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"Cosa stai facendo? Il turno è finito" la voce di Harry catturò l'attenzione di Louis che si voltò nella sua direzione prima di affrettarsi ad annuire. Gli era stato affidato il compito di tenere gli ambienti puliti ma per quanto ci provasse, le pulizie non erano esattamente il suo forte.
"Ho solo bisogno di un minuto per sistemare questi lettini" rispose leggermente imbronciato. Voltò le spalle ad Harry e ritornò al proprio lavoro. Si sentiva estremamente in difetto in quella situazione. Harry aveva ottenuto un ruolo davvero più importante del suo. Sapeva perfettamente che il maggiore avesse vissuto molte più esperienze in quella prigione e sicuramente per molto più tempo. Ma allora come spiegare il perché, novellini come lui, fossero riusciti ad ottenere il compito di svolgere mansioni più importanti? Non che ci tenesse particolarmente ad occuparsi dei malati, ma qualunque altro incarico sarebbe stato probabilmente più soddisfacente di quello. Quando si piegò sul letto per aggiustare il cuscino non poté fare a meno di sentire gli occhi di Harry su di lui. Non poteva vederlo eppure ne era più che certo. Quello sguardo caldo bruciava contro la sua pelle.
"Ti piace ciò che vedi?" Lo provocò.
"Ti scoperei in questo momento, subito, su quello stesso letto"
Louis per un momento sussultò a causa della franchezza ma non riuscì a reprimere il piccolo sorriso che comparse sul suo volto. Nonostante come si stesse comportando in quei giorni, Harry era attratto da lui.
"Vuoi che metta in pratica le mie parole?" Lo incalzò nuovamente il riccio disdegnato dal fatto che non fosse riuscito ad ottenere neanche una semplice risposta alla provocazione lanciata.
"Pensavo avessi capito che non voglio" se a Harry piacere giocare, lui non voleva essere da meno.
"Non giocare con me, Louis"
"Pensavo ti piacesse farlo"
"Solo quando il gioco porta a qualcosa"
"Non mi sembra di averti negato mai nulla" lo incalzò nuovamente senza però mai girarsi nella sua direzione.
"Quindi ti piacerebbe essere toccato da me... è questo che stai cercando di dirmi?" Due mani gli circondarono la vita e non poté fare a meno di boccheggiare quando il bacino del compagno si presso sul suo fondoschiena.
"Non ho mai detto nulla di simile" la sua voce era incrinata. Cosa diavolo gli stava succedendo?
"Quindi non vuoi, giusto?" Un colpo di reni lo fece sussultare portandolo a socchiudere gli occhi quando una scarica di brividi gli attraversò la schiena.
"N-no... non lo voglio"
Harry sorrise sul suo collo. Perché diavolo non faceva nulla di più, era solo uno di quei tipi a cui piace giocare col fuoco senza mai toccarlo?
"Credevo avessimo un accordo"
"Ho detto che non voglio, non che ti impedirei di farlo" forse era stato fin troppo diretto. Casualmente sporse il bacino all'indietro andando a strusciarsi contro quello del compagno e sempre casualmente iniziò a muoversi contro di lui.
Cosa stava facendo? Non ne aveva la più pallida idea.
Voleva che Harry gli prestasse attenzioni? Assolutamente si.
Ma non lo avrebbe mai ammesso. Non ad alta voce. Cercare favori sessuali da un'altra uomo era fuori discussione. Lui non era gay.
Ma allora perché il suo corpo diventava più caldo ogni qualvolta Harry lo toccasse?
"Farò qualsiasi cosa tu mi dirai di fare, Louis"
A quelle parole Louis ne fu più che certo. Tutto era una stramaledetto gioco per Harry. Voleva solo portarlo all'esasperazione. Voleva che fosse lui il primo a cercarlo.
"Torniamo nella cella" sorrise beffardo. Non importava cosa il maggiore stesse architettando. Non sarebbe stato lui a piegarsi.
"Cosa?"
Lo aveva sorpreso. Assolutamente un punto a suo favore.
"Hai detto che avresti fatto qualsiasi cosa ti avessi chiesto, giusto? Beh... io vorrei semplicemente tornare nella nostra cella" si voltò nella sua direzione per guardare l'espressione di Harry. Voleva godersi appieno quel momento e prendersi quella piccola ricompensa. Peccato che fu a rimanere interdetto quando sul volto del riccio altro non notò se non un sorriso.
"Andiamo allora"
Harry uscì dalla stanza senza neanche di degnarsi a guardare un'ultima volta nella sua direzione. Si affrettò a seguirlo. Doveva esultare. Aveva vinto. Allora perché quella vittoria aveva il sapore della più amara sconfitta che avesse mai ricevuto?
Nessuno dei due disse nulla durante il tragitto.
Quando arrivarono a destinazione, Liam e Niall erano già all'interno intenti a conversare tra loro.
Harry non prestò attenzione a nessuno dei presenti, distendendosi invece nel proprio letto.
Louis seguii il suo esempio. Non si soffermò a chiedere il permesso, ma come al solito si accoccolò accanto a lui prima che le braccia del compagno andarono a circondargli la vita.
"Non riesci a starmi lontano, eh?"
"Sei stato tu a chiedermi di dormire nel tuo letto"
"Non mi sembra di averti chiesto nulla ora"
"Lo avresti fatto più tardi. Che senso avrebbe scomodarmi a salire?"
"Queste hanno tutta l'aria di essere delle banali scuse"
"O forse è a te che piace pensarla in questo modo" lo provocò il minore. Quando Harry fece per ribattere la voce del biondo catturò la loro attenzione.
"Harry"
"Cosa vuoi?"Disse forse utilizzando un tono abbastanza infastidito. Era stato appena interrotto d'altronde.
"Qualcuno sembra essere di cattivo umore"
"Dimmi solo cosa vuoi Niall" lo incalzò nuovamente irritato.
"Voglio che parli con Malik. Voglio essere trasferito in infermeria anche io"
"Lo farò domani"
"Okay" rispose il biondo prima di sorridere malizioso "magari potrei farti sentire meglio, oggi"
Louis si irrigidì sul posto a quelle parole. Non riusciva a capire il perché delle sue azioni ma si strinse maggiormente al compagno. Harry lo guardò negli occhi prima che un sorrisetto quasi impercettibile comparisse sul suo volto. Avrebbe potuto continuare a stuzzicarlo rendendo tutto quel gioco ancora più interessante e utilizzando la proposta fatta da Niall a suo completo vantaggio.
"Magari un'altra volta" si limitò invece a rispondere sorprendendo anche se stesso.
"Come vuoi" disse Niall leggermente infastidito prima di allontanarsi.
Louis sorrise puntano i suoi occhi blu in quelli verdi del compagno. Il riccio aveva solo rifiutato una scopata eppure sembrava quasi che il cuore volesse esplodergli dal petto.
Non capì perché lo fece ma si sbilanciò nella direzione del maggiore impossessandosi delle sue labbra. Fu solo un semplice contatto, quasi un leggero sfioramento che riuscii però a mettere in subbuglio il suo stomaco. Aveva appena deciso di propria volontà di baciare un altro uomo.



Probabilmente il capitolo è scritto malissimo ma non mi va di correggerlo🤗
Pace e amore ❤️

The Prison Bitch {LarryStylnson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora