Rise, Katy Perry.
Eravamo tutte schierate, un unico muro femminile.
Passavo a rassegna i volti, alcune non le conoscevo ma mi dava comunque sicurezza avere attorno a me così tanta gente, così tante guerriere: il segno che anche noi donne possiamo fare la differenza.Mentre le altre iniziarono ad attaccare, io mi fermai per aspettare Pepper, che arrivò giusto in tempo e mi sollevò da terra: ero piuttosto certa che sarebbe stato più efficace e letale lanciare fuoco dall'alto piuttosto che di fronte ai nemici.
Attaccata al braccio metallico che partiva dalla schiena dell'armatura di Pepper, mi divertivo a infuocare le chiappe dei nemici, che crollavano a terra cercando di placare le fiamme senza avere nemmeno il tempo di scoprire chi li avesse colpiti.
"Quasi mi diverto quassù." urlai ironica per farmi sentire da Pepper.
"Mi dispiace interrompere il divertimento, ma io devo andare ad aiutare Tony, e non voglio metterti troppo in pericolo. Ti sgancio dal braccio metallico tra cinque secondi e atterrerai su quella roccia, intesi?"
"Ho come l'impressione che non sarà una bella cadu-"
Non riuscii a finire la frase che la presa del braccio si allentò dalla mia schiena, e mi ritrovai a cadere nel vuoto.
Mi preparai ad atterrare sulla roccia con qualche costola rotta, ma non avevo fatto i conti con Peter, che si mise a guardare in alto, pronto a prendermi al volo non appena fossi arrivata a terra.
Finii tra le sue braccia dopo pochi millesimi di secondo, con tutte le costole intere; mi liberai dalle sue braccia, che mi avevano evitato una brutta caduta, mentre lui si tolse la maschera."Ehi, stai bene?" domandò.
"Sì, credo di sì."
Digrignai i denti subito dopo, piegandomi in due per un dolore improvviso al fianco.
"Grace! - esclamò stupito Peter, posandomi una mano sulla spalla - Che c'è?"
"A dire il vero... mi duole un po' il fianco..." mormorai rimettendomi dritta e abbassando lo sguardo.
La maglia nel punto della ferita era impregnata di sangue, e alzandola vidi che la cucitura effettuata da Bruce e Tony era venuta meno e aveva lasciato spazio al sangue che colava fuori in un piccolo fiotto."Oddio, dobbiamo richiudere immediatamente la ferita. - osservò perspicacemente Peter, tenendomi ancora la mano sulla spalla. Alzò la testa e si guardò intorno - Mi serve il signor Strange, subito!" disse poi in tono urgente nell'auricolare.
"Ricevuto." rispose prontamente la voce di Strange, e Peter mi porse la mano.
"Andiamo, troviamo un riparo dalla battaglia. Qui se la caveranno benissimo da soli." constatò, afferrandomi la mano e trascinandomi lontano dal combattimento.
Riuscimmo a rifugiarci dietro alle macerie che erano rimaste della Avenger Base, più precisamente nella zona in cui Scott era diventato gigante distruggendo le poche mura rimaste in piedi.
Grazie, Scott."Non muoverti. - mi intimò Peter, che si arrampicò sulla montagna di resti e guardò in là, per poi fare un cenno verso di sè. - Sta arrivando Strange ora."
In men che non si dica, l'uomo sopracitato arrivò dietro il cumulo di macerie e mi osservò inclinando il capo.
"Be', le mie visioni ci riportano qui." esordì sorridendo.Io lo fissai perplessa.
"Risparmiati la lezione di arti mistiche. - commentai - Dunque, sei un dottore, no? Che mi dici per questa ferita?"Stephen Strange si accovacciò vicino a me e controllò il mio fianco.
"Be', dipende a cosa è dovuta."
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𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐋𝐚𝐬𝐭 𝐖𝐚𝐫
Fanfiction• SEQUEL di "Avengers: The Ultimatum" • Tempo di ambientazione: Endgame Sono passati cinque anni. Grace continua a struggersi per le perdite accusate contro Thanos, perchè lei stessa avrebbe potuto impedirle. Gli Avengers sono praticamente smantell...