Day 36

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Eri preoccupato per me quando venni da te con delle scure occhiaie sotto agli occhi. E ti preoccupasti ancora di più quando venni attaccata da un senso di anusea che mi fece sedere di fronte al water e vomitare per circa un'ora.


Mi sentivo così debole.

Ero debole.

Sono debole.

Ero disgustata da me stessa. Non riuscivo a credere che tu fossi rimasto lì per tutto il tempo, a tenere le mie spalle tremolanti quando il mio corpo venne percosso dagli spasmi.

Quando finalmente finì, sembravo un vampiro talmente ero pallida.

La mia pelle stava diventando di un colorito giallognolo. Un sintomo del cancro, così ha detto il dottore.

Stavano ancora cercando disperatamente un donatore.

Quando presi un profondo respiro, tremolante, mi voltai verso di te, con le lacrime che mi pungevano gli occhi. "Perchè sei ancora qui, Jimin?" Ti domandai con la voce roca.

Prendesti gentilmente un'asciugamano umido ed asciugasti il sudore che mi bagnava la fronte. "Ti ho detto che non ti avrei lasciata." Rispondesti semplicemente.

"Mio padre è tornato. Poi se n'è andato."

Ti fermasti per un paio di secondi prima di riprendere ad asciugare la mia fronte. "Dimenticalo se è la causa del tuo dolore."

"Gli voglio bene, ma lui non me ne vuole." Mi inginocchiai sul pavimento del freddo bagno. "Non mi vuole bene."

"Da qualche parte nel profondo te ne vuole." Dicesti, spostando una ciocca dei miei capelli dietro al mio orecchio. "Se ti avesse odiato, allora non sarebbe tornato affatto."

"Mi odio." Quelle parole lasciarono le mie labbra prima che le potessi fermare.

Mi guardasti con uno sguardo a me illeggibile, però il tuo tono di voce diventò duro. "Non dirlo."

"Morirò." Mormorai.

Prendesti il mio mento tra le tue mani e alzasti mio viso così da farmi incontrare i tuoi occhi. "Potresti morire, ma non è detto. La vita è piena di sorprese e lancia un sacco di spazzatura nella tua direzione. Ma è tua decisione se schivare questi ostacoli o farti colpire."

Il mio corpo ebbe un brivido.

Non sapevo se era per te, o se era per la malattia.

"Prendi la mia mano e lascia che ti aiuti." Dicesti e questo mi fece ricordare quel giorno allo studio. Quando ti muovesti così aggraziatamente sulla pista da ballo. "Lascia che ti aiuti a schivare quegli ostacoli."

𝟔𝟓 𝐃𝐚𝐲𝐬 𝐋𝐞𝐟𝐭▶ p.jm x reader (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora