Chapter 23

838 43 7
                                    

Survivor, 2WEI & Edda Hayes.

Bruce stava spiegando i motivi per cui avrebbe dovuto occuparsene lui, parlando di radiazioni gamma e altre cose scientifiche.

Alcuni sembravano contrari, ma alla fine fu deciso e Bruce indossò il guanto. Esso si allargò per essere indossato da un Hulk con più cervello, e appena fu perfettamente adattato alla sua mano, vidi delle luci percorrere il suo braccio fino a giungere al collo.

Bruce fece una smorfia presumibilmente di dolore, e subito dopo iniziò a gridare.

"Bruce, stai bene?!" domandò stridulo Steve.

Eravamo tutti tesi come corde di violino, in posizione per attaccare nel caso si fosse rivelato necessario.

"Parlami, Banner." ordinò Tony da dentro l'armatura.

Lui annuì lievemente.
"Sto bene." esalò rigido.

La potenza delle gemme si sparse per tutto il suo corpo e, accompagnando l'azione con un urlo dilaniato, riuscì a schioccare le dita, dopodiché chiuse gli occhi e cadde a terra, privo di sensi.

Tony si precipitò a togliergli il guanto e a bagnargli il braccio ancora incandescente.
Io mi avvicinai al vetro, e osservai il giardino fuori dalla struttura mentre uno stormo di uccellini si intrufolò tra le foglie.

Anche Scott mi raggiunse e guardò quasi meravigliato la natura, come se non avesse mai visto nulla di più bello.

Si sentì qualcosa vibrare rumorosamente.
Mi voltai, e vidi Clint avvicinarsi quasi per inerzia al tavolo bianco, sul quale era posato un telefono.

Lo vidi prenderlo e portarlo all'orecchio, mentre mormorava qualcosa con voce sommessa.
Sorrisi commossa, portandomi una mano alla bocca.

"Direi che ha funzionato." parlò Scott, togliendomi letteralmente le parole di bocca.

Corsi nell'ufficio di Natasha, adiacente al laboratorio.

"Friday... chiama Kevin... - feci con il fiatone, non seppi dire se perchè avessi corso o perchè fosse faticoso riuscire a trattenermi dal piangere di gioia - Subito..."

Mio cugino rispose al primo squillo.
"Grace? Tutto okay?" domandò allarmato.

"Ha funzionato. - sussurrai - Kevin, ha funzionato."

"Dici davvero?! - strillò dall'altro capo del telefono dopo attimi di silenzio - Dieci minuti e sono da te!"

Mi buttò il telefono in faccia senza che potessi replicare.
Non era necessario che venisse, ma dopotutto un volto della famiglia in seguito a tutto quel che era successo quel giorno mi avrebbe fatto solo bene.

Tornai nel laboratorio, e vidi gli altri sorridere e battersi il cinque, mentre Tony stava parlando a Bruce, risvegliatosi da quei pochi minuti di incoscienza.

"Ce l'abbiamo fatta, ce l'abbiamo fatta!" esclamava Rhodey con un sorriso radioso.

Mi unii alla spensieratezza degli altri per un po' di tempo, sorridendo alla vista dei più grandi supereroi della terra finalmente felici.

La porta del laboratorio si spalancò.
Mi voltai, e proprio in quel momento si sentì un rumore sordo, e un improvviso dolore mi attraversò il fianco destro.
Gemetti, con una maschera di stupore sul volto, portandomi una mano sul punto dolente. Quando la spostai, la trovai rossa di sangue.

Caddi in ginocchio, mentre sentii gli altri muoversi con urgenza e delle mani salde prendermi per le spalle e adagiarmi sulle proprie gambe.

Era Clint, che mi osservava con gli occhi sgranati velati di incredulità.

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐋𝐚𝐬𝐭 𝐖𝐚𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora