Uscii a fare shopping con mia madre e comprammo un sacco di nuovi vestiti. Tutto quello che pensavamo che mi stesse bene, lo compravamo.
Andammo in un piccolo bar, con le braccia piene di borse caricate da vestiti, ed ordinammo dei panini e dei caffè.
Sorrisi e risi assieme a mia madre.
Mi ha raccontato un sacco di storie di quando ero bambina, le cose che facevo. Alcune storie le avevo già sentite, altre mai. Le assorbii tutte come fa una spugna con l'acqua.
Una volta dipingevo un sacco. Sporcavo tutta la casa con la pittura, così mi diceva. Adoravo preparare il panino con il burro d'arachidi e volevo aprire un negozio PB&J quando sarei diventata più grande. Una volta caddi in un buco, avevo sei anni. Non piansi finchè non mi portarono al pronto soccorso, dicendomi che mi ero rotta la caviglia.
Non ricordo di essermi rotta la caviglia. Ricordo solo il gesso dal colore rosa acceso e che dovetti stare sulla sedia a rotelle per sei mesi, cosa che trovavo divertente a quei tempi.
Non erano nemmeno le due del pomeriggio che io e mia madre finimmo di mangiare ed io ero esausta.
Mia mamma ha detto che si sarebbe occupata lei dei miei vestiti.
Io andai al piano di sopra, in camera mia, con la stanchezza che mi annebbiava la mente.
Ma quel giorno non ti avevo ancora visto. Ti dovevo vedere.
Indossai pigramente la felpa appena arrivai in camera mia.
Mi trovai di nuovo nel cortile della tua scuola.
Per la prima volta, ti trovai subito.
Stavi giocando assieme ad altri ragazzi a calcio. Mi sedetti sulla panchina più vicina e ti guardai mentre sfrecciavi attraverso il campo, urlando indicazioni ai tuoi conpagni di squadra.
La cravatta della tua divisa scolastica sventolava al vento come una bandiera.
Uno dei tuoi compagni di squadra ti passò la palla proprio di fronte alla porta. Facesti un salto e senza alcuno sforzo calcasti la palla dentro la porta, facendo goal.
Se avessi avuto delle energie, avrei festeggiato.
Sorrisi semplicemente mentre quattro dei tuoi compagni di squadra ti circondarono, festeggiando e alzando i pugni al cielo. Ridedti e sussultasti quando uno di loro ti diede una pacca sulla schiena troppo forte.
Risi, incapace di trattenermi.
Eri così felice.
Era come se mi avessi sentita ridere, anche se so che era impossibile. Non potevi perchè i tuoi amici erano molto chiassosi ed io ero molto sileziosa.
Però, ti voltarsi verso di me.
Mi avevi vista, Park Jimin.
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𝟔𝟓 𝐃𝐚𝐲𝐬 𝐋𝐞𝐟𝐭▶ p.jm x reader (Traduzione Italiana)
Fanfiction𝗖𝗢𝗡𝗖𝗟𝗨𝗦𝗔 Eravamo degli incoscienti. Come siamo finiti da un semplice bacio a te che mi tieni al muro a entrambi a terra abbracciati? Abbiamo fatto un esplosione quel giorno, Park Jimin. E ora, ne soffriamo le conseguenze. Traduzione della...