante: sei arrossita.
Barb: se non la smetti ti faccio ingoiare il ciuccio.
Intanto Poppy chiamava a gran voce la regina dei Bergens, nella speranza di essere udita. Temeva per gli abitanti di Troll Village, soprattutto per Branch.
Poppy: così non va, dobbiamo uscire da qui!
La pop-queen prese la rincorsa e diede una spallata alla parete della teca, ricevendo una forte scossa di rimando. Nonostante il dolore, Poppy non si arrese e riprovò ancora una volta a infrangere il cristallo. Sua madre, tanto preoccupata quanto confusa, cercò di fermarla prima del terzo tentativo.
Croma: Poppy, smettila! Così ti farai soltanto male.
Poppy: mamma, i miei amici sono in pericolo. Branch si fida di suo padre. Non posso restare qui dentro un solo secondo. Io devo salvarli...
Croma: tesoro... non c'è nulla che tu possa fare per aiutarli, adesso.
La pop-queen, presa dallo sconforto, si sedette sconsolata sul letto. Croma si avvinò dolcemente a sua figlia e prese posto accanto a lei.
Croma: dunque... il figlio di Bronx. Ma guarda che strana la sorte...
Poppy: cosa vorresti dire?
Croma: da come ne parlavi, pareva che Branch fosse il tuo troll... sbaglio?
Poppy: in realtà... in realtà non lo so, io proprio non capisco quale sia la differenza tra amore e amicizia.
Croma: cara, mi ricordi così tanto me alla tua età! Avevo i tuoi stessi dubbi. Tuo padre mi faceva una corte spietata e io, spesso, nemmeno me ne accorgevo.
Poppy: come hai capito che era amore?
Croma: in sua assenza sentivo un vuoto che nessuno era in grado di colmare, nemmeno i miei amici... quando era triste mi sentivo avvilita, quando era felice il mio cuore esplodeva dalla gioia! Dipendevamo l'una dall'altro, avevamo costruito una sintonia unica.
Poppy ripensò alla sua vita. Nei momenti di difficoltà, l'unico in grado di infonderle speranza era Branch: nella pentola di Chef, sul palcoscenico di Vulcano Rock-City, anche a Troll Village, quando scoprì che Creek aveva avvelenato suo padre. In tutti quei momenti, Branch aveva acceso la scintilla che era in lei aiutandola a ritrovare i propri colori.
Croma: devo confessarti che mi manca terribilmente... l'amore che provo per lui mi avrebbe sicuramente aiutata a risplendere come un tempo.
Poppy: l'amore fa risplendere...
Improvvisamente, la pop-queen ebbe un lampo di genio. Guardò la teca più da vicino e poggiò la sua piccola mano sulla parete. Come si aspettava, una scossa attraversò ogni centimetro del suo corpo provocando un dolore lancinante. Poppy resistette e poggiò sul cristallo anche l'altra mano, sotto lo sguardo incredulo di sua madre.
Croma: Poppy, non-
Poppy: andrà bene, devi fidarti!
Croma indietreggiò, ma ogni lamento di sua figlia le faceva provare una sofferenza indescrivibile. Il cristallo risplendeva sempre di più, alimentato dal potere oscuro di Poppy. La luce diventò talmente intensa da accecare Croma, che dovette coprirsi gli occhi con le sue fragili e grigie mani. La pop-queen era ostinatamente ferma, quando, d'un tratto, un'esplosione bianca le fece perdere i sensi. L'ultima cosa che sentì fu la voce di sua madre che, disperatamente, la chiamava a gran voce.
Branch, intanto, faticava a respirare. Sentiva una terribile pressione al petto e faticava a ragionare con lucidità. Non comprendeva perché, all'improvviso, si sentisse così perso: dopotutto, aveva tenuto botta fino a quel momento. Mentre rifletteva sul proprio dolore, Barb si avvicinò a lui, assicurandosi di non essere vista da nessuno.
Barb: hai visto tuo padre?
Branch: mi ha dato un palliativo e poi si è unito alle ricerche.
Barb: i suoi intrugli sono miracolosi. Durante il viaggio Poppy ha avuto una crisi e il Rescue Remedy ha funzionato alla perfezione.
Branch: perché ha avuto una crisi? Cos'è successo?!
Barb: ehi Romeo, calmati. Poppy sta bene adesso. Non so perché stesse per esplodere... stavamo solo parlando di te. A pensarci, mi ha detto che ti sei dichiarato: era ora, fratello! Temevo di morire prima di potervi vedere insieme con questi occhi.
Branch: SMETTILA, MI METTI IN IMBARAZZO!
Barb: vedo che il sentimento non ti manca, è una buona cosa.
Il troll arrossì, riprendendo un po' di colore. Effettivamente, parlare di Poppy lo faceva sentire più vivo. Era solo per lei che non aveva perso del tutto i suoi colori: finché sarebbe stata viva, avrebbe lottato per tornare al suo fianco.
Branch: perché Poppy è rimasta a Bergen Town? Non dirmi bugie, questa volta...
La rock-queen sorrise: sapeva che Branch era troppo sveglio per credere alla sua storia. Così, dopo essersi assicurata che non ci fossero orecchie indiscrete, gli raccontò l'accaduto senza tralasciare il minimo dettaglio.
(Continua...)
Ciao Lettore! LO SO SONO SUPER IN RITARDO CON LA PUBBLICAZIONE! Chiedo scusa, ma sono super impegnata ☹ ti è piaciuto questo capitolo? Fammelo sapere, leggo sempre tutti i commenti 😉 la prossima volta cercherò di rispondere <3

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Trolls: Poppy e Branch
FanficNon è passato molto tempo da quando la regina Barb ha cercato di conquistare il mondo. Tutti i Trolls vivono finalmente in perfetta armonia, ma Poppy e Branch dovranno fare i conti con un passato che impedisce loro di essere felici... Sono letteralm...