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L'infermeria dell'istituto era abbastanza grande. Era formata principalmente da due stanza, una leggermente più grande e con una serie di lettini all'interno -probabilmente per il ricovero dei pazienti- e una leggermente più piccola, con un singolo lettino, una scrivania e una serie di cristalliere con delle medicine all'interno che venivano rigorosamente tenute sotto chiave. Il dottore di turno, il signor Jeff Azoff, era assorto nella lettura di una serie di fascicoli. Il camice bianco e gli occhiali, gli conferivano un'aria estremamente seria e professionale. Era un'uomo abbastanza giovane, doveva possedere una quarantina di anni- o forse qualcuno in più- ma non aveva per nulla l'aspetto dei vecchi bavosi di cui Louis si aspettava di fare conoscenza in quel luogo.
"Allora, signor Tomlinson, oggi si limiterà ad osservare l'ambiente e mi darà una mano nel caso sia io a chiederglielo. Si limiti a seguire le mie istruzioni e non faccia nulla di testa propria. Questo sarà sufficiente ad instaurare un buon rapporto tra noi, sono stato chiaro?"
"Certo, assolutamente. Mi sembra di capire che io sia l'unico detenuto qui dentro"
"No, gli altri sono nella saletta adiacente occupandosi dei malati. Questo è il mio ufficio, normalmente non ho bisogno di nessuno dei vostri servigi qui dentro. Anche il tuo lavoro si svolgerà principalmente nella sala di ricovero"
"Capisco" sussurrò semplicemente Louis aspettando che l'uomo gli desse delle ulteriori istruzioni.
"Quindi io adesso..."
"Seguimi" lo precedette l'uomo alzandosi dalla propria sedia e dirigendosi verso la porta che conduceva nella stanza accanto. Louis si irrigidì sul posto quando intravide nella stanza, lo stesso uomo che lo aveva violentato nel bagno.
Il volto ricoperto dalla grande cicatrice si voltò presto nella sua direzione mentre un ghigno poco rassicurante vi si imprimeva sopra.
"Ma guarda un po' chi si deve" si avvicinò nella loro direzione ma ben presto il dottore si parò di fronte a Louis impedendo qualsiasi tipo di contatto tra i due detenuti. "La pregherei di tornare al suo lavoro, signor Collins. Non voglio problemi nella mia infermeria e spero che questo sia più che chiaro a tutti i presenti, mh?"
"Non ci sarà alcun problema Dottore. Siamo dei buoni amici noi due, abbastanza intimi oserei dire" il tono canzonatorio presente nella voce dell'uomo fece rabbrividire Louis. Il giorno seguente Harry sarebbe stato trasferito e non ci sarebbe stato alcun tipo di problema. Ma cosa poteva fare quel pomeriggio?
Jeff si limitò ad annuire anche se leggermente esitante. "Il signor Tomlinson oggi assisterà semplicemente al vostro operato. Gli diate delle dritte e cerchiate di spiegargli cosa fare. Adesso torno nel mio ufficio, non creiate trambusto durante la mia assenza"
"È tutto sotto controllo, dottore" rispose semplicemente Jack per poi posare una mano sulla spalla di Louis dandogli delle leggere pacche amichevoli. Louis impallidì mentre il suo corpo tremò leggermente sotto il tocco dell'uomo. Rimase inerme e sull'attenti mentre il dottore -dopo un semplice cenno di mano- lasciò la stanza.
"Dovremmo andare ad assistere i pazienti adesso" disse il minore, con voce leggermente incrinata. Erano ancora fermi nella stessa posizione e l'espressione dell'uomo che aveva di fronte era mutata risultando estremamente intimidatoria.
"Tutto questo" disse l'uomo indicando i segni sparsi sul corpo e l'occhio troppo gonfio che sormontava sul suo viso "tutto questo è colpa tua, piccoletto" la mano dell'uomo scese lungo la sua schiena posandosi poi sulle natiche che strinse con forza. "La prossima volta ti farò urlare così tanto fino a farmi dimenticare l'umiliazione che mi hai costretto a subire. E sta certo che la tua sarà davvero più ingente" sussurrò al suo orecchio mentre un sorrisetto malizioso compariva sul suo volto.
"O forse quella che hai subito non ti è bastata." Una voce roca interruppe la conversazione dei due detenuti. Louis si voltò nella direzione di Harry guardandolo leggermente interdetto prima che il maggiore afferrasse la mano di Jack -posizionata ancora sul suo sedere- stringendola con forza e facendolo gemere dal dolore.
"Cosa diavolo ci fai tu qui? Questa è zona mia!"
"Non più, sono io a decidere quali sono i tuoi territori, e credimi, non ho intenzione di lasciartene nessuno" Louis guardò la scena senza intercedere per alcun motivo nella discussione in corso. Si strinse maggiormente al corpo di Harry e si ritrovò a seguirlo quando il maggiore si spostò verso uno dei lettini disponibili stendendovici sopra.
"Pensavo che il trasferimento avvenisse domani"
"Infatti è così. Non mi sento bene e Malik mi ha permesso di venire in infermeria per riposare"
Louis arrossì leggermente. Era più che ovvio che Harry stesse in realtà perfettamente bene. Lo aveva fatto per lui. Probabilmente il maggiore sapeva fin dal principio che Jack si sarebbe ritrovato in infermeria e doveva essere lo stesso motivo per il quale aveva insistito nell'ottenere, il prima possibile, il trasferimento.
"G-grazie"
"Non ho bisogno dei tuoi ringraziamenti. Torna a lavoro, ho sonno ora" disse semplicemente il maggiore stendendosi sul letto e chiudendo gli occhi lasciando trasparire una certa freddezza dalla sua voce. Se in realtà non dormì affatto -impegnandosi invece a lanciare fugaci occhiate a Louis e a Jack- il minore non doveva assolutamente saperlo.


Ringrazio tutte/i per i bei commenti e messaggi di ieri
Ero giù di corda. Adesso é passato. ❤️

The Prison Bitch {LarryStylnson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora