17. La sottile linea d'aria

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Alis aprì con scaltrezza il computer portatile appoggiato sul tavolo del salotto. Vidi ogni cosa, tappeti, quadri, cornici, oggetti sugli scaffali di libri, come se fosse velata. La mia attenzione era solo per lo schermo. Lei digitò il codice per sbloccarlo e mi fece segno di avvicinare una sedia. Rimasi in piedi. Scriveva veloce, molto più veloce di Lukas.

- Dovrebbe essere qui, su BBC Player - disse.

Aprì Firefox, digitò un indirizzo, fece scorrere le dita, cliccò sulle news, scese lungo il sommario, le notizie generali, le notizie importanti, il resto del mondo, arte, cultura, sport.

E infine lo trovò.

Feci in tempo a leggere Missing, perduto, poi il minuscolo rettangolo dello schermo si animò, comparve un logo a scacchi bianco e nero, come la maglietta del Newcastle e riconobbi la strada di casa mia, Grinfield road, inquadrata da fuori. Infine il volto di papà. Si era fatto la barba, era ben pettinato, teneva qualcosa in mano e aveva gli occhi neri, pesti, di chi non dorme da giorni.

Mi appoggiai al tavolo.

- Cosa dice? - Domandai, pensando che la paura mi avesse fatto diventare sordo.

- Scusa - disse Alis. - I video adesso partono senza audio.

Riavvolse, cliccò di nuovo, e questa volta riconobbi il jingle delle breaking news e la voce di un giornalista che raccontava di questo ragazzino scomparso da casa ormai da cinque giorni.

- Sono sei - mormorai, vagamente polemico.

Ma quando sentii la voce di papà e capii che teneva in mano il biglietto che gli avevo lasciato scritto sul letto ogni mia durezza si sciolse, e il cuore mi mandò una scarica di dolore come se fosse pronto a scapparmi tra le costole.

Sotto di lui c'era scritto: Adrian Hoopdriver, 43.

E scoprii che non lo avevo mai saputo, che papà aveva quarantatré anni. Sembrava molto più vecchio, e io me lo ricordavo più giovane. Nessuno dovrebbe mai dirti quanti anni hanno i tuoi genitori.

- Se incontrare Billy... per piacere... chiamate questo numero - stava dicendo papà, mentre compariva il numero di telefono della Missing Unity della Polizia. - Mio figlio ha i capelli neri, gli occhi marrone scuro, e monta una Breeze azzurra, una mountain bike con una sella Brooks e un cambio della Campagnolo.

Bravo papà, pensai, allora.

Ecco i nomi, i dettagli: è così che si parla di una bicicletta. Anche se sembrava che conoscesse meglio i pezzi di Azzurra dei miei. Capelli neri, occhi scuri. Più che descrivermi, aveva dato il titolo a un romanzo o qualcosa del genere.

- Mi sa che dovrai cambiare il colore della bici... - sussurrò Alis, accanto a me.

Comparve una mia foto in sella ad Azzurra. Mi aspettavo che fosse la foto che mi aveva scattato Mike quella mattina, e invece era una di quelle che avevo lasciato appese in camera mia.

Il filmato era vecchio, pensai, ma quella era comunque una cosa che avevo sbagliato.

- Billy è il ragazzo più bravo del mondo - stava dicendo papà. - Non farebbe male a una mosca. Sa tutto della musica, è un vero fanatico. Gli piacciono le bici e i dolci. È forte, pedala veloce, non lo batte nessuno. Credo che si sia diretto a sud, ma lo stiamo cercando dappertutto, e grazie a tutti quelli che mi stanno aiutando. Per favore, se qualcuno lo dovesse incontrare...

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