Day End

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Jimin chiuse delicatamente il diario che teneva tra le mani

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Jimin chiuse delicatamente il diario che teneva tra le mani.

Chiuse gli occhi quando le lacrime cominciarono a scendere silenziosamente giù per le sue guance.

L'aveva vista solo cinque giorni fa.

Sul tetto.

Ma è morta un'anno fa, proprio questo giorno.

3 Ottobre 2017 alle 9:02 del pomeriggio, dopo essere andata in coma per due ore.

Si ricorda ancora il come l'aspettò entusiasta alla fermata del bus con sua madre, l'adrenalina che gli scorreva nel sangue mentre aspettava il suo arrivo. Stava finalmente per incontrarla.

Ora sa perchè non è mai venuta.

Ora si ricorda anche l'incidente della fermata.

Un anno fa quando stava tornando a casa da un'uscita con gli amici. Al tempo, sembrava leggermente più grande di lui. Aveva i capelli corti, la pelle e gli occhi giallognoli, onestamente, lo spaventò un po'.

Ora farebbe di tutto per tornare indietro e prenderla tra le sue braccia. Baciarla.

Niente rimorsi, si sgridò mentalmente. Questo è quello che continuava a dire nel diario, verso la fine. Niente rimorsi.

Ricordò la prima volta che apparì. Pensava di star sognando o che lei fosse una qualche sorta di angelo. Un minuto non era lì, quello dopo c'era. Lo stesso quando se ne andava. Un minuto era lì, il dopo era sparita.

Ora era andata via per sempre.

La tua ultima promessa.

La stai mantenendo, Park Jimin?

Jimin sorrise tristemente, guardando fuori dalla finestra dove solo alcune stelle si potevano vedere regnare sopra la città. "La manterrò sempre la mia promessa, piccola." Sussurrò.

Giurò di aver visto una stella luccicare di più a quelle parole.

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𝟔𝟓 𝐃𝐚𝐲𝐬 𝐋𝐞𝐟𝐭▶ p.jm x reader (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora