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Era mezzogiorno quando l'attenzione dei detenuti venne richiamata dalle guardie. Una di esse bussò sulla cella 185 catturando l'attenzione dei presenti.
"Muovete il culo. Fra dieci minuti serviranno il pranzo" disse brusco l'uomo in divisa per poi ripetere le stesse azioni sulla cella successiva.
Louis drizzò la schiena posizionandosi sull'attenti. Il leggero brontolio nel suo stomaco segnava un certo appetito. Fu davvero grato che i pasti si svolgessero così presto, almeno per quel giorno.
"Forza andiamo" la voce di Niall catturò l'attenzione dei compagni. Liam lo seguì senza protestare e quando anche Louis cercò di fare lo stesso, una mano lo strattonò per il polso bloccando il suo tentativo.
"Che diavolo stai facendo?" Sbottò cercando di divincolarsi dalla presa del riccio.
"Voglio mostrarti il perché molti scelgono la prima opzione" fece con fare ammiccante l'altro mentre abbassava con movimenti lenti la zip dell'uniforme arancione che si ritrovava ad indossare.
"Non azzardarti a toccarmi!" Louis continuò ad indietreggiare quando la sua schiena entrò in contatto con il muro della cella interrompendo i suoi movimenti. Harry sorrise beffardo prima di avvicinarsi  pericolosamente a lui. "Meglio essere la puttana di uno solo piuttosto che un buco da riempire per tutti. Tu non credi?"
"Sei completamente fuori di testa! Non sarò né la tua puttana né quella di nessun altro razza di cretino" le mani del castano si posizionarono sulla spalla dell'altro mettendo abbastanza forza da spintonarlo lontano dal proprio corpo.
Non aspettò ulteriore tempo prima di precipitarsi al di fuori della cella e aggregarsi con la calca di persone che si dirigeva verso la mensa.
I suoi occhi pizzicavano leggermente mentre avvertiva una strano tremolio disperdersi sul corpo.
L'idea di se stesso tra le braccia di un altro uomo lo tramortiva e agitava fin troppo.
Non era gay, non aveva alcun piacere a guardare o eccitarsi con qualcuno del suo stesso sesso e neanche quella dannata prigione sarebbe riuscita a cambiare tutto questo. O almeno era ciò che pensava.
Il flusso di pensieri sconnessi e poco piacevoli del ragazzo si interruppe quando giunse in quella che era la mensa dell'istituto.
Seguì semplicemente gli altri detenuti per poi copiare tutti i loro movimenti. Prese un vassoio in plastica e posizionò all'interno due piatti seguendo poi il tragitto della piattaforma scorrevole dietro quali degli uomini, si apprestavano a fornire il pranzo.
Un risotto ai funghi, pure di patate e una semplice mela vennero posizionate in tutti i vassoi.
Louis guardò esitante il cibo che non aveva affatto un aspetto gradevole, decidendo di non protestare e invece andare ad accomodarsi su uno dei tavoli riamasti liberi.
Assaggiò il risotto constando che non fosse di gusto sgradevole quanto l'aspetto. Mancava di sapore ed era troppo scotto ma nel complesso non gli sembrò poi così rivoltante anche se probabilmente era solo la fame a parlare.
"Ma guarda un po', ne hanno messo dentro un altro"
Un gruppo di uomini si avvicinò nella sua direzione accomodandosi poi sul suo stesso tavolo. Uno di loro, quello che a Louis incuteva più timore, aveva una grande cicatrice sulla guancia sinistra.
Il ragazzo cercò di non fissarlo troppo decidendo invece di ignorare semplicemente la loro presenza.
"Questo è anche carino" mormorò un uomo con i capelli biondi e la tipica espressione da delinquente sul volto.
"Magari è anche più carino senza quella addosso" ammiccò provocante un terzo ragazzo dai tratti arabi indicando l'uniforme del ragazzo.
Louis deglutì a vuoto ma non rispose. Cercò semplicemente di ingurgitare il cibo che, boccone dopo boccone, sembrava diventare sempre più interessante.
"Devi rispondere quando qualcuno ti parla moccioso" il vassoio di Louis venne buttato malamente a terra generando un tonfo sordo che catturò l'attenzione dei presenti.
Alcuni rimanevano in silenzio mentre altri ridevano incitando un rissa.
Le mani tremavano mentre il respiro diventava più pesante.I tre uomini sembravano non avere affatto buone intenzioni mentre tutto il resto delle persone lì presenti sembrava incalzare il comportamento del trio.
"I-io non volevo..." provò a dire Louis ma una voce possente risuonò nella mensa interrompendo il suo tentativo.
"Che diavolo succede qui?" Intervenne la guardia Malik stroncando sul nascere il tentativo di rissa generato dagli uomini.
"Il pivellino è un po' imbranato. Deve aver fatto cadere accidentalmente il suo pranzo a terra anche se potrei giurare che lo abbia fatto perché il cibo non rispecchiava i suoi gusti sopraffini" sorride beffardo l'uomo con la cicatrice.
"Se non le piace cosa serviamo le consiglio di lasciare la mensa e tornare nella propria cella ragazzo. Ovviamente dopo aver ripulito"
Louis raggelò nel sentire il tono duro di voce dell'uomo. Aveva creduto a quei tre senza neanche chiedere la sua versione d'altronde.
Si alzò tremante dal proprio posto e fece quanto gli era stato istruito sotto le risa e gli schiamazzi degli altri detenuti.
Quando concluse il lavoro venne condotto dal carceriere nella cella. Non era stato lui a generare la discussione nella mensa e non aveva alcuna intenzione di negarlo.
"Non sono stato io. Non ho fatto assolutamente nulla in realtà! Quei tre mi..."
"Lo so" la voce del pakistano catturò la sua attenzione facendolo irrigidire.
"E perché mi avresti dato la colpa? Non è assolutamente giusto che sia stato io a pagarne le conseguenze ed essere umiliato" sbottò prima di fronteggiare il moro.
"Fatti spiegare dai tuoi compagni di cella come funzionano le cose qui dentro, Tomlinson. Se fai nomi o infami qualcuno, ti fanno il culo"
Louis si pietrificò credendo di non riuscire neanche a respirare. Le parole della guardia esprimevano chiaramente la situazione.

Ho cambiato Nick.
RamonaF83 ClaraMartorana3 in vostro onore...

The Prison Bitch {LarryStylnson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora