È strano trovarsi in una stanza vuota e silenziosa, con la persona alla quale tieni più di ogni altra cosa al mondo, senza sapere cosa dire. Ti guardi in giro, osservi i dettagli più inutili, quelli ai quali non hai mai prestato attenzione. Senti il cuore fermarsi e la pressione cadere drasticamente al suolo. Pensi compulsivamente a qualcosa da pronunciare, ma più ci provi e più la mente si svuota. Inizi a chiederti quando è diventato tanto difficile esprimere le proprie emozioni, e sudi freddo. Quando sei in balia di uno sterile e inconcludente flusso di coscienza sembrano passare le ore, ma guardando l'orologio ti accorgi che sono trascorsi solo cinque minuti. Allora ti assale una disordinata disperazione: per quanto tempo starò così? Quanti giorni dureranno queste ore?
Ecco cosa provavano Poppy e Branch, in quel momento. Seduti sul divano l'uno accanto all'altra, ascoltavano lo scoppiettio del fuoco che stava per spegnersi. Entrambi si sentivano un disastro.
Poppy: .... Branch, come ti senti?
Branch: va tutto bene.
Poppy: per favore, non mentirmi.
Branch: andrà tutto bene.
Tra i due si era creato un silenzio assordante che lacerava i loro cuori. La regina abbassò lo sguardo a terra, dove giacevano ancora le briciole dei dolci di Creek. Nessuno aveva avuto tempo di pulire quel disastro. Poppy si sentiva come una bomba a orologeria: temeva di esplodere da un momento all'altro e di mettere nuovamente in pericolo tutti i suoi cari. Prese a piangere e singhiozzare, contro la sua volontà. Branch l'abbracciò istintivamente, stringendola con tutto l'affetto che aveva.
Branch: ehi, va tutto bene. Non è colpa tua.
Poppy: mi dispiace...
Branch: risolveremo tutto, ok? Io sono qui per te. Saremo in due.
Poppy: Branch... io non volevo... non volevo baciarlo...
Quelle parole, così improvvise, uscirono spontanee. Pronunciarle era l'unico modo per alleggerire il suo stanco cuore da quegli opprimenti sensi di colpa. Perché si era sentita in dovere di dirglielo? Perché sperava che a Branch importasse? Perché temeva per la sua reazione?
Poppy: non volevo che Barb... poi Creek... quella nube... io non...
Un violento fiume di emozioni trascinava via la regina impedendole di articolare efficacemente i propri pensieri. Parlava senza riflettere, senza freni, senza regole. Branch sentiva la sua tristezza e il suo dolore espandersi in tutta la stanza. Non si allontanò, la strinse ancor più forte.
Branch: non ho paura di te... mi hai insegnato ad essere felice.
Poppy: ma quella nube...
Branch: mi ha già colpito, ricordi? Eppure, sono qui... a dirti quanto tengo a te.
La regina si tranquillizzò e si distese poggiando la testa sulle gambe del suo amico. Branch le accarezzava dolcemente i capelli e, per aiutarla ad addormentarsi, le cantò sottovoce una canzone, senza mai distogliere lo sguardo dal suo volto.
"I could stay awake just to hear you breathing
Watch you smile while you are sleepingWhile you're far away dreamingI could spend my life in this sweet surrenderI could stay lost in this moment foreverEvery moment spent with you is a moment I treasure
Don't wanna to close my eyes
I don't wanna to fall asleep'Cause I'd miss you babyAnd I don't wanna miss a thing'Cause even when I dream of youThe sweetest dream will never doI'd still miss you babyAnd I don't wanna miss a thing
Lying close to you, feeling your heart beating
And I'm wondering what you're dreamingWondering if it's me you're seeingThen I kiss your eyesAnd thank God we're togetherI just wanna stay with you in this moment foreverForever and ever
I don't wanna miss one smile...
I don't wanna miss one kiss...I just wanna be with youRight here with you, just like thisI just wanna hold you closeFeel your heart so close to mineAnd just stay here in this momentFor all the rest of time..."
