19. Mille miliardi di stelle

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Il fagiano ai mirtilli della signora Ramsey era a dir poco eccezionale. E ogni traccia di rancore per lei se ne andò al primo boccone.

A tavola, Brynn ci raccontò in che modo lei e Alis lo avevano catturato, nascondendosi sotto i sagittoni con un tappeto calato fino su gli occhi, e colpendolo al cuore con una freccia piumata. Mi mostrarono la danza e l'inchino finale con cui avevano reso omaggio alla dea bianca del bosco per aver permesso loro la cattura e per tutta il racconto Creirwy ascoltò pazientemente, senza confermare, né smentire.

Durante la cena Alis collegò il mio iPod al computer di casa e si scaricò la mia playlist. Creirwy commentò che avevo solo canzoni di uomini, e prima di restituirmelo mi costrinse ad aggiornare la lista almeno con i Cranberries, e Melody Gardot, Billy Eilish e Amy Winehouse.

Senza dire niente alla sorella, Alis mi portò al piano di sopra a vedere le sue fotografie. Tappezzavano l'intero corridoio. Foto di alberi, di pietre, di gorghi d'acqua, di tegole, di camini, di pattern di crepe sul terreno, di Brynn, di Alis, di Brynn e Alis, di una bella signora dai capelli striati di bianco che era la loro mamma infermiera, foto del mare con una vela distante, delle pietre al mare, di scogli, ciottoli, di piedi nella sabbia. Non ne capivo un tubo di fotografie, ma mi sembravano bellissime.

Quando tornai giù, le chiesi se conosceva Astrid Kirchherr, e lei mi rispose che non l'aveva mai sentita, e così le raccontai che era una fotografa di Amburgo, che fece il primo servizio di fotografie dei Beatles e rimase loro amica per tutta la vita. E che si innamorò del quinto dei Beatles, un ragazzo chiamato Stuart Sutcliffe che quasi nessuno sapeva che fosse esistito. Eppure, era stato lui il primo a farsi tagliare i capelli a caschetto da Astrid, proprio ad Amburgo. John e Paul lo presero in giro, ma Ringo no. Le chiese di tagliare anche a lui i capelli, lei li fotografò vestiti da cowboy, e fu così che nacque il famoso taglio e il look alla Beatles.

Creirwy sembrò lusingata da quella storia e così evitai di raccontare la parte successiva, e cioè che nessuno si ricorda di Stu perché non tornò con i quattro amici a Liverpool, ma rimase ad Amburgo, con lei, e morì in un incidente due anni dopo.

Non era la serata giusta, per le storie tristi.

Mangiammo e ridemmo nella cucina, con Shackleton, fermo al di là della porta a vetri come un condannato davanti alla ghigliottina. E fu una cena meravigliosa, piena di racconti e di risate. Brynn imbarazzò tutte e due le sorelle svelando che all'inizio Creirwy non ne voleva sapere, di darmi uno strappo fino a Kewstoke. E nemmeno di farmi restare a cena.

- Ma poi stavamo dando l'acqua ai fiori... - continuò, mentre le altre due cercavano inutilmente di zittirla. - Ha detto che hai una bella faccia pulita. E che si vedeva, che eri un ragazzo per bene.

- Sarà stata l'acqua della cascata - risposi, stropicciandomi la faccia.

Però fu molto bello sentiselo dire.

Alis cambiò rapidamente argomento, raccontandoci dei suoi campi estivi con la tenda e al momento del dolce Brynn ci ricordò in tutte lingue del mondo perché nessuno di noi era vendibile separatamente, je peut être vendu à l'unité, selges ikke individuelt e via dicendo.

Creirwy ci scattò una foto, tutti insieme. Al secondo tentativo Shackleton forzò il blocco della porta d'ingresso per saltare davanti all'obiettivo.

Non fu sgridato.

La fotografia segnò anche la fine della cena. Mi offrii di lavare i piatti, mentre Creirwy spediva le sue sorelle a dormire, ricordando a tutti che, il giorno dopo, ci saremmo dovuti svegliare all'alba.

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