𝗖𝗢𝗡𝗖𝗟𝗨𝗦𝗔
Eravamo degli incoscienti.
Come siamo finiti da un semplice bacio a te che mi tieni al muro a entrambi a terra abbracciati?
Abbiamo fatto un esplosione quel giorno, Park Jimin. E ora, ne soffriamo le conseguenze.
Traduzione della...
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"Qualunque cosa tu faccia, non aprire questa porta." Dissi all'infermiera per la quindicesima volta.
L'infermiera rise, anche se il suo viso mostrava un pizzico di preoccupazione. "Molto bene. Ma se ci metti più di mezz'ora, ho il permesso legale di entrare ed assicurarmi che la tua vita non sia a rischio."
"Non ti preoccupare, se dovessi annegare nel cesso lo sapresti di sicuro." Borbottai.
L'infermiera scosse la testa e mi aiutò ad entrare nella stanza prima di chiudersi la porta alle spalle.
Poi io la chiusi a chiave dall'interno.
Strinsi la felpa blu tra le mani e presi un respiro profondo prima di indossarla con grande fatica.
Mi ritrovai sul tetto di un qualche posto.
Sembrava essere di un'agenzia.
I miei occhi caddero su di te.
Eri appoggiato con i gomiti sulla ringhiera, lasciavi che il sole ti colpì il viso e che il vento ti scompigliasse i capelli. I tuoi occhi erano chiusi ed avevi addosso le cuffiette con cui ascoltavi la musica. Eri rivolto con le spalle verso di me.
"Jimin." Ti chiamai, le mie ginocchia divennero subito debole allo sforzo e il mio stomaco ebbe delle fitte che mi fecero piegare in due.
Strinsi i denti mentre zoppicai verso di te, quasi cadendo su di te.
Sobbalzasti al mio tocco, poi sgranasti gli occhi quando collassai a terra con il fiatone.
Ti togliesti velocemente le cuffie, ti inginocchiasti accanto a me e mi supportasti.
"Cos'è successo?" Domandasti, con espressione preoccupata. "Pensavo... no, non lo so..."
"Ascoltami, Park Jimin." Dissi, facendo fatica a far uscire la voce. "Ascolta e basta."
Mi portasti sulle tue ginocchia ed iniziasti ad accarezzarmi dolcemente i capelli.
Mi è mancato il tuo tocco.
"Questa...sarà l'ultima volta che ti vedrò."
Le tue mani si fermarono. "Cosa?" Domandasti terrorizzato.
"Mi dispiace." Ridacchiai debolmente. "È che... sono troppo debole per indossare la tua felpa."
