Mi sono svegliata alle cinque di mattina.
Ti ricordi quella mattina?
Mi sono messa la felpa perchè non riuscivo più a prendere sonno.
Ancora una volta, eri nella tua stanza, stavi dormendo.
Mi sono avvicinata al tuo letto e mi misi a guardare il tuo volto sereno mentre dormivi. Il tuo volto era così liscio e gentile, guardandoti non riuscii a resistere dal punzecchiare gentilmente la tua guancia. Proprio dove vidi apparire la tua fossetta nascosta quando ieri mi avevi sorriso.
Ti sei svegliato di soprassalto e io, spaventata, caddi all'indietro dalla sorpresa.
"Ancora tu." Avevi sospirato.
Non riuscii a non notare che il tuo alito mattutino era terribile.
Quella volta peró non mi importò. Nemmeno ora mi importa.
"Non volevo svegliarti." Dissi sinceramente, sottovoce.
Sposti alcune ciocche dei tuoi capelli dal tuo viso e guardi l'orologio vicino al tuo letto.
5:07 AM
"Sei pazza." Borbottasti, affondando il viso nel tuo cuscino.
All'inizio, pensavo che ti fossi riaddormentato, quindi stetti per torgliermi la felpa per andarmene.
Ma poi ti misi seduto tutto d'un colpo.
E all'improvviso mi resi conto che eri soltanto in boxers.
Scacciai un'urletto sorpresa, guardando subito altrove.
Ma a te piaceva stuzzicarmi.
Ti inginocchiasti sul pavimento proprio di fronte a me e prendesti gentilmente il mio viso tra le tue mani per farti guardare. Mi lanciasti un sorrisetto malizioso che mi fece perdere qualche battito.
"Non hai mai visto un uomo in mutande prima d'ora, piccola innocente bambina?" Dicesti canzonante.
Allontanai le tue mani dal mio viso e, con uno sbuffo, presi i pantaloni più vicini e te li lanciai in faccia. "Mettiti dei vestiti decenti, piccolo pervertito." Risposi.
Scrollasti le spalle con non curanza ma ti misi i pantaloni che ti avevo lanciato.
Mentre lo facesti, mentirei dicendo che non ho guardato i muscoli della parte superiore del tuo corpo tendersi mentre ti infilasti i pantaloni.
Quando finisti, mi beccasti fissare e mi facesti l'occhiolino.
Eri proprio un playboy.
"Quindi, hai intenzione di dirmi come fai sempre a trovarmi?" Mi domandasti, curioso. "Mi sembri familiare, onestamente."
Indicai la felpa, non dicendo nient'altro.
Aggrottasti le sopracciglia. "Ho perso quella felpa un'anno fa, ma non ricordo dove esattamente."
"Era sulla panchina di un parco." Ti informai.
"Oh." Sembravi aver perso le parole e nemmeno io sapei più che dire.
Quindi, come al solito, mi tolsi la felpa e ti lasciai, Park Jimin.
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𝟔𝟓 𝐃𝐚𝐲𝐬 𝐋𝐞𝐟𝐭▶ p.jm x reader (Traduzione Italiana)
Fanfiction𝗖𝗢𝗡𝗖𝗟𝗨𝗦𝗔 Eravamo degli incoscienti. Come siamo finiti da un semplice bacio a te che mi tieni al muro a entrambi a terra abbracciati? Abbiamo fatto un esplosione quel giorno, Park Jimin. E ora, ne soffriamo le conseguenze. Traduzione della...