Arrivato quasi alla fine della canzone, Branch si accorse che la sua regina si era ormai addormentata. Un meraviglioso sorriso solcava il suo volto distrutto dalla stanchezza. Le diede un bacio sulla fronte, sperando che potesse trovare pace almeno nel sonno.
Branch: ...anche questa volta ho perso un'occasione per dirti che ti amo, non è vero?
E restò accanto a lei tutta la notte.
Barb si aggirava per il bunker di Branch, approfittandosi della sua assenza per curiosare un po' in giro. Trovò una stanza con provviste di vario tipo e trappole anti-bergens. Si chiese quale pazzo tenesse cose del genere, ma ricordò che, dopotutto, si trattava di un PopTrolls. "Sono così strani", pensò. Avvicinandosi al letto notò una grande foglia con su scritto "NOTHING IMPORTANT!!!", che copriva una rientranza nel muro.
Barb: oh be'... devo dire che ha proprio funzionato, non sono per niente curiosa di vedere cosa c'è dietro.
Strappando la foglia vide la fotografia di Poppy e Branch. La spostò per scoprire cosa volesse realmente nascondere il suo amico: magari un oggetto prezioso, uno scrigno, un quaderno. Niente di tutto ciò: trovò soltanto album di ritagli e inviti personalizzati a feste. Si chiese cosa ci fosse di tanto speciale in tutta quella carta, ma rinunciò a una risposta ancora prima di cercarla. "Sono davvero strani", pensò nuovamente.
Si gettò sul materasso e si mise a fissare il soffitto. "Forse sono io così strana da non capire tutto l'amore che Branch prova per Poppy...", si disse prima di addormentarsi in completa solitudine.
Bronx sedeva sulla poltrona di casa sua, la dolce dimora che non vedeva da tanti, troppi anni. I mobili erano ricoperti da grandi teli bianchi e gli scaffali, sopra i quali giacevano vecchie fotografie di famiglia, erano sommersi dalla polvere. Al centro della stanza c'era un tavolo rotondo, pieno di erbe e infusi di ogni genere: Bronx aveva già ripreso le sue preziose ricerche. Estrasse dai suoi capelli un'istantanea che ritraeva una giovane e allegra PopTroll verde: si trattava di Croma. Il padre di Branch aveva notato subito la somiglianza con sua figlia, tanto da rimanere interdetto quando la vide. Lo colpirono soprattutto gli occhi: stessi colori, stesso sguardo intenso. Il dolore che Poppy provava sicuramente annebbiava le sue splendide iridi, ma non era in grado di nascondere del tutto la sua forza e il suo animo puro. "Proprio come sua madre...", pensò Bronx, per poi dedicare la sua attenzione ai due ospiti. Si avvicinò al re, ancora privo di sensi.
Bronx: dunque i nostri figli si amano. Questo facilita le cose... non è vero, amico mio?
Re Peppy non rispose, respirava pesantemente e la sua fronte era perlata dal sudore.
Bronx: già... non si ripeterà tutto una seconda volta. Sì... andrà diversamente.
Intanto Creek, sul letto vicino, stava lentamente recuperando le forze.
(continua...)
Ciao Lettore! Piaciuto questo capitolo? Branch che canta "I Don't Wanna Miss a Thing" degli Aerosmith è semplicemente adorabile. Volevo ringraziarvi per i commenti e le opinioni che mi lasciate ad ogni parte che pubblico: chiedo scusa se non rispondo sempre e subito, ma sono alle prese con un esame importante. Quando sarò più libera vi dedicherò la giusta attenzione <3
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Trolls: Poppy e Branch
FanfictionNon è passato molto tempo da quando la regina Barb ha cercato di conquistare il mondo. Tutti i Trolls vivono finalmente in perfetta armonia, ma Poppy e Branch dovranno fare i conti con un passato che impedisce loro di essere felici... Sono letteralm...