Mamma

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Mentre Bronx e lo Snack Pack cercavano di placare l'inspiegabile ira di Barb, Branch rifece la sua comparsa. Dopo una ricerca andata male, desiderava soltanto distendersi sul letto e pensare con calma a come rimediare; tuttavia le urla della rock-queen attirarono la sua attenzione e, temendo fosse successo qualcosa a Poppy, corse subito alla piazza.

Grandino: ti prego, calmati...

Barb: non dirmi che devo calmarmi, orsetto Haribo.

Branch: cosa succede?

Barb: cercavo te. Devo parlarti.

Branch: non è il momento migliore, sto cercando Guy, Suki e Mini Diamante.

Mini Diamante: ehm... io sono qui. 

Branch: meno male... sono contento di vedere che stai bene. 

Mini Diamante: perché stai cercando il mio papi?

Tutti si guardarono tra loro: come si spiega a un bambino che suo padre è stato rapito da uno psicopatico? Che la persona più importante della sua vita potrebbe essere in pericolo? Quali sono le parole giuste da usare in una circostanza tanto tesa?

Barb: è andato via dicendo che doveva comprare del latte? Perché di solito spariscono così.

Mini Diamante: scommetto che tu sei la zia scorbutica che passa la sua vita in compagnia di gatti perché non trova qualcuno che la sopporti.

Barb: COME TI PERMETTI. Sanno tutti che preferisco di gran lunga i pipistrelli.

Branch: Barb, dove si trova Poppy?

Barb: proprio di questo volevo parlarti, è rimasta a Bergen Town. Diciamo che lì era, ecco... più tranquilla. 

Branch si sedette su un tronco, con la testa tra le mani. Troppe cose a cui badare, troppe cose da risolvere e Poppy non era al suo fianco. Certo Barb le sarebbe stata d'aiuto, ma non era la stessa cosa. Si sentiva stressato e demoralizzato, c'erano troppi tasselli da mettere insieme e che non combaciavano.

Seta: Branch...

Branch: cosa c'è ancora?

Ciniglia: i tuoi colori... stanno sbiadendo.


Croma aveva la sensazione di guardarsi allo specchio: quella giovane troll le somigliava in modo impressionante. Si sentiva incredibilmente vicina a lei, come se, in qualche modo, la conoscesse. Poppy fu travolta dall'emozione, tanto da non riuscire a parlare. Ma anche se non avesse avuto quel grosso nodo in gola, non avrebbe saputo cosa dirle.

Croma: sei... sei qui per conto dei Bergens?

Poppy: cosa? no, ti sbagli.

Croma: ho già detto tutto quello che so... non ho idea di come far tornare indietro i loro cari...

La vecchia regina cominciò a piangere inconsolabilmente davanti allo sguardo addolorato di Poppy. Avrebbe voluto cancellare tutta la sofferenza che aveva provato fino a quel momento e dirle che, questa volta, sua figlia sarebbe stata al suo fianco. Ma non aveva le forze per sostenere sé stessa, come avrebbe potuto aiutare qualcun altro?

Croma: perché ti trovi qui, allora?

Poppy: io... devo tenere al sicuro Troll Village.

Croma: Troll Village... non torno in quel posto da così tanto tempo. Da circa...

Poppy: ... vent'anni.

Croma: esatto ma... come lo sai? E perché piangi, mia cara?

Poppy si alzò in piedi e si asciugò le lacrime. Gonfiò il petto, cercando di raccogliere tutta la sicurezza e l'orgoglio che aveva in corpo e infine guardò Croma dritta negli occhi.

Poppy: io sono Poppy, regina del Pop e sovrana di Troll Village...

Gli occhi di Croma si riempirono d stupore al suono di quel nome. Si alzò lentamente e si avvicinò alla regina, ancora determinata nonostante l'emozione.

Poppy: figlia del re Peppy e della regina Croma.

Croma: è impossibile, tu...

La pop-queen prese dolcemente le mani di sua madre, ancora sconvolta dalla rivelazione. Anni di prigionia lontana dalla sua famiglia e dai suoi cari le avevano fatto perdere ogni speranza ma mai, mai avrebbe pensato di rivedere la sua bambina.

Croma: com'è possibile che tu sia viva?

Poppy: certo che sono viva. Ok, una volta l'intero villaggio Troll ha rischiato di essere mangiato dai Bergens... ma alla fine tutto è andato per il meglio.

Croma: ma io l'ho visto con i miei occhi. Ti aveva scaraventata giù da una scogliera quando eri ancora una bambina...

Poppy: di cosa stai parlando?

Croma: poco dopo esserci stabiliti a Troll Village, io e tuo padre abbiamo cercato di creare una certa stabilità. Un giorno sei scomparsa dalla tua culla, disperati ti abbiamo cercata ovunque. Io persi i miei colori e tutto il villaggio riversava in una condizione di tristezza. Ti abbiamo ritrovata dopo tre giorni: eri in braccio a un troll, fidato amico della nostra famiglia, sull'argine di una scogliera. Lo abbiamo implorato di lasciarti andare, ma lui ti gettò giù e... da qui i miei ricordi diventano alquanto confusi. Vidi tutto nero intorno a me, persi il controllo e in seguito anche i sensi. Quando mi sono risvegliata, mi trovavo dentro questa teca...

Poppy si sentì mancare. Il sangue nelle sue vene pareva essersi tramutato in ghiaccio e il suo cuore perdeva battiti: qualcuno a Troll Village ha tentato di ucciderla, qualcuno che aveva la fiducia di tutti. Si accorse che il racconto di sua madre non coincideva con quello di Bronx: lui aveva spiegato che nessuno sapeva per quale ragione Croma avesse perso il controllo, e che lui aveva fatto da scudo per proteggere lei e re Peppy.

Poppy: mamma... chi era quel troll che vi ha traditi?

Croma: oh, lui... era un mio caro amico d'infanzia, ma non ha mai accettato che mi fossi innamorata di Peppy. Non pensavo sarebbe mai stato capace di qualcosa di tanto atroce: dopotutto anche lui era padre, avrebbe dovuto sapere cosa significavi per noi.

Poppy: mamma, qual è il suo nome?

Croma: si chiamava Bronx.

La pop-queen si fece assalire dal panico. Si avvicinò alla parete della teca e chiamò a gran voce Brigida: doveva tornare immediatamente a casa e chiedere spiegazioni al padre di Branch.


(Continua...)



Ciao Lettore! Piaciuto questo capitolo? Chiedo scusa se non ho risposto ai commenti la scorsa volta, ma sono stata impegnata. Fammi sapere cosa ne pensi, mi fa sempre piacere. Alla prossima <3

Trolls: Poppy e BranchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora