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"E quindi hai dovuto affrontare la prima rappresaglia eh?" Niall entrò divertito nella cella lanciando un'occhiata di intesa a Louis che se ne stava semplicemente seduto sul proprio letto con lo sguardo perso nel vuoto e le gambe a penzoloni.
"Se hai visto tutto perché non sei venuto a darmi una mano?" Il tono della voce del castano era tagliente e distaccato. Nessuno, infatti, aveva deciso di andargli incontro e aiutarlo. La convinzione di dover far fronte a quel mondo a lui ancora nuovo e completamente da solo, lo terrorizzava.
"Se non stai simpatico a qualcuno sono problemi tuoi amico. Nessuno fa nulla per nulla. Se una mano lava l'altra, ti assicuro che dovrai essere tu il primo a prendere l'acqua e dimostrarti degno di fiducia"
"E cosa dovrei fare?"
"Qui dentro ci sono degli equilibri da rispettare, Louis. Nessuno ti aiuterà rischiando di mettere in discussione se stesso. Ognuno di noi ha trovato il proprio posto da sè"
"Questo non mi aiuta" disse semplicemente Louis lanciando un'occhiata accusatoria al compagno. Niall sorrise beffardo prima di accomodarsi sul suo letto.
"Ci sono tre gruppi di potere qui dentro ragazzino"
"Smettila di chiamarmi in quel modo."
Niall abbandonò il suo letto per poi fronteggiare Louis che rimase fermo sul posto non capendo le intenzioni dell'uomo.
Il pollice e l'indice si posizionano sul volto del castano portandolo poi ad avvicinarsi maggiormente al volto del biondo. "Ci sono tanti modi per entrare nelle grazie di qualcuno Louis" soffiò sulle sue labbra. "Ed è da fin troppo tempo che non gioco con qualcuno" aggiunse abbassando leggermente i pantaloni della sua uniforme.
Louis drizzò la schiena mentre una scarica di brividi poco gradevoli gli attraversavano il corpo. "Non farò mai nulla di simile" ringhiò a denti stretti facendo ridere l'altro che in risposta sollevò semplicemente i pantaloni per poi tornare al proprio letto.
"In questo caso la tua vita sarà davvero dura qui dentro Louis" lo derise prima di stendersi e chiudere gli occhi come se nulla fosse successo. "È una fase che abbiamo passato tutti, non sei speciale" mormorò successivamente lasciando trasparire una nota di tristezza dell'inclinazione della voce.
"Da quanto tempo sei qui dentro?"
"Tre anni" rispose tranquillamente il biondo. Louis lo guardò esitante prima di continuare a parlare. "Perché sei finito qui?"
Gli occhi di Niall si puntarono nuovamente in quelli di Louis. Si guardarono rimanendo semplicemente in silenzio per qualche secondo. Il biondo aprì la bocca per poi richiuderla nuovamente. "Rapina" disse spostando nuovamente lo sguardo sul soffitto. "E omicidio" aggiunse poi in un soffio quasi impercettibile.
Louis sgranò gli occhi. L'agitazione che si era impossessata del suo corpo era notevole ma cercò di non darlo a vedere.
'Non piegarti alle loro richieste e non mostrarti debole'.
Le parole della guardia si ripetevano ad intermittenza infinita nella sua testa.
Non poteva provare paura o perlomeno non doveva lasciarlo trasparire.
"Tu invece? Hai fatto infuriare il papino super ricco per finire qui?" Lo canzonò il biondo.
"Ho messo a fuoco un negozio" disse tranquillamente "era notte e io completamente ubriaco" aggiunse poi non volevo far ritenere la situazione più sgradevole di quanto già fosse.
"E perché lo avresti fatto? Sei un piromane per caso?"
"Niente affatto! Mio padre aveva proibito al proprietario di concedermi degli acquisti. Ero frustato e ubriaco e quando ho visto il negozio sulla strada di ritorno a casa... beh, non ci ho pensato due volte a farlo."
Niall scoppiò in una fragorosa risata. Louis lo guardò di sottecchi ma decise di non ribattere.
Quello stesso ragazzo che aveva provato a molestarlo sessualmente adesso era lì disteso sul letto a ridere per il reato che aveva commesso.
Quasi non si accorse quando gli altri due compagni raggiunsero le cella.
"Che fai Niall? Socializzi con il pivellino?"
La voce roca di Harry rimbombò nella stanza per far recepire ai ragazzi la sua presenza.
Liam si accomodò sul letto che si trovava sopra a quello in cui Niall era steso mentre Louis si paralizzò nel rendersi conto che ancora una volta si trovava ad essere seduto su quello del riccio.
Balzò in piedi ma Harry fu più veloce di lui portandoli nuovamente a distendersi. Sentiva il respiro caldo dell'uomo che si infrangeva sul suo collo e una scarica di brividi gli percorse l'intera lunghezza della schiena.
"Mi sembra di averti già detto che potresti entrare in questo letto solo da nudo o sbaglio?" Sussurrò al suo orecchio facendolo pietrificare sul posto. Le mani del riccio iniziarono a ispezionare il suo corpo da sopra la stoffa dell'uniforme.
'Non mostrarti debole'.
Louis afferrò i lembi della divisa dell'uomo portando i loro volti ad essere vicinissimi.
Gli occhi si incastravano tra di loro, mentre i respiri sembravano mescolarsi e sincronizzarsi.
"E a me sembra di averti già detto che mi fai schifo, invece. Se non l'ho fatto recupero subito"
Harry barcollò leggermente quando il ginocchio di Louis lo colpì nel suo punto più sensibile facendolo gemere dal dolore.
Il castano non aspettò ulteriore tempo per divincolarsi dalla sua presa e recarsi velocemente verso il proprio letto.

The Prison Bitch {LarryStylnson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora