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Dreennnn. Dreennnn.
Quella maledetta sveglia, giuro la romperei, ma purtroppo mai come oggi mi è utile.
<<Rebe, svegliati abbiamo l'aereo tra meno di un'ora. >> urlò mia mamma in preda al panico dalla cucina.
Ebbene sì,  mi chiamo Rebecca, ho 17 anni e vivo con mia madre da che ne ho memoria.
Sono una ragazza molto spontanea, gentile con chi lo merita e mi piace fare volontariato.
Da piccola mio padre tornava quasi sempre a casa ubriaco e picchiava sia me che mia madre, ma lei, essendo molto coraggiosa ed un avvocato, lo denunciò, andò in tribunale e, vincendo la causa, mandò mio padre in prigione, da allora non sappiamo più niente di lui. Ma nonostante questo, io e mia madre siamo felici.
Oggi io e mia madre, Giovanna, partiremo per la California per raggiungere il suo compagno.
Lui si chiama Tommaso e, da come mia madre mi ha detto, ha un figlio di 18 anni di cui non ricordo il nome.
<< Rebecca sbrigati o perderemo l'aereo.>> continuò ad urlare mia madre.
A malincuore mi alzai dal mio amatissimo letto e mi diressi in bagno.
Feci una calda doccia, non bagnando i capelli e poi uscii, pronta ad avere un'esaurimento nervoso, perché ovviamente non sapevo cosa indossare.
Pensandoci per molto tempo optai per un pantaloncino nero, una maglia bianca della Vans e le mie amate Converse nere. Andai di nuovo in bagno, lavati i denti e iniziai a truccarmi con del semplice mascara, una matita nell'interno occhio e un gloss; misi le ultime cose nelle valige sperando di non dimenticare nulla prendendo il telefono, il caricatore e la borsa. Mi diressi verso il piano inferiore dove ad aspettarmi c'era mia madre, le diedi il buongiorno ed uscimmo di casa in fretta e furia, pronte per andare in aeroporto.
Arrivate il aeroporto, feci colazione mentre mia madre si occupò di non so cosa, probabilmente check-in e vari controlli.
Finita la mia colazione, raggiunsi mia madre che mi aspettava seduta su quelle scomode sedie dell'aeroporto, cavolo com'è possibile siano così scomode.
Mi sedetti ed aspettai che chiamassero il nostro volo, nel frattempo presi il mio telefono e notai alcuni messaggi dai miei amici che dicevano che gli sarei mancata tanto, gli risposi dicendo loro che mi sarebbero mancati tanto anche loro. Mentre riponevo il telefono in borsa sentii chiamare il nostro volo così ci incamminammo verso il corridoio che portava all'aereo.
Salimmo sull'aereo e ci sedemmo al nostro posto, io ovviamente vicino al finestrino, amo vedere lo spettacolo delle nuvole così vicine all'aereo, presi il mio telefono, le cuffie e ascoltai della musica.

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