Cloud, Elias.
Tutto quel che vedevo era fumo. Scuro e denso.
In qualche punto del campo c'erano fiamme alte, che però Strange già cercava di respingere utilizzando la sua magia arancione.Nell'aria volteggiava un sacco di polvere, che in quel momento mi stava intossicando e distruggendo i polmoni.
Faticavo anche a tenere gli occhi aperti da quanto fosse fitta la nube di polvere, e li strizzai troppo tardi, quando ormai avevano già iniziato a bruciarmi.Tossii, nel silenzio della distruzione e della morte.
Sì, perchè sebbene mi bruciassero gli occhi riuscii a vedere perfettamente le truppe di Thanos che si stavano dissolvendo: stavano diventando polvere proprio come era accaduto ai nostri cinque anni prima.Guardavo con stupore e terrore lo spettacolo della sconfitta del titano e, conseguentemente, della nostra vittoria su di lui.
"Ce l'abbiamo fatta." mormorai, sentendo Clint e Peter al mio fianco voltarsi entrambi verso di me.
Tuttavia, io non riuscii a scollare gli occhi dal titano, che rassegnato si era seduto su una roccia ad osservare la sua disfatta.Avrei dovuto essere felice per la sua sconfitta: dopotutto, mi aveva quasi ucciso più e più volte, aveva cancellato dalla faccia della Terra le persone che più amavo e, ultimo ma non meno importante, era il responsabile della morte dei miei genitori.
Eppure non riuscivo a sorridere.
Sarebbe stato crudele, e mi sarei comportata esattamente come aveva fatto lui.Non seppi dire secondo quale legge morale lo stessi facendo, ma per inerzia i miei piedi iniziarono a muoversi.
"Dove vai?" domandò Peter.
Non fui in grado di rispondergli, poichè non lo sapevo nemmeno io.
Arrivai presso Thanos, che mi guardò con uno scintillio indecifrabile negli occhi che erano sempre stati colmi di rancore verso il mondo e desiderio di vendetta."Mi dispiace, - dissi - ma hai ottenuto ciò che meriti."
Lui mi fissò con lo stesso sguardo inconcepibile, e aprì bocca solo prima di essere polverizzato:
"La figlia degli Edwards. Mai pensato potessi essere così coraggiosa."Non capii bene il significato delle sue parole, ma lo osservai mentre diventò cenere che si sparse al suolo.
Distolsi lo sguardo dalla roccia solo quando sentii un vocio sottile e dei movimenti alle mie spalle.
Mi voltai giusto in tempo per vedere una figura vestita di rosso sbiadito camminare in modo incerto e accasciarsi vicino a uno dei cumuli di resti della base.
Tony.Schiusi le labbra quando lo vidi reclinare il capo per appoggiarlo ai resti dietro di sè: il volto sfregiato era pallidissimo.
Con fare urgente corsi da lui."Signor Stark...?" domandai ad occhi spalancati, osservandolo in quelle che erano condizioni pietose.
Il reattore sul petto emetteva una debole luce, segno che era ancora vivo e mi sentiva ancora.
"È tutto okay." farfugliai, certa che non era così.
Era passata poco più di un'ora da quando avevo detto la stessa cosa a Kevin, appena prima che mi morisse tra le braccia.
Non era affatto un buon segno."Scu...sa...mi." sillabò sofferente, come se il solo parlare gli togliesse le forze.
Dal canto mio, mi chiesi cosa stesse succedendo.
In effetti, era evidente, ma mi stavo rifiutando di accettarlo o anche solo di pensarlo."Cosa?" domandai flebile, non volendo farlo parlare perché sapevo che gli doleva ma, allo stesso tempo, volendo sentire la sua voce ancora per quel poco tempo a disposizione. Sentii gli occhi umidi e non mi preoccupai di nascondergli come stessi in quel momento.
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𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐋𝐚𝐬𝐭 𝐖𝐚𝐫
Fanfiction• SEQUEL di "Avengers: The Ultimatum" • Tempo di ambientazione: Endgame Sono passati cinque anni. Grace continua a struggersi per le perdite accusate contro Thanos, perchè lei stessa avrebbe potuto impedirle. Gli Avengers sono praticamente smantell...