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"Svegliati" una voce roca e possente richiama Louis che si ritrova ad aprire gli occhi cercando di mettere a fuoco la stanza. Il suo corpo è dolorante e ricoperto da lividi. Si rannicchia su se stesso cercando di nascondere l'umiliazione ricevuta.
"Alzati, non risolverai nulla piangendo" il tono di voce di Harry è freddo e distaccato. Solleva esitante lo sguardo puntandolo in quello dell'uomo di fronte a se. Ci sono solo loro nella stanza. I quattro detenuti non sono più in quel bagno.
Il riccio si posiziona di fronte al castano e lo strattona con poca delicatezza portandolo a sollevarsi. Lo trascina in una delle docce e ben presto il getto d'acqua viene aperto infrangendosi contro la sua pelle, troppo sporca in quel momento.
Pressa il volto contro la parete mentre le lacrime continuano a segnare copiose il suo viso. È come se non potesse smettere di piangere, semplicemente non riesce a farlo. Porta una mano tra le sue natiche scorgendo del seme tra di esse. Inizia a sfregare con forza come se volesse cancellare qualunque cosa quegli uomini gli abbiano fatto. Non importa quanto male faccia. Semplicemente vuole rimuovere il segno del loro passaggio, a costo di rimuovere parte del suo stesso corpo.
"Fa piano" Harry blocca i movimenti della mano del castano stringendo poi con forza il polso impedendogli di continuare.
"Non provare a dirmi cosa cazzo devo fare!" Sbotta esasperato per poi lasciarsi cadere a terra.
Odio. È solo questo che il ragazzo riesce a provare in questo momento. Odio verso quei detenuti che lo hanno preso con violenza, odio verso le guardie che non hanno fatto nulla per impedirlo, verso suo padre che lo ha lasciato in quell'inferno e verso lo stesso uomo che in quel momento gli sta dicendo cosa fare.
"Comportarti in questo modo non ti aiuterà"
"Niente mi può aiutare e nessuno mi ha aiutato prima!" Urla tra i singhiozzi. Harry non gli risponde ma si affretta a chiuderà l'acqua per poi prendere una salvietta da una delle panche e buttandola sopra a Louis.
"Hai due minuti per asciugarti e vestirti"
"Non farò ci che mi chiedi"
"Sei libero di non darmi ascolto ma in quel caso non sarà assolutamente un mio problema se qualcun altro ti si avvicinerà" Louis deglutì a vuoto ma decise semplicemente di rimanere nella stessa posizione. Non si mosse di un solo centimetro e riuscì a tornare alla realtà solo quando Harry prese nuovamente parola.
"Tempo scaduto ragazzo. Buona fortuna" disse semplicemente per poi girarsi e fare per andarsene ma Louis lo afferrò per un polso bloccando repentinamente i suoi movimenti. "Aspettami, per favore aspettami Harry"Sussurrò con voce inclinata mentre la stessa mano con cui tratteneva l'uomo di fronte a se iniziava a tremare.
"Fa in fretta"
Si limitò ad annuire per poi asciugare velocemente il proprio corpo e dirigersi verso una delle panchine sul quale era stata piegata la sua divisa. La indossò lentamente, guardando il suo corpo che sembrava diventare sempre più ripugnante ad ogni sguardo.
"Passerà" la voce di Harry catturò la sua attenzione. I suoi occhi blu erano ancora lucidi e troppo rossi mentre si incastravano in quelli verde smeraldo dell'uomo. "Non può passare"
"Non sei l'unico che ha dovuto affrontare qualcosa di simile Louis. Se altri sono riusciti ad andare avanti cercando di dimenticare l'accaduto, non vedo perché tu non possa farlo"
"Sei solo uno stronzo senza un briciolo di anima! Come cazzo puoi dire che qualcosa di simile si possa dimenticare? Sei un mostro! Esattamente come quegli uomini! Sei solo un mostr..." le parole gli morirono in gola lasciando posto ad un urlo di dolore quando il riccio sbatté il suo volto contro la panca. "Ascoltami bene moccioso, ero solo un ragazzino quando sono entrato qui dentro. Non provare neanche per un secondo a pensare che per qualcuno di noi la vita sia stata facile, hai capito?" Ringhiò al suo orecchio prima di allentare la presa e allontanarsi. "Non ho altro tempo da perdere, quindi alza il culo e seguimi" aggiunse poi con una nota di disprezzo nella voce.
Louis lo guardò con occhi languidi e spaventati mentre il tremolio del suo corpo aumentava, ma si limitò ad annuire per poi alzarsi e seguire l'uomo che lo conduceva verso la loro cella.
Durante il tragitto, i detenuti guardavano nella loro direzione ma nessuno osava ridere delle sue condizioni o dire qualcosa. Louis non sapeva che ruolo rivestisse Harry in quell'istituto eppure tutti sembrano temerlo, addirittura rispettarlo.
Afferrò i lembi della sua divisa come a non volerlo lasciare allontanare troppo da se.
Louis aveva bisogno di alleati per poter sopravvivere lì dentro e il più forte era indubbiamente proprio quello stesso riccio che si stava ritrovando a seguire.

The Prison Bitch {LarryStylnson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora